lunedì 30 giugno 2014

Quelli che forse non avete ancora visto – 'I segreti di Osage County'

La locandina
Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8

La scheda
Un film di John Wells [I]. Con Meryl Streep, Julia Roberts, Ewan McGregor, Chris Cooper, Abigail Breslin, Benedict Cumberbatch, Juliette Lewis, Margo Martindale, Dermot Mulroney, Julianne Nicholson, Sam Shepard, Misty Upham, Will Coffey. Titolo originale: August: Osage County. Drammatico, Usa 2013. Durata 119' circa. Bim: uscito giovedì 30 gennaio 2014.

La trama
Beverly Weston e la moglie Violet vivono nella loro casa di Osage County. Poeta con problemi di alcol lui e dipendente dai farmaci per un cancro alla bocca lei, i due all'apparenza sembrano una coppia consolidata dagli anni, fino al momento in cui, dopo essere scomparso per qualche giorno, Beverly viene ritrovato morto suicida. Al funerale, oltre alla figlia Ivy, che vive in casa con i genitori, partecipano anche le figlie Barbara e Karen, così come il resto dei parenti. Nei giorni successivi una serie di conflitti riemergono all'interno della famiglia. Il malanimo tra Barbara e Violet, che non sono mai andate d'accordo, si fa sempre più serrato mentre il fidanzato di Karen dimostra la sua vera natura e Ivy pianifica la fuga d'amore con suo cugino.

Mia recensione
Tantissime nomination ma nessun premio di rilievo per quello che si rivela un gioiello dedicato alle insanabili lacerazioni familiari. Con una sua forza - che ne fa una pellicola rara soprattutto nel cinema hollywoodiano - nel non andare a cercare il lieto fine a tutti i costi. I segreti di Osage County, del regista John Wells I (nel 2010 il più che buono The Company Men) si rassegna all’impossibilità - che sa molto di vita reale e non di celluloide - di porre rimedio, neppure con l’aiuto di compromessi, a strappi che hanno radici troppo lunghe e quindi impossibili da recidere. L’unica soluzione cui Tracy Letts sembra pensare nella sceneggiatura - tratta dal suo stesso romanzo del 2008, Osage County (non edito in Italia) - sarebbe il brutale abbattimento di questa sorta di pianta ammalata. Un taglio netto che è evitato solo lasciando tutto com'è.

Meryl Streep e Julia Roberts in un'emblematica scena del film
Sotto l’impeccabile direzione del cineasta di Alexandria (Louisiana, Usa) ciò che è notato maggiormente dallo spettatore, sono le interpretazioni di tutto il cast, che dànno corpo a personaggi i quali, per quasi l'intera durata della vicenda, sono tutti quanti inseriti nello spazio ristretto di una bella villa nella campagna dell’Oklahoma. Nient’altro. Solo il loro interagire, che fa emergere ferite sia superficiali sia, soprattutto, profonde. Spiccano, in particolare, le prove attoriali di Meryl Streep e Julia Roberts (per entrambe nomination all’Oscar), che esibiscono una straordinaria capacità di far venire a galla l’amarezza, la rabbia, fin quasi la violenza, di madre e figlia una contro l’altra per dissidi ancora pendenti ma ancor più perché caratterialmente simili. Grandi interpreti come Sam Shepard, Ewan McGregor, Chris Cooper e Juliette Lewis, ruotano attorno a queste due autentiche mattatrici del racconto in immagini, fornendo un valore aggiunto che fa crescere le potenzialità dell’opera nell’attrarre l’immedesimazione di chi vede.

Meryl Streep, Julianne Nicholson e Juliette Lewis
in I segreti di Osage County
Un calo di originalità, tuttavia, sta soprattutto nei traumi del passato (espediente sfruttatissimo sia nel cinema, sia nella letteratura in genere). Traumi da intendersi come tare caratteriali e cronica incapacità di condurre esistenze che sono quasi tutte da buttare nel cestino riservato ai fallimenti. Manca, quindi, la responsabilità diretta degli errori commessi dai vari personaggi, cioè che sia attribuibile a un genetico modo di essere degli individui. È poi arduo accettare che in un’intera famiglia, per quanto possa essere allargata, non esista neppure un membro o un rapporto non dico impeccabile, ma quantomeno salvabile. Nonostante questi nèi, la pellicola funziona e scorre che è una meraviglia. I dialoghi sono serrati, brillanti e del tutto credibili. Non ci sono scelte particolarmente ricercate nella fase di montaggio, ma la concatenazione delle immagini garantisce un alto livello di coinvolgimento. Un film da recuperare, senza ombra di dubbio.

Stefano Marzetti

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