venerdì 6 giugno 2014

“Jimi: All Is By My Side”, il primo film biografico su Hendrix è già un evento

Un ritratto di Jimi Hendrix
Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8

La scheda
Un film di John Ridley. Con André Benjamin, Hayley Atwell, Imogen Poots, Burn Gorman, Ruth Negga, Ashley Charles, Clare-Hope Ashitey, Amy De Bhrún, Laurence Kinlan, Jade Yourell, Andrew Buckley, Robbie Jarvis, Demetrice Nguyen, Tristan McConnell, Danny McColgan. Biografico, Gb/Irl/Usa 2013. Durata 118' circa. I Wonder Pictures. Uscita: giovedì 18 settembre 2014.

La trama
Nel 1966 uno sconosciuto chitarrista chiamato Jimmy James lasciò la città di New York per andare a Londra. Dodici mesi dopo tornò negli Stati Uniti per calcare il palco del Monterey Pop... e la sua chitarra prese fuoco.

Critica – Rassegna stampa
André Benjamin in una scena del film (foto Coming Soon)
“Nessuno ci aveva provato sino a oggi - chiarisce subito Enzo Gentile di Virgin Radio - e se a quarantaquattro anni dalla morte solo ora arriva sugli schermi un film dedicato a Jimi Hendrix, ecco che la notizia già di per sé acquista il sapore dell’evento. Il regista John Ridley, fresco di premio Oscar per la sceneggiatura di 12 anni schiavo, ci ha lavorato a lungo a questo biopic, spalleggiato da una fitta pattuglia di produttori e finanziatori:  in aperta battaglia contro gli eredi di Jimi, su tutti la sorellastra Janie che controlla i diritti e non ha concesso, come prevedibile, neppure una nota del più grande chitarrista della storia del rock (...)  Il carattere di veridicità della storia, il riepilogo minuzioso di alcuni dettagli di vita, un tono per nulla agiografico, che di Jimi mostra debolezze e opacità caratteriali, fa del film un capitolo del tutto raccomandabile per chi ha amato e trova l’eredità di Hendrix in molta della musica presente o del nostro passato prossimo. I dialoghi ruvidi, certi momenti di smarrimento, le scelte da fare per trovare una propria identità, sono effettivamente un valore aggiunto a quella che poteva essere una piana, banale rassegna di successi e trionfi (…)”.

Il regista di Jimi: All Is By My Side, John Ridley
“(...) Questo film sul leggendario chitarrista - fa sapere anche Federico Gironi di Coming Soon - sarà privo della sua musica originale. Non c’è stato, infatti, l’accordo tra la produzione del film e gli eredi di Hendrix sull’uso del catalogo del musicista e quindi il film sarà musicato da cover di artisti come i Beatles o Muddy Waters: quelli che lo stesso Hendrix omaggiava live prima di diventare famoso e imporre la sua musica al pubblico. A suonare queste cover di cover per la colonna sonora del film sarà lo stesso Benjamin, che pare essere stato protagonista di un processo di fisica e vocale incredibile e che si avvarrà di una band - scrive ancora Gironi - composta da Waddy Wachtel (chitarrista per gente come Keith Richards e Stevie Nicks), il bassista di Phil Collins Laland Sklar e l’ex batterista di John Mellencamp Kenny Aronoff (...)”.

redazione

Il più bello di venerdì 6 giugno, prima serata, sul ‘digitale’: La7d alle 21,10

La locandina
Two Lovers

Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8

RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Festival di Cannes 2008: nomination Palma d'oro a James Gray; Premio César 2009: nomination miglior film straniero a James Gray; Independent Spirit Awards 2010: nomination miglior regia a James Gray, nomination miglior attrice protagonista a Gwyneth Paltrow; National Board of Review Awards 2009: migliori film indipendenti.

La scheda
Un film di James Gray. Con Gwyneth Paltrow, Joaquin Phoenix, Vinessa Shaw, Isabella Rossellini, Elias Koteas, Moni Moshonov, John Ortiz, Bob Ari, Julie Budd. Drammatico, Usa 2008. Durata 110' circa. Bim.

La trama
New York. Leonard non sa se seguire il proprio destino e sposare Sandra, la donna che i suoi genitori hanno scelto per lui, o ribellarsi e ascoltare i sentimenti che prova per la sua nuova vicina di casa, la bella e volubile Michelle, di cui si è perdutamente innamorato. Combattuto tra ragione e istinto, dovrà compiere la scelta più difficile.

