La locandina |
Gravity
Premi
7 Oscar
2014: miglior regia (Alfonso Cuarón); miglior fotografia;
miglior colonna sonora; miglior montaggio; miglior suono; miglior montaggio del
suono; migliori effetti speciali visivi.
1 Golden
Globe 2014: miglior regia (Alfonso Cuarón)
6 BAFTA (British
Academy of Film and Television Art 2014): miglior
regia (Alfonso Cuarón); miglior fotografia; miglior colonna sonora; miglior
suono; migliori effetti speciali visivi; miglior film britannico.
Mia valutazione: ♥♥♥ = 7,5
Scheda del film
Un film di Alfonso Cuarón. Con Sandra Bullock, George Clooney, Ed Harris, Orto Ignatiussen, Phaldut
Sharma, Amy Warren. Fantascienza, Usa/Gb 2013. Durata 92'. Warner Bros Italia.
Trama del film
La brillante
dottoressa Ryan Stone è alla sua prima missione spaziale, mentre l'astronauta
Matt Kovalsky è all'ultimo volo prima della pensione. Quella che per loro
doveva essere una passeggiata spaziale di routine si trasforma in una catastrofe. Lo shuttle è distrutto e loro si ritrovano soli nell'assordante silenzio
dell'universo. Fluttuanti nell'oscurità e privi di qualunque contatto con la
Terra non hanno apparentemente alcuna chance di sopravvivere anche per via dell'ossigeno che va esaurendosi. Forse
l'unico modo per sperare di tornare a casa è quello di addentrarsi nello spazio
infinito.
Cosa ne penso
Sostanzialmente due personaggi, alcuni
satelliti e poi lo spazio, l’infinito, con panorama sulla Terra, come essere
affacciati da un belvedere sul Grand Canyon. Questo, in parte, è stato
sufficiente affinché Gravity (2013),
del 52enne regista messicano Alfonso Cuarón (nella sua filmografia piuttosto
scarna brilla in particolare Harry Potter
e il prigioniero di Azkaban del 2004), sia stato sommerso di premi, a
cominciare dai sette Oscar 2014. Dicevo due soli protagonisti, attori del
calibro di Sandra Bullock (molte commedie leggerine al suo attivo ma anche alcune parti più
‘polpose’ come quella nell’apprezzatissimo The
Blind Side del 2009) e George Clooney (che dire… uno dei più grandi
attori del momento e principale protagonista nel recentissimo e non eccezionale
Monuments Men), inseriti in un
complesso di effetti speciali strabiliante che dà allo spettatore la sensazione
di essere lì, nello spazio, a galleggiare senza gravità (espediente registico molto
credibile anche se di realizzazione non inedita nel cinema dell’ultimo
ventennio circa; andando indietro mi sovviene Apollo 13 del 1995 con Tom Hanks) insieme a
loro.
Sandra Bullock |
Il nocciolo dell’opera è il senso dell’infinito,
non solo di quello in cui i personaggi si ritrovano materialmente a naufragare,
ma anche di quello esistenziale, naufragio interiore appunto, che, in
particolare per l’eroina, è sintomatico delle sofferenze vissute, come quella
della perdita di un figlio che di continuo torna nella sua mente e al suo cuore
come tante pugnalate. Da qui il senso di abbandono, di mancanza viscerale della
Terra, quella che sta lì, continuamente visibile, al punto da versare lacrime
intercettando sulla radio di bordo dello shuttle
una casuale conversazione e l’abbaiare di un cane che provengono dal pianeta.
Già disponibile in dvd e altri supporti, consiglio caldamente la visione di
questo film.
Stefano Marzetti
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