mercoledì 26 marzo 2014

Il più bello di stasera sul ‘digitale’: Rai Movie alle 21,15 (con trailer)

La locandina
The Terminal

Mia valutazione: ♥♥♥ = 7,5

Scheda del film
Un film di Steven Spielberg. Con Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Diego Luna, Zoe Saldana, Chi McBride, Barry Shabaka Henley, Kumar Pallana, Eddie Jones, Michael Nouri, Jude Ciccolella. Commedia, Usa 2004. Durata 128'.

Trama del film
Viktor Navorski è un turista dell'Europa dell'Est a New York. Mentre è in volo per l'America, il suo paese è colpito da un colpo di Stato. Bloccato all'aeroporto Kennedy con un passaporto senza più valore, Viktor è costretto a rimanere nel terminal di transito dei voli internazionali in attesa che la guerra nella sua patria sia finita. Mentre le settimane diventano mesi, Viktor scopre come il micro-universo del terminal sia un ricco e complesso mondo di assurdità, generosità, ambizione, divertimento, ceti sociali e perfino romanticismo.

Cosa ne penso
Ennesimo connubio professionale fra Tom Hank e Steven Spielberg, quest’ultimo in rare occasioni tentato di alleggerire con una commedia il proprio corposissimo e pregiato curriculum (quasi una quarantina di film, con predilezione per fantascienza e avventura). Solo in altre tre occasioni il cineasta di Cincinnati (Ohio, Usa), si era cimentato nel genere, a cominciare addirittura con un ‘comico’ del lontanissimo 1979 (1941 Allarme a Hollywood, con Dan Aykroyd), continuando nel 1988 con la commedia Always - Per sempre, protagonista Richard Dreyfuss e nel 2001 con la più pregiata Prova a prendermi, con Leonardo Di Caprio e – guarda caso – Tom Hanks.

Questa volta il 67enne regista di sangue ebraico si ispira a un fatto realmente accaduto nel 1988 all'aeroporto di Parigi, Charles de Gaulle, vittima un rifugiato iraniano, Mehran Karimi Nasseri. L’uomo, che all’interno del terminal smarrì o fu derubato del passaporto, si sentì rifiutare dalle autorità francesi il visto d’ingresso ottenuto in Inghilterra. Le opportunità offertegli furono due: il rimpatrio o la permanenza in Francia. Mehran Karimi Nasseri visse nel Terminal 1 dell'aeroporto della capitale transalpina sino ad agosto 2006. Sembra che Steven Spielberg - rivela Wikipedia - abbia versato all'iraniano migliaia di dollari per poter portare sulla scena la sua storia.

Uno straordinario Tom Hanks in The Terminal

Tom Hanks e Stanley Tucci
Uno dei maggiori pregi del film è la perfetta ricostruzione della location in cui si svolge la vicenda e la verosimiglianza e plausibilità con la storia reale del protagonista. Spielberg prende la palla al balzo per mettere in vetrina e ridicolizzare la demenzialità della burocrazia che in troppe circostanze dell’esistenza delle persone complica le cose dove, al contrario, dovrebbe facilitarle, con un’interpretazione elastica delle leggi. In questo, inoltre, il regista approfitta per rilevare la diffidenza cui devono soggiacere cittadini di piccoli stati, in questo caso di quelli nati dalla disgregazione dell’ex Unione sovietica o, comunque, dell’Est europeo. Ci si chiede se lo stesso trattamento riservato al signor Viktor Navorski (quello del film), sarebbe stato adottato se al suo posto si fosse trovata 
Il grande Steven Spielberg
una persona proveniente dall’Inghilterra o, perché no, perfino dalla non consideratissima Italia. In questa fase brillano le prove attoriali, in particolare quella del sempre affidabile
Stanley Tucci (performance particolarmente apprezzabile in Julie & Julia nel 2009 a fianco di Meryl Streep).

La sceneggiatura s’indebolisce nella parte in cui è inserita la storia romantica tra l’eroe e una bellissima hostess (la brava e ovviamente affascinante Catherine Zeta-Jones, vista anche protagonista del recentissimo Red 2, con Bruce Willis e John Malkovich). Un angolo di film che spezza troppo il flusso degli eventi e il nocciolo della questione, senza aggiungere granché in termini di passione e divertimento. Neo che passa inosservato, comunque, mentre si segue la recitazione di Hanks, chiamato a ricostruire la complessa situazione in cui è precipitato il suo personaggio. Un misto di dramma e grottesco, nel quale il grande attore californiano è magistrale nel far emergere coraggio, tenacia, intelligenza e versatilità dello sventurato di turno. In tutto questo, facendo centro nell’utilizzo dell’ironia che impreziosisce questa pellicola. Da non perdere.

Stefano Marzetti

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