Critica – Rassegna stampa
“Sulla carta, la trama lineare di Two Lovers potrebbe essere facilmente scambiata per quella di una commedia sentimentale - rileva Federico Gironi di Coming Soon - magari di quelle agrodolci e un po’ oblique figlie di certo cinema indipendente americano degli ultimi tempi (...) Invece quello di James Gray - anche perché lavora con intelligenza sul ribaltamento dei tradizionali canoni narrativi di certo cinema romantico – è un film devastante ed agghiacciante, che costringe lo spettatore a fare i conti con i propri fantasmi, che mette di fronte con disarmante semplicità alla natura più intima ed essenziale del sentimento amoroso, della sua imprescindibile necessità, della (im)possibilità sua e dell’essere affrontato con ‘maturità’ (…) sembra quindi descrivere un disagio - forse generazionale - diffuso, quel bisogno d’amore (e tenerezza, e sicurezza) che pare essere destinato a rimanere un’illusione se non al prezzo di inquietanti compromessi interiori ed esteriori. Nel contesto di un mondo che è sempre più astratto e sfocato - scrive ancora Gironi - o invisibile o navigabile solo attraverso mappe oramai inutilizzabili perché sorpassate (...)”.


Una scena del film: Gwyneth Paltrow e Joaquin Phoenix
“Una domanda è d'obbligo - scrive Giancarlo Usai di Onda Cinema -: il regista quarantenne James Gray è più bravo alle prese con il noir o con il melodramma? La questione è rilevante perché l'autore di Two Lovers, al suo quarto lungometraggio, cambia completamente genere e, dopo un’appassionata filmografia all’interno degli ambienti criminali di New York, sposta la sua attenzione su un dramma sentimentale di proporzioni gigantesche (...) Fin dal tuffo in acqua di Leonard (il protagonista, ndr) in apertura di film, si capisce che, ancora una volta, Gray punterà sui sentimenti più strazianti e sulle situazioni più drammatiche. E di nuovo, in questo nuovo lavoro, l’uso della fotografia, che fa sparire i volti delle persone avvolti da inquietanti ombre, è magistrale. La storia è di una tristezza unica: è davvero una toccante rappresentazione della debolezza umana. Solo chi ha il cuore di pietra - aggiunge Usai - non si intenerirà nel seguire la sua camminata infantile per le strade di Brooklyn o nell’ascoltare i suoi progetti futuri assolutamente irrealizzabili, fatti di castelli costruiti per aria (...)”.

redazione

“Hercules - Il Guerriero”, convincetelo che deve fare qualcosa da semi divinità

La locandina
Mia previsione: ♥♥ = 4,5

La scheda
Un film di Brett Ratner. Con Dwayne Johnson, Aksel Hennie, Rufus Sewell, Ian McShane, Joseph Fiennes, John Hurt, Rebecca Ferguson, Peter Mullan, Ingrid Bolsø Berdal, Reece Ritchie, Irina Shayk, Tobias Santelmann, Joe Anderson, Diva Tamina. Titolo originale: Hercules: The Thracian Wars. Azione, Usa 2014. Formato 2D e 3D. Universal Pictures. Uscita: mercoledì 13 agosto 2014.

La trama
La semi-divinità Hercules, dopo aver superato le celeberrime ‘dodici fatiche’, guida un gruppo di mercenari con l’obiettivo di porre fine a una sanguinosa guerra civile sulle terre di Tracia e di ritornare a regnare sul proprio trono. Anima tormentata già dalla nascita, Hercules possiede la forza di una divinità ma vive le sofferenze di un uomo terreno. Furfanti e canaglie di ogni sorta metteranno alla prova la forza mitologica di Hercules.

Recensione da trailer e clip
In Hercules – Il guerriero (ripreso da un fumetto), del regista di Miami (Florida, Usa) Brett Ratner (che a mio avviso ha dato il meglio con il toccante The Family Man, 2000, con un ispirato Nicolas Cage), sono di un’evidenza imbarazzante e stucchevole le imitazioni dello storico nella sua mitologica perfezione Conan il barbaro (1982, di John Milius e con un Arnold Schwarzenegger nel suo ruolo ideale), dell’irraggiungibile Il Gladiatore (2000, di Ridley Scott, con Russel Crowe) e dei riusciti iper-tecnologici 300 e 300 - L’alba di un impero (2006 e 2014, rispettivamente di Zack Snyder e di Noam Murro). Hercules, incarnato da un impacciato Dwayne Johnson (muscoloso quanto limitato specialista dell’hard-action e tra gli ‘eroi’ dell’interminabile saga di Fast & Furious) è un paladino della bontà, della giustizia, delle rose e dei fiori.
Il regista
Brett Ratner
Solitario e spaesato. Fastidiosa per chi vede è la fatica che deve fare chi gli sta intorno a ricordargli i motivi per cui, lui semi divinità, è al mondo. Una sollecitazione disperata, come in quelle pellicole in cui il poliziotto ritiratosi per qualche fattaccio della sua carriera, viste le qualità che lo rendono indispensabile, è richiamato in servizio per un’ultima operazione determinante per le sorti di un’intera metropoli. E quanto gli piace farsi pregare.

