sabato 5 luglio 2014

Giorgio Faletti, una scomparsa repentina e davvero troppo anticipata. Martedì i funerali

Giorgio Faletti, grande artista scomparso troppo presto
I funerali di Giorgio Faletti saranno celebrati martedì 8 luglio alle 15, nella Collegiata di San Secondo ad Asti, sua città natale. Scrittore, attore, cantante, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore e comico, si è spento il 4 luglio scorso all’ospedale Le Molinette di Torino, dove era ricoverato da alcuni giorni nel reparto di radioterapia, in seguito alle cure già effettuate negli Usa per un tumore scoperto solo pochi mesi fa. Quattro i film che valga la pena ricordare in cui è stato fra i protagonisti. In ordine cronologico crescente: Notte prima degli esami (2006); Cemento armato (2007); Il sorteggio (forse il più apprezzato, 2009) e una piccola parte in una delle ultime pellicole di Giuseppe Tornatore, Baarìa (2009). Faletti, personaggio amato e apprezzato da colleghi e appassionati di spettacolo e lettura, nacque il 25 novembre 1950 e aveva solo 63 anni. Aveva annullato tutti gli impegni con un messaggio sul suo sito ufficiale intorno alle 9 di
Grande successo a Sanremo 1994
con il brano impegnato e 'arrabbiato', Signor Tenente
giovedì mattina. «Cari amici, purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia» aveva scritto, spiegando di aver dovuto «rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo».

Poliedrico di alto livello, fra le arti in cui ha saputo persino eccellere c’è la musica. Significativa, nel 1994, la partecipazione al festival di Sanremo, col secondo posto assoluto e la vittoria del premio della critica, con la rabbiosa canzone impegnata Signor Tenente, brano ispirato alle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Scrisse inoltre pezzi per artisti di ‘razza’, in particolare per Mina e Angelo Branduardi.  Poi il successo come romanziere, cominciato con il primo thriller, Io uccido, che vendette oltre 
Il personaggio di Vito Catozzo
lo impose come cabarettista negli anni '80
quattro milioni di copie. Nel 2004 raddoppiò con il secondo romanzo, Niente di vero tranne gli occhi, che vendette tre milioni e mezzo di copie. Fu l’inizio di una fortunata carriera quale autore di best seller noir in uno stile ispirato ai grandi narratori americani che gli permise di raccogliere successi in tutto il mondo.

Il suo best seller,
Io uccido
Laureato in giurisprudenza, iniziò la carriera come cabarettista nel noto locale milanese Derby negli anni Settanta, palcoscenico che è stato e in parte è tutt’ora, un trampolino di lancio per decine di comici e attori di grande fama. In televisione approdò prima ad Antenna 3 e poi, nel 1983, partecipò al fianco di Raffaella Carrà a Pronto Raffaella. Due anni dopo fu uno dei protagonisti di Drive In, programma televisivo di Antonio Ricci. Lì interpretò diversi personaggi, fra i quali quello che ebbe maggiore fortuna ed è ancora ricordato fu Vito Catozzo, il poliziotto grezzo che conquistò l’apprezzamento del grande pubblico degli anni Ottanta. Alla fine dei quali il cabarettista astigiano scoprì una sua vena più malinconica partecipando alla serie televisiva Colletti Bianchi, per cui curò anche parte della colonna sonora. Il mondo dello spettacolo e dell’arte gli dà l’addio con commozione e rimpianto, per una scomparsa cosi repentina e anticipata.



s.m.
Per alcune informazioni si ringraziano Sky Tg24 online e Vanityfair online

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