sabato 29 marzo 2014

Nel mese della Liberazione torna restaurato “Roma città aperta”

Aldo Fabrizi in una scena 'simbolo' di Roma città aperta
Il regista
Roberto Rossellini











PREMI
Festival di Cannes 1946: Gran premio collettivo; Nastro d'argento 1946: miglior film a Roberto Rossellini, miglior attrice non protagonista a Anna Magnani.
La locandina

La scheda del film
Un film di Roberto Rossellini. Con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Maria Michi, Marcello Pagliero, Nando Bruno, Vito Annichiarico, Harry Feist, Francesco Grandjacquet, Eduardo Passarelli, Carlo Sindici, Akos Tolnay, Joop Van Hulsen, Giovanna Galletti, Carla Rovere, Amalia Pellegrini, Alberto Tavazzi, Turi Pandolfini, Paolo Stoppa. Drammatico, Ita 1945. Durata 98'.

Il restauro
È il film simbolo di una nazione, del suo popolo, dei suoi valori, simbolo della Resistenza e di una nuova Italia che nasceva dalla guerra: Roma città aperta di Roberto Rossellini arriva nelle sale italiane, in nuovo restauro, nel mese della Liberazione. Da lunedì 31 marzo e per tutto aprile, in settanta sale italiane, nuovo titolo del progetto ‘Il Cinema Ritrovato. Al cinema’ promosso dalla Cineteca di Bologna e Circuito Cinema per portare in prima visione i classici restaurati.

'Progetto Rossellini'
Anna Magnani
Un risanamento, quello di Roma città aperta, a sua volta emblematico della capacità di tre istituzioni italiane di unire i propri sforzi nella salvaguardia del patrimonio cinematografico nazionale: il lavoro segna infatti il culmine del ‘Progetto Rossellini’, impresa voluta da Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna e CSC-Cineteca nazionale, che ha portato al recupero dei titoli principali della filmografia di Rossellini (La macchina ammazzacattiviIndiaViaggio in ItaliaStromboli terra di DioL'amorePaisàGermania anno zero), presentati in questi anni al Festival di Cannes, alla Mostra del Cinema di Venezia, al Festival di Berlino, al Torino Film Festival, al Festival di Roma e al Festival ‘Il Cinema Ritrovato di Bologna’.

Il negativo originale
Proprio ‘Il Cinema Ritrovato’ ha ospitato nell'estate del 2013 la prima assoluta del nuovo restauro, incantando migliaia di persone in piazza Maggiore, preludio a questo ritorno in sala del film del grande cineasta romano, che anticipa così i
La scena forse più drammatica del film
festeggiamenti per il Settantesimo anniversario della Liberazione di Roma, avvenuta tra il 4 e il 5 giugno 1944. La versione rinnovata di Roma città aperta è stata realizzata dal laboratorio della cineteca di Bologna L'‘Immagine Ritrovata’ a partire dal negativo originale ritrovato nel 2004 e conservato presso la Cineteca nazionale. Il negativo originale del film si credeva perduto. La leggenda voleva che l’opera fosse stata girata su stock di pellicola trovata in giro, scaduta, comprata al mercato nero. Quando alla Cineteca nazionale, nel 2004, riemerse un negativo, fu verificato che si trattava in effetti di ‘frattaglie’ di pellicola di diversa provenienza e ciò fu la conferma di essere tornati in possesso proprio del negativo originale. Il lavoro di schedatura di questo negativo portò a un primo restauro utilizzato come riferimento per il nuovo restauro realizzato a uno standard digitale di qualità ancora più elevata (4K), a cura della Cineteca di Bologna, della Cineteca nazionale e dell'Istituto Luce Cinecittà.