Una scena di Hercules - Il Guerriero
Hercules muscoloso e carenato combattente da arena, rabbioso e spietato ma anche con l’occhiata dolce e il sorriso inebetito che nulla hanno a che vedere con l’ex generale Maximo Decimo Meridio che ci ha regalato Crowe. Da lì anche le scopiazzature del lancio di frecce infuocate e della mano che sfiora le spighe di grano. Hercules emulo di Temistocle, idrofobo, quando si decide a esserlo, in battaglie epiche contro nemici all’apparenza imbattibili e al cospetto di bestie mostruose e fameliche (ad esempio un leone gigante e una sorta di drago acquatico) che tentano di trasformarlo in aperitivo. Ma ipotizziamo che il pubblico si faccia andar bene le ricalcature, o che - per caso - non abbia visto gli altri suddetti film: a far cadere le braccia è la recitazione forzata delle ‘punte di diamante’ del cast e del determinate Johnson. Il susseguirsi dell’azione che è motore del film è tristemente tranciato, ad esempio, dalle scene in cui il prode e mitologico condottiero si trasforma in un adolescente coi cuoricini, disposto a ignorare la sua missione pur di amoreggiare con la consorte.

Un film mal riuscito, ma tanto mal riuscito. Ratner fallisce in pieno il tentativo di fare meglio rispetto al fallimentare predecessore Hercules - La leggenda ha inizio di Renny Harlin. Il regista, nella sua rivisitazione della leggendaria vicenda greca, si mette nelle mani dei maghi della computer-grafica, degli effetti speciali e della tridimensionalità. Unico modo, a quanto pare, per attirare l’attenzione di quelli cui bastano queste caratteristiche per godere di un’opera cinematografica. Con tutto il rispetto per i gusti altrui, a me assolutamente non basta. Eviterò con cura di perderci tempo e denaro.

Stefano Marzetti

“La pioggia che non cade”, musica folk per cambiare la prospettiva delle cose

La locandina
Mia previsione: ♥♥♥ = 7

La scheda
Un film di Marco Calvise. Con Carlo Picone, Anna Russo, Mauro Fiore, Vincenzo Picone, Simone Pletto, Vincenzo Citriniti, Viviana Colais, Francesca Nunzi, Elisabetta Ventura, Angela Curri, Vincenzo De Michele, Marco Paparella, Lucia Centorame, Philippe Guastella. Drammatico, Ita 2014. Tonino Abballe Communication S.r.l.. Uscita: giovedì 19 giugno 2014.

La trama
La storia ruota attorno agli Inverso, una band cantautorale-folk romana realmente esistente e i cui elementi sono legati da una forte amicizia. Carlo è voce, chitarra e pianoforte del gruppo, Vincenzo suona il basso, Mauro sta alla batteria e alle percussioni, Simone alla fisarmonica, Enzo al sax e Anna al violoncello. La band si esibisce di solito nei locali della città e, proprio al termine di un loro concerto, i musicisti sono notati da Luca, il quale, colpito dall’esibizione, si avvicina ai ragazzi per lasciare loro il proprio biglietto da visita e proporgli un incontro che li aiuterà a entrare nell'ambiente, “quello importante, veramente importante”. I ragazzi appaiono scettici, ma non possono lasciarsi sfuggire una simile occasione, perciò fissano l’appuntamento che potrebbe segnare la svolta della loro carriera musicale, nonostante scelte simili possano mettere a rischio la loro vita sentimentale.

Recensione di trailer e clip
L’impressione è di vedere sul grande schermo un racconto scritto bene (da Tonino Abballe, che è anche ideatore e produttore dell’opera). Ne esce un film, La pioggia che non cade, a tratti sognante, leggero e leggiadro, in cui le venature drammatiche (la necessità, non certo facile da concretizzare, di guardare le cose da una prospettiva diversa) non appesantiscono la narrazione grazie anche a scelte registiche originali. Come la sequenza in cui uno dei protagonisti, Simone Pletto, va in bicicletta lungo una strada fiancheggiata da case e palazzi realizzati in computer-grafica, a effetto cartoon. Un’opzione stilistica di Marco Calvise (esordiente) che aiuta a comprendere il senso di spaesamento del personaggio - dibattuto in un momento cruciale della propria esistenza - e la componente onirica di quello stesso momento interiore.

Una scena de La pioggia che non cade (foto Ansa online)
La musica folk (scritta da Carlo Picone) che accompagna la concatenazione d’immagini, è garbata, mai fastidiosa né incombente né preponderante a vantaggio del giusto impatto che la pellicola deve avere sul pubblico. Tuttavia il lavoro del meno che trentenne cineasta, può anche essere causa di spaesamento. Durante la visione si cerca una coerenza della narrazione ma ci si continua a dibattere nel dubbio di cosa sia, in realtà, questo film. Musicale? Biografico? Commedia? Sentimentale? Non si capisce e forse, per scelta di produzione e registica, non si deve capire. Ciò non toglie che, per mio gusto, giudico questo tipo d’inquadramento del lungometraggio, penalizzante rispetto alla necessità di un ordine narrativo. A giugno la produzione ha organizzato diverse anteprima nelle città giudicate più idonee a comprendere il tipo di pellicola. Ciò cui si punta - visto
Un'altra scena del film di Marco Calvise
il momento (come sempre) non felicissimo che attraversa il cinema italiano - al passaparola. Un po’ come si fa oggi con molte altre espressioni d’arte quando dietro non ci sono ‘poteri forti’ interessati, letteratura compresa. Su Youtube saranno pubblicati trailer sempre diversi (di 30/40 secondi circa) ogni settimana.

