martedì 1 luglio 2014

Il più bello di martedì 1° luglio, prima serata, sul digitale: ‘L'infedele’ (Rai 5, canale 23, alle 21,15)

La locandina
L'infedele

Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8

La scheda
Un film di Liv Ullmann. Con Erland Josephson, Lena Endre, Krister Henriksson, Thomas Hanzon, Michelle Gylemo, Juni Dahr, Philip Zandén, Thérèse Brunnander, Marie Richardson, Stina Ekblad, Johan Rabaeus, Jan-Olof Strandberg, Björn Granath, Gertrud Stenung, Åsa Lindström. Titolo originale: Trolösa. Drammatico, Sve 2000. Durata 155' circa. Mikado - Multimedia San Paolo.

La trama
Marianne, donna matura e attrice, va a trovare un anziano scrittore e comincia a raccontargli la propria storia. Sposata con Markus, famoso direttore d’orchestra e come tale spesso in giro per il mondo, Marianne, durante l’assenza del marito, accoglie in casa il migliore amico di lui, David. Cenano insieme e lei lo invita a restare per la notte. Così comincia la relazione tra i due. Insieme progettano un viaggio a Parigi, dove vanno insieme a Markus. Sulla via del ritorno, si fermano in un albergo. Poi per un po’ si lasciano. Il 20 agosto si rivedono e tra loro si verifica un altro incontro sessuale. Qui arriva Markus che li sorprende ma dice che sapeva già tutto da tempo. C’è il problema di Isabelle, la figlia piccola. Marianne vuole trasferirsi da David, il padre reclama la figlia. Durante il soggiorno estivo in campagna, Markus chiama Marianne per proporre una soluzione. Ma la proposta è orribile: Markus vuole ancora una volta avere un rapporto con la moglie prima di concedere l’affidamento. Marianne dice in seguito a David di aver accettato. Qualche tempo dopo arriva la notizia che Markus si è tolto la vita. Quindi si vede Marianne che annega e muore. Ma a questo punto, la donna dice di avere terminato il racconto. Si alza e va via, lasciando lo scrittore solo e angosciato.

Lena Endre e Erland Josephson in L'infedele
Recensione (rassegna stampa)
“(...) Con lenti movimenti di macchina e atmosfere sospese - scrive Valeria Chiari di Film Up - in una scenografia scarna ed essenziale, si sviluppa la storia raccontata dalla sceneggiatura di Ingmar Bergman e diretta da Liv Ullmann. Un’infedeltà premeditata, iniziata come gioco, che si trasforma velocemente in una tragedia (...) È uno scavare interiore inesorabile che coinvolge e sconvolge lo spettatore inchiodandolo davanti allo schermo, incapace anch’esso di sfuggire all’inevitabile tormento, all’arduo e impietoso studio di un matrimonio e della sua fine fatale. Attori straordinari a partire dal bergmaniano Erland Josephson, l’anziano scrittore specchio dell’anima dello stesso Bergman; Lena Endre - conclude Chiari - eccezionale interprete delle emozioni e dello strazio di Marianne”.

La regista Liv Ullmann
“(...) Film (presentato in concorso al 53° Festival di Cannes, ndr) ‘con’ e ‘senza’ Bergman”, rileva Giancarlo Zappoli di My Movies - ‘Con’ perché di Bergman sono il soggetto e la sceneggiatura. ‘Senza’ perché la Ullmann è come se ne avvertisse l’assenza e cercasse di sostituirne lo sguardo senza cercare vie originali per il proprio film. Ne deriva così un film senz’altro interessante ma irrimediabilmente ‘datato’. Siamo di fronte a una fotocopia di qualità che lascia però aperti due quesiti: 1) perché il Maestro non torna dietro la macchina da presa? 2) perché gli attori che a lui devono la loro fortuna non si decidono a recidere il cordone ombelicale? L’età ormai ce l’hanno, conclude Zappoli.

redazione

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