redazione

(si ringrazia il sito dell’Ansa)

venerdì 28 marzo 2014

Dopo il primo flop da regista, il comico Alessandro Siani ci riprova

Alessandro Siani sul set, ormai determinato a a fare anche il regista
Non si è scoraggiato dopo il disastro combinato con la sua prima prova registica che ha dato vita all’insignificante Il principe abusivo (2013). Così il cabarettista/attore/cineasta Alessandro Siani ci vuole riprovare e ha già trovato il titolo – Si accettano miracoli – del suo secondo film la cui uscita in sala è prevista non prima del 2015. Questa volta qualche speranza che non si tratti di una boiata può essere contemplata. Dico questo perché mi salta subito agli occhi che, all’ormai pensionabile Christian De Sica (che affiancò il 38enne artista napoletano nella sua prima fatica) troveremo il bravo e spontaneo Fabio De Luigi (nel 2010 convincente protagonista nell’apprezzabile Happy Family di Gabriele Salvatores), pure lui, va detto, reduce da un discreto filotto di delusioni. A cominciare dall’ultima recentissima performance nell’opera di Sandro Veronesi, Una donna per amica (2014) a fianco di Laetitia Casta (nel 2012 vista ne La frode, Usa, discreto film con il grande Richard Gere).

Le riprese di Si accettano miracoli dovrebbero partire a giorni e Siani, anche questa volta, si piazzerà sia dietro sia davanti alla macchina da presa.  Come informa Marta Gasparroni di Cinema Excite – il resto degli interpreti di ‘rilievo’ sarà composto da Ana Caterina Morariu (davvero povero il suo curriculum, nel
La locandina del primo film di Siani
quale vale la pena ricordare giusto un ruolo non miserevole nel sufficiente Il mio miglior nemico, 2006, di e con
Carlo Verdone affiancato da Silvio Muccino), Serena Autieri (già ne Il principe abusivo e in una sequela di pellicole mediocri o insulse, con tutto il rispetto). Di ben altro spessore Giacomo Rizzo (nel 2005 ruolo principale nel buonissimo L’amico di famiglia del recente premio Oscar, Paolo Sorrentino).

Per quanto riguarda i luoghi in cui si svolgerà la maggior parte dei ciack, si parla di costa salernitana, in particolare la cittadina di Sant'Agata dei Goti, dove lo stesso Siani – scrive ancora Gasparroni - si è recentemente recato con la troupe tecnica per alcuni sopralluoghi in vista dell’avvio dei lavori. Altra location sarà Scala, un piccolo borgo medievale e il più antico della costiera. E anche qui il comico partenopeo è stato per visitare i posti che saranno lo scenario del suo film, scortato da Francesco Frigeri, scenografo anche di La passione di Cristo di Mel Gibson. Nessuna indiscrezione sulla trama ma pare si tratti di “un'altra commedia italiana che si propone di dare visibilità ai luoghi di sfondo – rivela la collega di Cinema Excite - tanto da far sperare in una rivalutazione del territorio stesso, un po' come avvenne per Castellabate con il successo di Benvenuti al Sud”.

s.m.

Il più bello di stasera sul ‘digitale’: Rai 5 alle 21,22 (con trailer)

La locandina
Marina Abramović - The Artist is Present


PREMI

Berlino International Film Festival 2012: Panorama Doc

Mia previsione: ♥♥ = 5,5

Scheda
Un film di Matthew Akers. Con Marina Abramovic Documentario, Usa 2012. Durata 99'.

Trama
Un ipnotizzante viaggio cinematografico nel mondo di un’artista radicale che non traccia distinzioni tra vita e arte. Film rivelazione della Berlinale: ritratto intimo di una donna incredibilmente magnetica e infinitamente intrigante acclamata tra le artiste più significative dei nostri tempi. Nata a Belgrado, figlia di due partigiani, Marina si trasferisce nel 1976 ad Amsterdam e qui incontra il performer tedesco Ulay (Uwe Laysiepen), che diventa suo partner nella vita e nel lavoro. Nati lo stesso giorno, i due sono anime gemelle che mettono alla prova i reciproci ego traboccanti sulla scena e intrattengono una relazione simbiotica fortissima, che dura più di un decennio. Il documentario di Matthew Akers segue l'artista nella preparazione della grande retrospettiva che il Museum of Modern Art di New York ha dedicato alla Abramović nel 2010, la più grande esibizione che il Moma abbia mai dedicato all'arte della performance.

