Un'immagine del film che "dice tutto" |
Un film di Paul W.S. Anderson. Con Kit Harington, Carrie-Anne Moss, Emily Browning, Adewale
Akinnuoye-Agbaje, Jared Harris. Titolo originale: Pompeii. Azione. Usa/Ger 2014. Durata 98'.
Trama del film
Amore,
avventura e un disastro naturale di proporzioni catastrofiche sono gli elementi
chiave del film Pompei, di Paul W. S. Anderson, epica ricostruzione di una
delle tragedie più sconvolgenti del mondo antico. Ambientato nel 79 d.C.,
Pompei racconta la storia di Milo (Kit Harington), uno schiavo diventato un invincibile gladiatore che si ritrova a
lottare contro il tempo per salvare la donna che ama, Cassia (Emily
Browning), la bella figlia di un ricco
mercante che è stata però promessa a un corrotto senatore romano. Quando il
Vesuvio esplode con un torrente di lava incandescente, Milo deve riuscire ad
abbandonare l'arena e salvare la sua amata, mentre quella che un tempo era la
splendida città di Pompei gli crolla attorno.
La locandina |
Tema del film
Del tutto banale sarebbe in questa sede
ricostruire quella che è stata una delle più colossali tragedie della storia:
la distruzione di Pompei (Napoli) nel 79 d.C., causata da una vera e propria
esplosione del Vesuvio che sommerse sotto tre metri di lapilli la città dell’Impero
Romano. Per approfondire la storia di questa catastrofe basta consultare al
volo uno fra centinaia di siti internet o leggere più approfonditamente uno fra centinaia di
libri. Qui m’interessa capire, pensando a voi, perché non valga la pena di
spendere soldi per andare a vedere questo film, Pompei appunto, che la critica ha stroncato dopo le anteprime.
Certo è che se è vero che il regista, invece di darsi anima e corpo per
ricostruire un autentico finimondo con dovizia di particolari, in maniera asettica
e senza troppi fronzoli, s’è lasciato sfuggire la mano su una storia d’amore
tra il gladiatore celtico Milo e la bella Cassia, figlia di un ricco mercante,
beh, allora, stroncare è aver fatto poco.
Il danno pare ci sia. Pare proprio di sì. Per quanto mi riguarda, aspetterò comodamente di dare un’occhiata
al film quando un dvd o simili me lo consentiranno. Certo una bella occasione
persa. Ma questa è una cosa che nel cinema accade spesso. Viene subito in mente
il sopra-valutatissimo Titanic (1997)
di James Cameron, 194 minuti di pellicola quasi interamente dedicati alla
smielata liaison tra gli adolescenti
Rose e Jack che con quell’inimmaginabile naufragio cozza in modo indisponente. E
potremmo continuare a lungo ma qui non ne vale la pena. Restiamo a Pompei, che
mi puzza e, infatti, non ho inserito nei film “da vedere” in questo week end.
Dell’eruzione e la conseguente catastrofe, pare ci sia ben poco. Della fuga
atterrita della popolazione lo stretto necessario. Del senso della morte
che avanza poco o nulla.
Come ha scritto Marzia Gandolfi su
Mymovies.it, “per Anderson la città sepolta dalla furia del Vesuvio è un
pretesto per raccontare una storia d'armi (il gladio) e d'amori che non scatena
metodi interpretativi e contrae molti debiti con la serie tv Spartacus”. A me
questo basta per girare a largo. Ripeto, oggi un ingresso al cinema ha un costo
da non sottovalutare. Quindi selezionare. Il film è stato anticipato, fra l’altro,
dal recente e apprezzatissimo documentario realizzato dal British Museum (Life and Death in Pompeii and Herculaneum)
ed è il terzo film di finzione sull'eruzione del Vesuvio (lo hanno preceduto Gli ultimi giorni di Pompei, uno del
1935 e l’altro del 1959).
Stefano Marzetti