Film carino, per dirla con banalità. Senza troppe pretese ma anche senza la presunzione di averle. E questo già basta a renderlo ‘simpatico’. Anche perché capita di ridere, non in eccesso, ma spesso al momento più opportuno. Grazie anche alla spontaneità degli interpreti che, quasi tutti, sono all'altezza del compito. Seppure con qualche inciampo dilettantesco.

Stefano Marzetti

giovedì 5 giugno 2014

Storie di popoli a nuoto, Gianfranco Rosi va Lampedusa per girare un docu-film

Gianfranco Rosi girerà un documentario
sull'isola di Lampedusa
Raccontare le storie di Lampedusa, dei lampedusani, al di là dell’emergenza immigrazione, che comunque è sempre presente, come un’eco. Questo l’obiettivo del prossimo docu-film di Gianfranco Rosi, Leone d'Oro (2013) a Venezia per Sacro GRA, parlando del nuovo progetto prodotto da Rai Cinema, Luce Cinecittà, Avventurosa, co-produzione con la Francia. «Come faccio sempre per i miei film documentari - ha dichiarato all’Ansa - per i quali mi è necessario vivere nella realtà che voglio raccontare, così per il mio film su Lampedusa a settembre mi trasferirò sull'isola».

Raccontare di Lampedusa significa ricordare
la sofferenza dell'immigrazione
«A gennaio ho fatto il mio primo viaggio a Lampedusa - ha detto stavolta a Italpress online -  e mi è stata regalata una chiavetta usb con del materiale di cui adesso preferisco non parlare ma che, probabilmente, metterò nel film. Guardando questo materiale ho capito che non potevo non fare un film» su quest’isola tristemente celebre in tutto il mondo, «non ho potuto sottrarmi a questa responsabilità». Al momento il titolo di questo film che verrà («Non so quando inizierò a girarlo né quando lo finirò») è Mare Nostrum ma a Rosi non piace: «È un titolo molto provvisorio e sbagliato. E poi, il titolo ai miei film lo decido una settimana prima di finirli. Racconterò delle storie. Senza storie Lampedusa diventa un contenitore e i lampedusani delle comparse. Il cinema è raccontare storie e io voglio raccontare quelle dei lampedusani nella loro quotidianità, non solo quando sono alle prese con l’eccezionalità».

In questo modo, forse, «attraverso gli occhi di Rosi, verranno fuori gli occhi dei lampedusani, verrà fuori il senso di Lampedusa», dice il sindaco dell’isola Giusi Nicolini. «Non lo dico per piaggeria - aggiunge - ma le prime cose concrete per la nostra isola sono venute proprio dalla Rai. Del resto non può continuare così questa storia di popoli a nuoto né possiamo sentirci a posto con la coscienza perché c’è un’isoletta che si batte per salvare queste persone». (Fonte Italpress online).

redazione

Il più bello di giovedì 5 giugno, prima serata, sul ‘digitale’: MTV alle 21,10

La locandina
Io, me & Irene

Valutazione media: ♥♥♥ = 6,5


La scheda
Un film di Bobby Farrelly e Peter Farrelly. Con Jim Carrey, Robert Forster, Chris Cooper, Richard Jenkins, Renée Zellweger, Rob Moran, Anthony Anderson, Ezra Buzzington. Titolo originale: Me, Myself & Irene. Commedia, Usa 2000. Durata 117'. 20th Century Fox.

La trama
Charlie, agente di polizia con diciassette anni di servizio alle spalle, è una persona educata e gentile. Quando la moglie lo abbandona, lui cerca di farsene una ragione e prende con sé anche i tre figli di colore che lei gli lascia. Purtroppo Charlie è affetto da personalità dissociata. Quando finisce le medicine, eccolo diventare Hank, un iperaggressivo alter ego, uno che dice oscenità, beve e spacca il muso a chiunque gli capiti a tiro. Il suo superiore lo incarica di scortare a Massina, vicino a New York, Irene, una ragazza arrestata e accusata di complicità con loschi personaggi. Anche i malavitosi la inseguono per eliminarla e così il viaggio diventa a poco a poco più complicato. Mentre gli incidenti si susseguono, Charlie deve fronteggiare il periodico riaffacciarsi di Hank e questo gli crea difficoltà soprattutto nel rapporto con Irene, di cui si è invaghito. Quando è all'inseguimento di Dickie, il boss della banda, Charlie affronta Hank e lo getta finalmente fuori. Quando anche Dickie muore, tutto sembra risolto. Irene saluta Charlie, ma poco dopo la polizia la ferma. Charlie si avvicina e le chiede di sposarla.