Critica
Un’opera che “si potrebbe ‘definire’ film, video-testamento artistico, performance della performance e molto altro (…) che mette a nudo l’artista - scrive Lorenza Lorenzon di B Come Blog Unità - e la sua incessante ricerca che da quarant’anni analizza le emozioni ed i meccanismi dell’essere umano, in un felice matrimonio tra etica ed estetica. Centodieci minuti fondamentali per chi volesse comprendere ed immergersi nell’universo di una protagonista dell’arte contemporanea - rileva ancora Lorenzon - che celebra fortemente l’identità arte/vita e che ci mostreranno tutte le fasi della performance al Moma (Museum of Modern Art di New York, ricordo io), tra le tappe più importanti della vita dell’artista. L’Abramović ti osserva costringendoti ad osservarti, dichiarando lei stessa: «Quello che posso dire è che questa performance mi ha cambiata a livello profondo; per me può solo avvenire che il mio lavoro cambi la mia vita e non l’opposto (…) l’aspetto interessante della situazione è che il pubblico osserva se stesso e l’osservatore diventa osservato (…) dobbiamo esplorare altri modi di comunicare».

“Ultrasessantenne ma dotata di un'energia assolutamente fuori del comune (il curatore della retrospettiva, Klaus Biesenbach, dice giustamente di lei, nel film She's never not performing), Marina lavora con instancabile impegno, mostrandoci l'enorme carico amministrativo che sta dietro un'opera d'arte”. È quanto scrive, invece, Marianna Cappi di Mymovies. Che ci dice come questo docufilm riprenda “l'artista, animata dalla convinzione che la cosa più difficile sia
Marina Abramović
fare qualcosa che si avvicini al niente, mentre alza lo sguardo ogni volta sulla persona che ha di fronte e gli si dedica, senza distrazione alcuna, per tutto il tempo che l'altro desidera (…) Lo sguardo occhi negli occhi con questa donna che non ha paura di nulla e sa donare se stessa senza limiti - scrive ancora Cappi - suscita spesso il pianto o comunque l'emozione forte, unica e irripetibile, ed è un'emozione che la camera di
Akers riesce a restituire, facendoci riflettere anche sulla natura dello schermo come specchio e del primo piano, quale lo catalogava Deleuze, come immagine-affezione”.

Sono abbastanza refrattario ai film-documentari. È senza dubbio un limite che fa di me un cinefilo forse con la ‘c’ minuscola. Oppure semplicemente un tizio qualunque che preferisce vedere una pellicola di pura finzione che un qualcosa che mischia la realtà all’arte della ripresa cinematografica. Premesso ciò, quindi, senza nulla togliere alla pellicola che stasera Rai 5 ha deciso, giustamente, di proporre ai pochi che non si lanceranno per strada e nei locali per celebrare la prima serata/nottata della fine settimana, premesso ciò, dicevo, dopo aver analizzato le recensioni di chi il film l’ha visto, mi sono fatto l’idea che Marina Abramović sia piuttosto ‘difficile’, aggettivo col quale intendo che l’opera potrebbe non essere fruibile dalla maggioranza del pubblico, che per lo più ignora la storia e il valore dell’artista-protagonista e, come il sottoscritto, è poco avvezza alla lettura di un film, forse, a basso indice d’intrattenimento.

st.mar.

“Pulp Fiction” torna nei cinema per festeggiare il ventennale

L'icona di Pulp Fiction ideata per la pagina Facebook di Filmamare
            IL REGISTA
    
