venerdì 6 giugno 2014

“Hercules - Il Guerriero”, convincetelo che deve fare qualcosa da semi divinità

La locandina
Mia previsione: ♥♥ = 4,5

La scheda
Un film di Brett Ratner. Con Dwayne Johnson, Aksel Hennie, Rufus Sewell, Ian McShane, Joseph Fiennes, John Hurt, Rebecca Ferguson, Peter Mullan, Ingrid Bolsø Berdal, Reece Ritchie, Irina Shayk, Tobias Santelmann, Joe Anderson, Diva Tamina. Titolo originale: Hercules: The Thracian Wars. Azione, Usa 2014. Formato 2D e 3D. Universal Pictures. Uscita: mercoledì 13 agosto 2014.

La trama
La semi-divinità Hercules, dopo aver superato le celeberrime ‘dodici fatiche’, guida un gruppo di mercenari con l’obiettivo di porre fine a una sanguinosa guerra civile sulle terre di Tracia e di ritornare a regnare sul proprio trono. Anima tormentata già dalla nascita, Hercules possiede la forza di una divinità ma vive le sofferenze di un uomo terreno. Furfanti e canaglie di ogni sorta metteranno alla prova la forza mitologica di Hercules.

Recensione da trailer e clip
In Hercules – Il guerriero (ripreso da un fumetto), del regista di Miami (Florida, Usa) Brett Ratner (che a mio avviso ha dato il meglio con il toccante The Family Man, 2000, con un ispirato Nicolas Cage), sono di un’evidenza imbarazzante e stucchevole le imitazioni dello storico nella sua mitologica perfezione Conan il barbaro (1982, di John Milius e con un Arnold Schwarzenegger nel suo ruolo ideale), dell’irraggiungibile Il Gladiatore (2000, di Ridley Scott, con Russel Crowe) e dei riusciti iper-tecnologici 300 e 300 - L’alba di un impero (2006 e 2014, rispettivamente di Zack Snyder e di Noam Murro). Hercules, incarnato da un impacciato Dwayne Johnson (muscoloso quanto limitato specialista dell’hard-action e tra gli ‘eroi’ dell’interminabile saga di Fast & Furious) è un paladino della bontà, della giustizia, delle rose e dei fiori.
Il regista
Brett Ratner
Solitario e spaesato. Fastidiosa per chi vede è la fatica che deve fare chi gli sta intorno a ricordargli i motivi per cui, lui semi divinità, è al mondo. Una sollecitazione disperata, come in quelle pellicole in cui il poliziotto ritiratosi per qualche fattaccio della sua carriera, viste le qualità che lo rendono indispensabile, è richiamato in servizio per un’ultima operazione determinante per le sorti di un’intera metropoli. E quanto gli piace farsi pregare.

Una scena di Hercules - Il Guerriero
Hercules muscoloso e carenato combattente da arena, rabbioso e spietato ma anche con l’occhiata dolce e il sorriso inebetito che nulla hanno a che vedere con l’ex generale Maximo Decimo Meridio che ci ha regalato Crowe. Da lì anche le scopiazzature del lancio di frecce infuocate e della mano che sfiora le spighe di grano. Hercules emulo di Temistocle, idrofobo, quando si decide a esserlo, in battaglie epiche contro nemici all’apparenza imbattibili e al cospetto di bestie mostruose e fameliche (ad esempio un leone gigante e una sorta di drago acquatico) che tentano di trasformarlo in aperitivo. Ma ipotizziamo che il pubblico si faccia andar bene le ricalcature, o che - per caso - non abbia visto gli altri suddetti film: a far cadere le braccia è la recitazione forzata delle ‘punte di diamante’ del cast e del determinate Johnson. Il susseguirsi dell’azione che è motore del film è tristemente tranciato, ad esempio, dalle scene in cui il prode e mitologico condottiero si trasforma in un adolescente coi cuoricini, disposto a ignorare la sua missione pur di amoreggiare con la consorte.

Un film mal riuscito, ma tanto mal riuscito. Ratner fallisce in pieno il tentativo di fare meglio rispetto al fallimentare predecessore Hercules - La leggenda ha inizio di Renny Harlin. Il regista, nella sua rivisitazione della leggendaria vicenda greca, si mette nelle mani dei maghi della computer-grafica, degli effetti speciali e della tridimensionalità. Unico modo, a quanto pare, per attirare l’attenzione di quelli cui bastano queste caratteristiche per godere di un’opera cinematografica. Con tutto il rispetto per i gusti altrui, a me assolutamente non basta. Eviterò con cura di perderci tempo e denaro.

Stefano Marzetti

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