Critica e rassegna stampa
Serata grama (se si eccettua, su TV 2000, Cristo si è fermato a Eboli [articolo], passato in televisione solo lo scorso 22 maggio e presentato da Filmamare). Non resta che consigliarvi questa commedia demenziale ma, a mio avviso, ben costruita e con il solito, straripante e strepitoso Jim Carrey. È passato troppo tempo dall’ultima volta che ho visto questa pellicola, quindi mi avvalgo delle recensioni di alcuni colleghi. Per quel che ricordo di quest’opera, i giudizi letti sono un tantino severi. Soprattutto quando è sminuito lo stile dei fratelli Farrelly, che hanno fornito spesso prova - e pure in questo caso - di saper intrattenere con le gag molto divertenti di cui sono costellati i loro film. È vero che Carrey è talmente ciclonico da incombere sul resto del cast, ma non si deve sottovalutare la buona prova di Renée Zellweger, per non parlare dei deliziosi innesti degli inarrestabili figli del protagonista. Mia valutazione: ♥♥♥ = 7.

“(...) Dopo il clamoroso successo di Tutti pazzi per Mary - si legge su Film Up - tornano alla riscossa i fratelli Farrelly in una nuova commedia provocatoria e, come al solito, esagerata (...) Non manca niente di quello che si cerca nei film della nota coppia di registi: una comicità forte, che tende a prendere in giro tutto e tutti (magari anche i meno fortunati), una scuola formatasi attraverso i film di Zucker-Abrahams (quelli de L'aereo più pazzo del mondo) ma con in più una libertà e una sfrontatezza nell’affrontare l’argomento senza mai autocensurarsi. Trasgressione allo stato puro con una sola preoccupazione: quella di far ridere in maniera liberatoria”.

Jim Carrey, solito mattatore, in una scena di Io, me & Irene
“(...) Ancora una commedia senza ritmo - rileva Simone Emiliani di Sentieri Selvaggi - che vive di cortocircuiti corporei (Scemo & + Scemo) o su una calcolata commistione tra satira e un humour dichiaratamente basso (...) c’è un’affascinante forza nascosta, messa in moto dai continui movimenti centrifughi del corpo di Jim Carrey che si allargano anche e condizionano altri personaggi. Opera d’improvvisi risvegli (...) in un gioco continuo di scambio di ruoli, in cui Carrey fa faticosamente convivere nel proprio corpo Jekyll e Hyde, riuscendo a contorcersi incredibilmente per materializzare visivamente il loro scontro, il loro contrasto. Io, me & Irene manca certamente di una sua compattezza, soprattutto in quel pallido intrigo poliziesco che si nasconde dietro l'estremismo nel comico dei fratelli Farrelly. Ma questa mancanza di compattezza - scrive ancora Emiliani - deriva proprio dalla potenza di Jim Carrey che si abbatte come un ciclone suoi luoghi e sugli altri personaggi, che è capace di coprire il campo visivo da solo, di riempire da solo la singola immagine (...)”.

redazione

“Insidious: Chapter 3”, la trilogia si compie ma stavolta i fantasmi non c’entrano

Pronto a tornare nei cinema il terzo episodio della saga di Insidious
La trilogia si compie ma stavolta i fantasmi non c’entrano. Ai più ‘esperti’ dei due prequel (Insidious [2011] di James Wan con Patrick Wilson e Insidious 2 - Oltre i confini del male [2013, ancora Wan e Wilson]) quanto detto potrebbe far accendere la proverbiale lampadina. Sarà presto girato, infatti, il terzo episodio di Insidious, Chapter 3 (arrivo al cinema il 3 aprile 2015) .

La locandina del primo film
È quanto annunciato da Focus Features, Entertainment One, Sony Pictures Worldwide Acquisitions e Blumhouse Productions, che hanno anche chiarito che, a differenza delle prime due tessere di questa trilogia - costata ‘solo’ 7 milioni a film ma riuscita sinora a incassare oltre 97 milioni di dollari prima e con la seconda ‘botta’ quasi 162 milioni - non ci sarà più il regista della Malesia ma Leigh Whannell (debutto dietro la cinepresa), chiamato anche a scrivere l'intera operazione. Una scelta che non sorprende più di tanto, visto e considerato che lo sceneggiatore australiano ha messo mano agli script dei primi due capitoli.  A impedire a James Wan (che sarà comunque produttore) di ripetersi alla direzione di questo franchise, è l’impegno preso per la realizzazione di Fast and Furious 6. Ed ecco che per il giovane (37 anni) Whannell si presenta l’occasione di spiccare il volo. Steven Schneider, Brian Kavanaugh-Jones, Peter Schlessel, Lia Buman e Xavier Marchand faranno da produttori esecutivi, con il via alle riprese annunciato in estate, per questo 7 luglio. «È con grande piacere che giriamo il nuovo Insidious con il suo co-creatore Leigh Whannell. Siamo tutti entusiasti di vedere in quale direzione Leigh porterà la prossima puntata».