Quentin Tarantino









Pulp Fiction

Mia valutazione: ♥♥♥♥♥ = 10

PREMI
John Travolta e Samuel L. Jackson
Oscar: migliore sceneggiatura originale a Quentin Tarantino e Roger Avary; Golden Globe: migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary; Premio Bafta: miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson e migliore sceneggiatura originale a Quentin Tarantino e Roger Avary; David di Donatello: miglior film straniero a Quentin Tarantino e miglior attore straniero a John Travolta; Festival di Cannes: Palma d'oro a Quentin Tarantino; National Board of Review Award: miglior film, migliore regia a Quentin Tarantino e migliori dieci film; Kansas City Film Critics Circle Award: miglior film e migliore regia a Quentin Tarantino; Independent Spirit Awards: miglior film a Lawrence Bender, migliore regia a Quentin Tarantino, miglior attore a Samuel L. Jackson; migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary; Boston Society of Film Critics Award: miglior film, migliore regia a Quentin Tarantino, migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger;  Avary; Saturn Award: miglior film d'azione/di avventura/thriller; Los Angeles Film Critics Association Award: miglior film, migliore regia a Quentin Tarantino, miglior attore protagonista a John Travolta; migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary; Chicago Film Critics Association Award: migliore regia a Quentin Tarantino, migliore sceneggiatura originale a Quentin Tarantino e Roger Avary.

Scheda
Bruce Willis
Un film di Quentin Tarantino. Con John Travolta, Samuel L. Jackson, Tim Roth, Amanda Plummer, Eric Stoltz, Bruce Willis, Ving Rhames, Uma Thurman, Rosanna Arquette, Harvey Keitel, Phil LaMarr, Maria de Medeiros, Peter Greene, Duane Whitaker, Burr Steers, Bronagh Gallagher, Susan Griffiths, Steve Buscemi, Angela Jones, Brenda Hillhouse, Frank Whaley, Alexis Arquette, Paul Calderon, Christopher Walken, Quentin Tarantino. Hard boiled, Usa 1994. Durata 154'.

Trama
Script dalla cronologia frammentata, il film vede prevalere la vicenda che coinvolge Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson), seduti a un tavolo dell’Hawthorne Grill, una caffetteria nella periferia di Los Angeles. In un altro tavolo due rapinatori, Zucchino (Tim Roth) e Coniglietta (Amanda Plummer), stanno architettando il loro prossimo colpo, quando, su iniziativa dell'uomo, decidono di operare la rapina proprio in quello stesso locale (STACCO) A bordo di un'automobile, due malavitosi in abito scuro, Vincent e Jules, si dirigono di buon'ora a recuperare una misteriosa valigetta sottratta al loro capo Marsellus Wallace (Ving Rhames) da alcuni giovanotti. Giunti nell’appartamento degli sventurati, dopo una lunga chiacchierata su argomenti vari, i due recuperano il maltolto ed eliminano due dei tre ragazzi, non prima che Jules abbia recitato un sermone da un passo della Bibbia (STACCO) I due killer, ora in abbigliamento balneare, raggiungono Marsellus in uno dei suoi locali mentre egli sta ordinando a Butch (Bruce Willis),
Uma Thurman e John Travolta
un pugile prossimo al ritiro, di perdere il suo prossimo incontro per poi ricevere Vincent, abbracciandolo fraternamente e ricordargli che la sera stessa deve portare in giro sua moglie Mia
(Uma Thurman). Prima dell'appuntamento, Vincent si reca da un suo amico spacciatore, Lance (Eric Stoltz), dal quale compra e assume dell'eroina di ottima qualità. Il seguito della vicenda vede entrare in scena il risolutore di problemi Mr Wolf (Harvey Keitel), l'ufficiale reduce del Vietnam, Koons (Christopher Walken), la fidanzata di Butch, Fabienne (Maria de Medeiros) e lo stesso Tarantino con poco più di un cameo nelle vesti dell’amico di Jules che, riluttante, mette a disposizione la propria casa per risolvere un intoppo delicato.

