La locandina |
Marina Abramović - The Artist is Present
PREMI
Berlino
International Film Festival 2012: Panorama
Doc
Mia previsione: ♥♥ = 5,5
Scheda
Un film di Matthew Akers. Con Marina
Abramovic Documentario, Usa 2012. Durata 99'.
Trama
Un
ipnotizzante viaggio cinematografico nel mondo di un’artista radicale che non
traccia distinzioni tra vita e arte. Film rivelazione della Berlinale: ritratto
intimo di una donna incredibilmente magnetica e infinitamente intrigante
acclamata tra le artiste più significative dei nostri tempi. Nata a Belgrado,
figlia di due partigiani, Marina si trasferisce nel
1976 ad Amsterdam e qui incontra il performer tedesco Ulay (Uwe Laysiepen),
che diventa suo partner nella vita e nel lavoro. Nati lo stesso giorno, i due
sono anime gemelle che mettono alla prova i reciproci ego traboccanti sulla
scena e intrattengono una relazione simbiotica fortissima, che dura più di un
decennio. Il documentario di Matthew Akers segue l'artista nella preparazione della grande retrospettiva che
il Museum of Modern Art di New York ha dedicato alla Abramović nel 2010, la più grande esibizione che il Moma abbia mai dedicato
all'arte della performance.
Critica
Un’opera che “si potrebbe ‘definire’ film,
video-testamento artistico, performance
della performance e molto altro (…) che
mette a nudo l’artista - scrive Lorenza Lorenzon di B Come Blog Unità - e la sua incessante ricerca che da quarant’anni analizza le emozioni ed i
meccanismi dell’essere umano, in un felice matrimonio tra etica ed estetica. Centodieci
minuti fondamentali per chi volesse comprendere ed immergersi nell’universo di
una protagonista dell’arte contemporanea - rileva ancora Lorenzon - che celebra
fortemente l’identità arte/vita e che ci mostreranno tutte le fasi della performance al Moma (Museum of Modern
Art di New York, ricordo io), tra le tappe più importanti della vita
dell’artista. L’Abramović ti osserva costringendoti ad osservarti, dichiarando
lei stessa: «Quello che posso dire è che questa performance mi ha cambiata a
livello profondo; per me può solo avvenire che il mio lavoro cambi la mia vita
e non l’opposto (…) l’aspetto interessante della situazione è che il pubblico
osserva se stesso e l’osservatore diventa osservato (…) dobbiamo esplorare
altri modi di comunicare».
“Ultrasessantenne ma dotata di un'energia
assolutamente fuori del comune (il curatore della retrospettiva, Klaus
Biesenbach,
dice giustamente di lei, nel film She's
never not performing), Marina lavora con instancabile impegno, mostrandoci
l'enorme carico amministrativo che sta dietro un'opera d'arte”. È quanto
scrive, invece, Marianna Cappi di Mymovies.
Che ci dice come questo docufilm riprenda “l'artista, animata dalla convinzione
che la cosa più difficile sia
fare qualcosa che si avvicini al niente, mentre
alza lo sguardo ogni volta sulla persona che ha di fronte e gli si dedica, senza
distrazione alcuna, per tutto il tempo che l'altro desidera (…) Lo sguardo
occhi negli occhi con questa donna che non ha paura di nulla e sa donare se
stessa senza limiti - scrive ancora Cappi - suscita spesso il pianto o comunque
l'emozione forte, unica e irripetibile, ed è un'emozione che la camera di Akers riesce a
restituire, facendoci riflettere anche sulla natura dello schermo come specchio
e del primo piano, quale lo catalogava Deleuze, come immagine-affezione”.
Marina Abramović |
Sono abbastanza refrattario ai
film-documentari. È senza dubbio un limite che fa di me un cinefilo forse con
la ‘c’ minuscola. Oppure semplicemente un tizio qualunque che preferisce vedere
una pellicola di pura finzione che un qualcosa che mischia la realtà all’arte
della ripresa cinematografica. Premesso ciò, quindi, senza nulla togliere alla
pellicola che stasera Rai 5 ha deciso, giustamente, di proporre ai pochi che
non si lanceranno per strada e nei locali per celebrare la prima serata/nottata
della fine settimana, premesso ciò, dicevo, dopo aver analizzato le recensioni
di chi il film l’ha visto, mi sono fatto l’idea che Marina Abramović sia piuttosto ‘difficile’, aggettivo col quale
intendo che l’opera potrebbe non essere fruibile dalla maggioranza del
pubblico, che per lo più ignora la storia e il valore dell’artista-protagonista
e, come il sottoscritto, è poco avvezza alla lettura di un film, forse, a basso
indice d’intrattenimento.
st.mar.
Nessun commento:
Posta un commento
Si fa gentile richiesta di non utilizzare mai volgarità nella stesura dei commenti. Inoltre, la polemica fra utenti è ben accetta, anzi incoraggiata, ma non deve mai travalicare i confini dell'educazione. Il mancato rispetto di tali richieste comporterà la non pubblicazione dei commenti. Grazie.