Una scena di Oltre i confini del male - Insidious 2
Insidious: Chapter 3 annovera tra gli attori principali Lin Shaye, Angus Sampson, Leigh Whannell e Anne Bergstedt Jordanova. È una pellicola del tutto nuova. Occorre anzitutto specificare che, sebbene la sceneggiatura del film sia ormai completa, della storia in senso stretto si conosce davvero poco. Il terzo capitolo del film in particolar modo si concentrerà su una famiglia mai vista prima. Di conseguenza, Patrick Wilson (che interpretava Josh Lambert) e Rose Byrne (nei panni di Renai Lambert), protagonisti dei precedenti capitoli, non torneranno a vedersela contro le forze oscure. Una scelta dettata appunto dalle nuove esigenze di copione e che forse farà storcere il naso ai fan della serie, rimasti col fiato sospeso - e in attesa di conoscere il seguito - dal finale di Oltre i confini del male: Insidious 2. Di un’altra cosa vi è certezza: Insidious: Chapter 3 non sarà in alcun modo connesso al finale dell’opera che l’ha preceduto. Previste, tuttavia, due facce note: Angus Sampson e lo stesso Leigh Whannell, sempre nei ruoli degli investigatori del paranormale, Tucker e Specs.

Redazione

Film appena usciti per questo week end (dal 5 all’8 giugno 2014)

3 Days to Kill (vai all’articolo)

Mia previsione: ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di McG. Con Amber Heard, Hailee Steinfeld, Kevin Costner, Connie Nielsen, Richard Sammel, Eriq Ebouaney, Tómas Lemarquis, Lamont Thompson, Marc Andréoni, Big John, Rupert Wynne-James, Dragana Atlija, Yvonne Gradelet, Philippe Reyno.  Azione, Usa 2014.

La trama
Prodotto dalla EuropaCorp e dalla Relativity Media, il film racconta la storia dell'agente segreto Ethan Runner che, dopo aver scoperto di essere sul punto di morire, decide di ritirarsi per stare vicino alla famiglia. Ma quando i servizi segreti gli offrono l'accesso a una medicina sperimentale che potrebbe salvargli la vita, in cambio di un'ultima missione cerca di destreggiarsi tra la sua famiglia, la sua missione e gli effetti allucinatori della medicina. Il film è girato a Parigi e in Serbia.

***

365 Paolo Fresu, il tempo di un viaggio

Valutazione media: ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di Roberto Minini-Meròt. Con Paolo Fresu. Docu-fiction, Ita 2014. Durata 100' circa. Mariposa Cinematografica. Uscita: giovedì 5 giugno 2014.

La trama
Vic e Raffaele sono in viaggio. Raffaele è un giovane musicista che si sta affermando come nuova promessa del jazz. La Tuk Music, etichetta di Fresu, gli ha pubblicato il primo disco e ora è atteso a un importante appuntamento live. Vic è il manager di Fresu e sta seguendo da vicino gli sviluppi della carriera di Raffaele, il quale sta vivendo in prima persona la realizzazione di un sogno: ha conosciuto un ‘maestro’ che crede nel suo talento. Il viaggio è l'occasione per un intenso e appassionato dialogo sul mondo musicale di Fresu, sul suo modo di vivere e intendere la musica, abbracciando con essa altre sfere dell'arte: la poesia, la letteratura, il teatro, l'arte visiva, il cinema.

***

Un amore senza fine

Valutazione media: ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di Shana Feste. Con Alex Pettyfer, Gabriella Wilde, Bruce Greenwood, Joely Richardson, Robert Patrick, Rhys Wakefield, Dayo Okeniyi, Anna Enger, Sharon Conley, Jesse Malinowski, Matthew Withers, Alexandra Bartee. Titolo originale: Endless Love. Drammatico, Usa 2014. Durata 104' circa. Universal Pictures. Uscita: giovedì 5 giugno 2014.

La trama
Il film racconta la storia di passione tra una ragazza di famiglia agiata e un affascinante ragazzo. Dopo un incontro folgorante, che rivela subito la forte attrazione tra i due, la relazione diverrà più complicata a causa del tentativo dei genitori di separarli.

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Assolo

Valutazione media: ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di Massimo Piccolo. Con Antonio De Matteo, David Power, Maddalena Stornaiuolo, Gaia D'Angelo, Zaira De Felice, Adriana Cardinale, Gianfranco Cercola, Michele Busiello, Alessandra Esposito. Drammatico, Ita 2013. Durata 77' circa. Explorer Entertainment. Uscita: giovedì 5 giugno 2014.

