Il manifesto dell'appuntamento con il cinema sperimentale di 'fusione' |
C’è ancora tempo fino a venerdì prossimo, 6
giugno 2014, per assistere ai ‘filmati costruiti o modificati in audio o in video
con parti di altri filmati’ che stanno alla base del festival internazionale MashRome Film Fest (dedicato al mash up - unione di due o più brani
musicali - e al cinema sperimentale) in cui creatività, invenzione, innovazione
e nuovi linguaggi artistici sono amalgamati fra loro. Con un ricco carnet di
ospiti illustri, fra i quali l'eclettico regista inglese Peter
Greenway. La
manifestazione è diretta dalle due fondatrici, Mariangela Matarozzo e Alessandra
Lo Russo, e si
svolge fra il Teatro dell'Orologio e il Museo dell'Ara Pacis di Roma. E proprio
per il giorno di chiusura sarà possibile assistere alla lectio magistralis del succitato Greenway (alle 11 di
venerdì con ingresso gratuito fino a esaurimento posti) uno dei cineasti più
significativi del panorama contemporaneo, intellettuale e visionario - si legge
sulla versione online de la Repubblica - che racconterà il suo modo di fare
cinema d'autore, dai primi film,
diventati un cult, fra i quali I misteri del giardino di Compton House, Lo zoo di
Venere e Il ventre
dell'architetto, fino alle installazioni, ai cortometraggi e lungometraggi, come
il ritratto del cineasta russo Eisenstein.
Il regista inglese Peter Greenway terrà una lectio magistralis |
Sempre venerdì si esibiranno anche i Pollock
Project (alle
20,30), ensemble artjazz fondata da Marco Testoni, che ha fatto del mash up la propria cifra stilistica. Fra
gli altri ospiti Istvan Horkay, collaboratore di Greenway e MattWillis
Jones, autore di
una premiatissima web series. I film
in concorso sono ottantadue, tra i quali Le Grant di Luca
Lucchesi, prodotto
dalla Wenders Music di Wim Wenders e Isaac di Federico
Tocchetta,
con la fotografia di Daniele Ciprì. Spiccano In Chicken Veritas di Linda
Fratini, brillante
commedia al femminile con protagonisti surreali, The last night of Baby Gun di Jan Eilhardt, Melody of Cradel della
regista iraniana Hastu F. Saadi e Doc Nick di Manuel Drexl, dove in un
mondo decaduto, dominato da uno scienziato pazzo, un dittatore controlla
cittadini e mass media.
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