***

Breve commento
Samuel L. Jackson, John Travolta e Harvey Keitel
Era il 1994. Non avevo visto Le iene (1992) ma ne avevo sentito parlare bene. Il genere pulp, tuttavia, non mi attirava granché e di Quentin Tarantino non sapevo nulla. A quel tempo abitavo a Roma (come adesso, peraltro), a due passi da un cinema di quelli ancora a una singola sala (credo abbia chiuso). Era un pomeriggio feriale, preparavo un esame ma non mi andava di studiare e sapevo che Pulp Fiction era in programma a due minuti di passeggiata. Decisi di andare e quando dopo circa due ore e mezzo uscii dal cinema, mi resi conto di avere il sorriso sulle labbra e la certezza di aver incontrato uno dei film più belli della mia vita. Da allora – è ovvio – non ho perso più alcun lungometraggio (senza mai essere deluso) del cineasta statunitense.

Sono passati vent’anni da allora - giorno più giorno meno – e il mondo del cinema, me compreso, non poteva lasciar passare inosservata questa ricorrenza. Il che mi dà conferma, e non nascondo l’orgoglio, che quel tardo pomeriggio ci azzeccai riguardo alla grandezza del secondo film dell’ormai 51enne regista del Tennesee (Usa) – di chiarissime origini italiane - che come pochi altri, ha in buona misura rivoluzionato la tecnica cinematografica, senza provenire da
Christopher Walken
nessuna scuola, se non quella, come dice lui stesso, che prevede la visione di migliaia di film e di tutti i generi. La sua forza, infatti, è proprio questa: l’aver sintetizzato un ‘marchio di fabbrica’ dalla commistione di decine di tecniche, centinaia di registi, il tutto di diverse epoche del cinema. Ma nulla ne sarebbe scaturito, senza un’intelligenza sopraffina che fa del Nostro il re della trovata accattivante. Però quello che – a me personalmente fa ‘impazzire’ di più delle opere tarantiniane – sono i dialoghi, nei quali serio e faceto si mescolano – anche all’interno delle situazioni più drammatiche - in un connubio che, da solo, vale il tempo dedicato a quel film.

Tornando a Pulp Fiction, per celebrare il ventennale The Space Movies e Paco Pictures riportano il film al cinema, dal 7 al 9 aprile. Irrompono quindi sullo schermo i personaggi interpretati da un super cast composto da John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Harvey Keitel, Tim Roth, Bruce Willis e Christopher Walken. Quasi tutti, grazie alla partecipazione a quell’opera straordinaria, videro lievitare ulteriormente la propria già elevata popolarità.

Stefano Marzetti

Film consigliati per questo week end (28-29-30/03/2014)

Captain America - Il soldato d'Inverno (2014)

Trama
Dopo i catastrofici eventi di New York accaduti in The Avengers, questo nuovo film vede Steve Rogers, alias Captain America, vivere tranquillamente la sua vita a Washington D.C., nel tentativo di adattarsi al mondo moderno. Ma quando un collega dello S.H.I.E.L.D. viene attaccato, Steve viene coinvolto in una rete di intrighi che minacciano di mettere a rischio le sorti del mondo. Unendo le forze con Vedova Nera, Captain America lotta per smascherare una cospirazione in continua espansione respingendo killer professionisti inviati continuamente per chiudergli la bocca per sempre. Quando il reale obiettivo del perfido complotto viene rivelato, Captain America e Vedova Nera reclutano un nuovo alleato, il Falcon. Ma presto si troveranno ad affrontare un formidabile nemico inaspettato: il Soldato d'Inverno.

La scheda
Un film di Anthony Russo, Joe Russo. Con Chris Evans, Sebastian Stan, Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson, Anthony Mackie, Robert Redford, Frank Grillo, Cobie Smulders, Toby Jones, Emily VanCamp, Hayley Atwell, Georges St-Pierre, Maximiliano Hernández, Dominic Cooper, Garry Shandling, Jenny Agutter, Bernard White, Alan Dale, Chin Han. Titolo originale: Captain America: The Winter Soldier. Azione, Usa, 2014. Durata 136'.