La trama
Un retropalco affollato di ricordi, musicisti e belle donne, qualche rimorso e pochissimi rimpianti. Danny Caputo prova gli ultimi passaggi per scaldare il sax, quando un amico, per ingannare il tempo, gli chiede se la sua donna è in sala. Mancano cinquanta minuti al grande debutto a New York, solo cinquanta minuti alla consacrazione in mondovisione, quando Danny scopre che “rispondere a una domanda è un po’ come aprire una porta: cominci a parlare e all’improvviso ti ritrovi in un altro luogo”. Le città e i luoghi si confondono nella sua mente, come in un dejà vu, momenti indefiniti, eppure nitidi e reali, si presentano ai suoi occhi, come se il passato e il presente si fondessero per far fronte a quell’ultima attesa. Passaggi di una commedia, a tratti brillante a tratti malinconica, sembrano costringerlo a rivivere sempre la stessa storia. Solo quando alla fine potrà esibirsi nel suo ‘assolo’, Danny comprenderà che non è il ritmo dei suoi desideri a dominare la scena, ma quello della sua inadeguatezza: il non riuscire a far coincidere la sua realtà interiore con l’insensatezza di quanto lo circonda. A un certo punto devi scegliere, cedere alle lusinghe della vita o continuare a inseguire un’impossibile perfezione.

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Controra - House of Shadow   
  
Valutazione media: ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di Rossella De Venuto. Con Fiona Glascott, Pietro Ragusa, Federico Castelluccio, Marcello Prayer, Bianca Nappi, Ray Lovelock, Salvatore Lazzaro. Drammatico, Ita 2014. Durata: 85' circa. Interlinea Films. Uscita: giovedì 5 giugno 2014.

La trama
Megan è un'artista irlandese che vive a Dublino con il marito Leo, un architetto italiano emigrato in Irlanda. Alla notizia della morte di monisgnor Domenico, uno zio di Leo, i due decidono di andare in Puglia per occuparsi dell'eredità. L'intenzione di Leo è di vendere l'antico palazzo di famiglia che ha ereditato, a suo fratello Nicola, divenuto il prete della piccola cittadina. Il ritorno a casa sarà per Leo un modo per rientrare in contatto con le sue origini, mentre Megan resterà tanto affascinata dal palazzo che la coppia deciderà di restare per restaurarlo. Megan è disturbata da misteriose apparizioni ed eventi. Cercando di dare un significato a ciò che sta succedendo, comincia a scoprire indizi di un mistero irrisolto nella storia della famiglia di Leo e nella storia del paese stesso. La ricerca di Megan la porterà presto verso una terrificante lotta tra la vita e la morte contro potenti forze che cercano di tenere nascosta la verità, ad ogni costo.

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Valutazione media: ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di Asia Argento. Con Anna Lou Castoldi, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko, Max Gazzè, Alice Pea, Carolina Poccioni, Giulia Salerno, Gianmarco Tognazzi. Drammatico, Ita/Fra 2014. Durata 103’ circa.

La trama
Aria è una bambina di 9 anni che si ritrova suo malgrado a vivere una violenta separazione dei suoi genitori, lo strappo dalle sue ‘sorellastre’ in una famiglia allargata. I suoi genitori non la amano quanto lei vorrebbe. Aria, strattonata nel conflitto tra suo padre e sua madre, respinta e allontanata, attraversa la città con una sacca a strisce e un gatto nero, sfiorando l'abisso e la tragedia e cercando solo di salvaguardare la sua innocenza.

***

Pulp Fiction (vai all’articolo)

Si precisa che la presenza di Pulp Fiction, film del 1994, nella programmazione del prossimo week end, è dovuta alla ricorrenza del ventennale di questo film straordinario.

Mia valutazione: ♥♥♥♥♥ = 10

La scheda
Un film di Quentin Tarantino. Con John Travolta, Samuel L. Jackson, Tim Roth, Amanda Plummer, Eric Stoltz, Bruce Willis, Ving Rhames, Uma Thurman, Rosanna Arquette, Harvey Keitel, Phil LaMarr, Maria de Medeiros, Peter Greene, Duane Whitaker, Burr Steers, Bronagh Gallagher, Susan Griffiths, Steve Buscemi, Angela Jones, Brenda Hillhouse, Frank Whaley, Alexis Arquette, Paul Calderon, Christopher Walken, Quentin Tarantino. Hard boiled, Usa 1994. Durata 154'.

