Giorgio Faletti, grande artista scomparso troppo presto |
I funerali di Giorgio Faletti saranno
celebrati martedì 8 luglio alle 15, nella Collegiata di San Secondo ad Asti, sua
città natale. Scrittore, attore, cantante, paroliere, compositore,
sceneggiatore, pittore e comico, si è spento il 4 luglio scorso all’ospedale Le
Molinette di Torino, dove era ricoverato da alcuni giorni nel reparto di
radioterapia, in seguito alle cure già effettuate negli Usa per un tumore
scoperto solo pochi mesi fa. Quattro i film che valga la pena ricordare in cui
è stato fra i protagonisti. In ordine cronologico crescente: Notte prima
degli esami
(2006); Cemento
armato (2007); Il
sorteggio
(forse il più apprezzato, 2009) e una piccola parte in una delle ultime
pellicole di Giuseppe
Tornatore, Baarìa (2009). Faletti,
personaggio amato e apprezzato da colleghi e appassionati di spettacolo e lettura,
nacque il 25 novembre 1950 e aveva solo 63 anni. Aveva annullato tutti gli
impegni con un messaggio sul suo sito ufficiale intorno alle 9 di
giovedì
mattina. «Cari amici, purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è
nemica della gioia» aveva scritto, spiegando di aver dovuto «rinunciare alla
pur breve tournée per motivi di
salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi
impedisce di sostenere la durata dello spettacolo».
Grande successo a Sanremo 1994 con il brano impegnato e 'arrabbiato', Signor Tenente |
Poliedrico di alto livello, fra le arti in
cui ha saputo persino eccellere c’è la musica. Significativa, nel 1994, la partecipazione al festival di Sanremo,
col secondo posto assoluto e la vittoria del premio della critica, con la rabbiosa
canzone impegnata Signor Tenente,
brano ispirato alle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Scrisse inoltre pezzi per artisti di ‘razza’, in particolare per Mina e Angelo Branduardi. Poi il successo come romanziere, cominciato con
il primo thriller, Io uccido, che vendette
oltre
quattro milioni di copie. Nel 2004 raddoppiò con il secondo romanzo, Niente di vero tranne gli occhi, che vendette
tre milioni e mezzo di copie. Fu l’inizio di una fortunata carriera quale
autore di best seller noir in uno
stile ispirato ai grandi narratori americani che gli permise di raccogliere
successi in tutto il mondo.
Il personaggio di Vito Catozzo lo impose come cabarettista negli anni '80 |
Il suo best seller, Io uccido |
Laureato in giurisprudenza, iniziò la
carriera come cabarettista nel noto locale milanese Derby negli anni Settanta, palcoscenico che è stato e in parte è
tutt’ora, un trampolino di lancio per decine di comici e attori di grande fama.
In televisione approdò prima ad Antenna 3 e poi, nel 1983, partecipò al fianco
di Raffaella Carrà a Pronto Raffaella.
Due anni dopo fu uno dei protagonisti di Drive
In, programma televisivo di Antonio Ricci. Lì interpretò diversi
personaggi, fra i quali quello che ebbe maggiore fortuna ed è ancora ricordato
fu Vito Catozzo, il poliziotto grezzo che conquistò l’apprezzamento del grande
pubblico degli anni Ottanta. Alla fine dei quali il cabarettista astigiano
scoprì una sua vena più malinconica partecipando alla serie televisiva Colletti Bianchi, per cui curò anche
parte della colonna sonora. Il mondo dello spettacolo e dell’arte gli dà l’addio
con commozione e rimpianto, per una scomparsa cosi repentina e anticipata.
s.m.
Per
alcune informazioni si ringraziano Sky Tg24 online e Vanityfair online