***

In grazia di Dio (vai all’articolo) 

Mia previsione: ♥♥ = 6

Trama 
Vicenda ambientata nella Germania della seconda guerra mondiale. Protagonista è Liesel (Sophie Nélisse), u conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa sia a scuola, dove è derisa dai cona vivace e coraggiosa ragazzina affidata dalla madre, incapace di mantenerla, ad Hans Hubermann (Geoffrey Rush), un uomo buono e gentile e alla sua irritabile moglie Rosa (Emily Watson). Scossa dalla tragica morte del fratellino - avvenuta solo pochi giorni prima - e intimidita dai ‘genitori’ appenampagni di classe perché non sa leggere. Con grande determinazione è tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà adottivo che, nel corso di lunghe notti insonni, le insegna a leggere il suo primo libro, Il manuale del becchino, rubato al funerale del fratello. L’amore di Liesel per la lettura e il crescente attaccamento verso la sua nuova famiglia, si rafforzano grazie all’amicizia con un ebreo di nome Max (Ben Schnetzer) che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione.

La scheda
Un film di Brian Percival. Con Geoffrey Rush, Emily Watson, Sophie Nélisse, Ben Schnetzer, Nico Liersch, Joachim Paul Assböck, Kirsten Block, Sandra Nedeleff, Rafael Gareisen, Godehard Giese, Hildegard Schroedter, Gotthard Lange. Titolo originale The Book Thief. Drammatico, Usa/Ger 2013.  Durata 125'. 20th Century Fox. Uscita giovedì 27 marzo 2014.

***

Politicamente Scorretto - The Hunter S. Thompson's Gonzo (2008)

Trama
La biografia definitiva di una delle figure più controverse e interessanti d'America: fu scrittore, uomo dei mille sorsi di bourbon, delle interminabili sniffate di cocaina e l'inventore di un giornalismo irriverente e senza paura, ribattezzato Gonzo in omaggio a un riff anarchico di James Booker. Hunter Thompson ha fatto discutere per il suo rapporto con gli Hell's Angels, la sua corsa a sceriffo di Tremola, il suo coinvolgimento nella campagna presidenziale. Dopo il suo suicidio la rivista Rolling Stone, dove aveva esordito, gli dedicò un intero numero. Il documentario è arricchito dalla voce di Johnny Depp.

La scheda
Un film di Alex Gibney. Titolo originale Gonzo: The Life and Work of Dr. Hunter S. Thompson. Documentario, Usa 2008. Durata 120'.

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Quando c'era Berlinguer (vai all’articolo) 


Mia previsione: ♥♥ = 6


Trama
Enrico Berlinguer ricostruito attraverso immagini di repertorio e interviste a chi l'ha conosciuto, ha vissuto e lavorato al suo fianco. Con poco riguardo per la vita personale e una marcata attenzione per la vita professionale è ricostruito il percorso che l'ha reso il leader più amato del suo partito, un simbolo di rettitudine politica, un modello stimato anche dalle parti opposte dello schieramento.

La scheda
Un film di Walter Veltroni. Documentario, durata 117 min. - Italia 2014. - Bim uscita giovedì 27 marzo 2014.

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Storia di una ladra di libri (vai all'articolo) 


Mia previsione: ♥♥ = 7,5

Trama
Vicenda ambientata nella Germania della seconda guerra mondiale. Protagonista è Liesel (Sophie Nélisse), una vivace e coraggiosa ragazzina affidata dalla madre, incapace di mantenerla, ad Hans Hubermann (Geoffrey Rush), un uomo buono e gentile e alla sua irritabile moglie Rosa (Emily Watson). Scossa dalla tragica morte del fratellino - avvenuta solo pochi giorni prima - e intimidita dai ‘genitori’ appena conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa sia a scuola, dove è derisa dai compagni di classe perché non sa leggere. Con grande determinazione è tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà adottivo che, nel corso di lunghe notti insonni, le insegna a leggere il suo primo libro, Il manuale del becchino, rubato al funerale del fratello. L’amore di Liesel per la lettura e il crescente attaccamento verso la sua nuova famiglia, si rafforzano grazie all’amicizia con un ebreo di nome Max (Ben Schnetzer) che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione.