La trama
Script dalla cronologia frammentata, il film vede prevalere la vicenda che coinvolge Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson), seduti a un tavolo dell’Hawthorne Grill, una caffetteria nella periferia di Los Angeles. In un altro tavolo due rapinatori, Zucchino (Tim Roth) e Coniglietta (Amanda Plummer), stanno architettando il loro prossimo colpo, quando, su iniziativa dell'uomo, decidono di operare la rapina proprio in quello stesso locale (STACCO) A bordo di un'automobile, due malavitosi in abito scuro, Vincent e Jules, si dirigono di buon'ora a recuperare una misteriosa valigetta sottratta al loro capo Marsellus Wallace (Ving Rhames) da alcuni giovanotti. Giunti nell’appartamento degli sventurati, dopo una lunga chiacchierata su argomenti vari, i due recuperano il maltolto ed eliminano due dei tre ragazzi, non prima che Jules abbia recitato un sermone da un passo della Bibbia (STACCO) I due killer, ora in abbigliamento balneare, raggiungono Marsellus in uno dei suoi locali mentre egli sta ordinando a Butch (Bruce Willis), Uma Thurman e John Travolta  un pugile prossimo al ritiro, di perdere il suo prossimo incontro per poi ricevere Vincent, abbracciandolo fraternamente e ricordargli che la sera stessa deve portare in giro sua moglie Mia (Uma Thurman). Prima dell'appuntamento, Vincent si reca da un suo amico spacciatore, Lance (Eric Stoltz), dal quale compra e assume dell'eroina di ottima qualità. Il seguito della vicenda vede entrare in scena il risolutore di problemi Mr Wolf (Harvey Keitel), l'ufficiale reduce del Vietnam, Koons (Christopher Walken), la fidanzata di Butch, Fabienne (Maria de Medeiros) e lo stesso Tarantino con poco più di un cameo nelle vesti dell’amico di Jules che, riluttante, mette a disposizione la propria casa per risolvere un intoppo delicato.

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Tutta colpa del vulcano

Valutazione media = ♥ = 4

La scheda
Un film di Alexandre Coffre. Con Valérie Bonneton, Dany Boon, Denis Menochet, Albert Delpy, Bérangère McNeese, Malik Bentalha, Constance Dollé, Arnaud Henriet, Yann Sorton, Jochen Hägele. Titolo originale: Eyjafjallajökull. Commedia, Fra 2013. Durata 92' circa. Bim. Uscita: giovedì 5 giugno 2014.

La trama
Per i viaggiatori di tutto il mondo l’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull è un duro colpo. Per Alain e Valerie è un disastro. Per arrivare nel piccolo villaggio della Grecia per il matrimonio della loro figlia, questa coppia di divorziati, che nutre un odio reciproco senza limiti, sarà costretta a intraprendere il viaggio comune.

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Walesa, l'uomo della speranza (vai all’articolo)

Mia aspettativa: ♥♥♥ = 7

La scheda
Un film di Andrzej Wajda. Con Robert Wieckiewicz, Agnieszka Grochowska, Zbigniew Zamachowski, Cezary Kosinski, Maria Rosaria Omaggio, Miroslav Baka, Maciej Stuhr. Titolo originale: Walesa. Czlowiek z nadziei. Drammatico, Pol 2013. Durata 127'. Nomad Film. Uscita venerdì 6 giugno 2014.

La trama
La Nuova Europa ha le sue origini a Danzica! Walesa – L’uomo della speranza è la storia di un eroe contemporaneo, Lech Walesa. Il film inizia con la visita di Oriana Fallaci all’appartamento di Walesa con lo scopo di intervistare il futuro premio Nobel. L’italiana rivolge delle domande che nessun altro ha mai voluto oppure osato fare al leader leggendario del movimento di Solidarność. Così emerge l’indole di un uomo dotato di un grande carisma e di un eccezionale fiuto politico. La storia biografica inizia nel 1970: poco dopo che le autorità avevano soffocato nel sangue le proteste degli operai, Walesa è costretto a firmare un accordo di collaborazione con i Servizi di Sicurezza. Le scene che mostrano il percorso di un eroe verso la maturità politica sono intrecciate con quelle della vita familiare di Walesa. La relazione tra Lech e Danuta, la loro casa piena di bambini e i problemi quotidiani sono importanti tanto quanto la dimensione politica. Al pensiero di una vita normale tutta da impostare e realizzare insieme si oppongono, o si impongono, eventi politici decisivi che richiedono una presa di posizione. Alle spalle di un uomo forte, come viene fuori, c’è una donna ancora più forte di lui, sua moglie.

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We are the best!

Valutazione media: ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di Lukas Moodysson. Con Mira Barkhammar, Mira Grosin, Liv LeMoyne, Johan Liljemark, Mattias Wiberg, Jonathan Salomonsson, Alvin Strollo, Anna Rydgren, Peter Eriksson, Charlie Falk, Lena Carlsson, David Dencik. Titolo originale: Vi Är Bäst!. Drammatico, Sve/Dan 2013. Durata 102' circa. Bim. Uscita: giovedì 5 giugno 2014.

La trama

Stoccolma, 1982. Bobo, tredici anni, affronta con una certa intraprendenza la propria adolescenza inquieta. La sua amica del cuore è la coetanea Klara, con la quale condivide una fiera marginalità rispetto agli altri compagni di scuola. Bobo suona il basso e Klara la batteria, amano il punk, vorrebbero una band tutta loro. La svolta avviene quando conoscono Hedvig, bravissima a suonare la chitarra (classica). La convertono al rock e a tagliarsi i capelli suscitando l’ira della madre e finalmente, suonano. Il loro motto è: “Il punk non è mai morto”. Sono inseparabili, finché incontrano un ragazzo già affermato nell’emergente giro “rockettaro” della città e del quale s’invaghiscono sia Bobo sia Klara.
redazione