La scheda
Un film di Brian Percival. Con Geoffrey Rush, Emily Watson, Sophie Nélisse, Ben Schnetzer, Nico Liersch, Joachim Paul Assböck, Kirsten Block, Sandra Nedeleff, Rafael Gareisen, Godehard Giese, Hildegard Schroedter, Gotthard Lange. Titolo originale The Book Thief. Drammatico, Usa/Ger 2013.  Durata 125'. 20th Century Fox. Uscita giovedì 27 marzo 2014.

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Yves Saint Laurent (vai all’articolo) 

Mia previsione: ♥♥ = 6,5

Trama

Parigi, 1957. Yves Saint Laurent ha 21 anni e viene chiamato a prendere il posto del defunto Christian Dior nella cui maison ha già avuto modo di dar prova delle proprie qualità. Lo attende la prima collezione totalmente affidata alla sua creatività. Il successo ottenuto lo proietta ai più alti livelli della moda parigina imponendogli al contempo una continua pressione. Il ricovero per una sindrome maniaco-depressiva, in occasione della sua chiamata alle armi per la guerra in Algeria, fa sì che sia licenziato. Grazie al sostegno di Pierre Bergé, che ne diverrà il compagno e il factotum, lo stilista apre una propria casa di haute couture e YSL diverrà un marchio simbolo di eleganza e innovazione.

La scheda
Un film di Jalil Lespert. Con Pierre Niney, Guillaume Gallienne, Charlotte Lebon, Laura Smet, Marie de Villepin, Xavier Lafitte, Nikolai Kinski, Judi Beecher, Rani Bheemuck, Ruben Alves, Anne Alvaro, Marianne Basler, Janicke Askevold, Astrid Whettnall, Jeanne Dandoy, Michèle Garcia, Yvonne Gradelet. Biografico, Usa 2014. Durata 100'. Lucky Red. Uscita giovedì 27 marzo 2014.

s.m.

Cameron Diaz senza freni: «Mi piacciono anche le donne»

L'attrice californiana Cameron Diaz, 41 anni
Dopo aver presentato Sex Tape (leggi), il suo prossimo film, nel quale sono annunciate alcune scene illuminate a ‘luci rosse’, apprendiamo di una provocazione lanciata da Cameron Diaz, con cui fa sapere di essere attratta anche dalle donne. Nonostante la 41enne attrice di San Diego (California), a mio avviso una delle più affascinanti del pianeta Hollywood, sia stata fidanzata – come ci ricorda Fan Page - con Matt Dillon, Jared Leto e Justin Timberlake, alcuni fra gli attori più ‘graditi’ alle amanti del cinema, nell’ambito di un’intervista rilasciata a Mirror ha detto di essere convinta che «tutte le donne sono in parte attratte sessualmente da persone dello stesso sesso, è naturale trovare una connessione e apprezzare donne di rara bellezza».

Poi ha aggiunto quali sono le sue preferenze in termini estetici e soprattutto specificato cos’è che non le piace dell’universo maschile: «La rudezza, non ho alcuna pazienza nei confronti di questo aspetto. E inoltre l’acqua di colonia in eccesso, non la sopporto. L’igiene non è essenziale, ma sicuramente in cima alla lista delle cose. Quello che più interessa è il senso dell’umorismo perché rivela quanto un uomo sia intelligente». Sono d’accordo (tranne sul fatto che l'igiene non sia essenziale) così come trovo del tutto normale e insindacabile che le preferenze sessuali di Diaz siano indirizzate su più fronti. Il dubbio che mi sorge è che la brava interprete di grandi film come, ad esempio, Gangs of New York (del 2002, nomination al Golden Globe come miglior attrice non protagonista) abbia deciso di, in un certo senso, rilanciare la propria immagine puntando sull’argomento sesso che, come si sa, non finirà mai di attrarre l’attenzione del grande pubblico. Sempre parlando con Mirror – riporta ancora Fan Page - Cameron ha aggiunto di adorare l’umorismo inglese e dunque gli uomini britannici. Potrebbe non essere un caso che la settimana prossima sarà proprio a Londra per impegni di lavoro.

s.m.