venerdì 6 giugno 2014

“La pioggia che non cade”, musica folk per cambiare la prospettiva delle cose

La locandina
Mia previsione: ♥♥♥ = 7

La scheda
Un film di Marco Calvise. Con Carlo Picone, Anna Russo, Mauro Fiore, Vincenzo Picone, Simone Pletto, Vincenzo Citriniti, Viviana Colais, Francesca Nunzi, Elisabetta Ventura, Angela Curri, Vincenzo De Michele, Marco Paparella, Lucia Centorame, Philippe Guastella. Drammatico, Ita 2014. Tonino Abballe Communication S.r.l.. Uscita: giovedì 19 giugno 2014.

La trama
La storia ruota attorno agli Inverso, una band cantautorale-folk romana realmente esistente e i cui elementi sono legati da una forte amicizia. Carlo è voce, chitarra e pianoforte del gruppo, Vincenzo suona il basso, Mauro sta alla batteria e alle percussioni, Simone alla fisarmonica, Enzo al sax e Anna al violoncello. La band si esibisce di solito nei locali della città e, proprio al termine di un loro concerto, i musicisti sono notati da Luca, il quale, colpito dall’esibizione, si avvicina ai ragazzi per lasciare loro il proprio biglietto da visita e proporgli un incontro che li aiuterà a entrare nell'ambiente, “quello importante, veramente importante”. I ragazzi appaiono scettici, ma non possono lasciarsi sfuggire una simile occasione, perciò fissano l’appuntamento che potrebbe segnare la svolta della loro carriera musicale, nonostante scelte simili possano mettere a rischio la loro vita sentimentale.

Recensione di trailer e clip
L’impressione è di vedere sul grande schermo un racconto scritto bene (da Tonino Abballe, che è anche ideatore e produttore dell’opera). Ne esce un film, La pioggia che non cade, a tratti sognante, leggero e leggiadro, in cui le venature drammatiche (la necessità, non certo facile da concretizzare, di guardare le cose da una prospettiva diversa) non appesantiscono la narrazione grazie anche a scelte registiche originali. Come la sequenza in cui uno dei protagonisti, Simone Pletto, va in bicicletta lungo una strada fiancheggiata da case e palazzi realizzati in computer-grafica, a effetto cartoon. Un’opzione stilistica di Marco Calvise (esordiente) che aiuta a comprendere il senso di spaesamento del personaggio - dibattuto in un momento cruciale della propria esistenza - e la componente onirica di quello stesso momento interiore.

Una scena de La pioggia che non cade (foto Ansa online)
La musica folk (scritta da Carlo Picone) che accompagna la concatenazione d’immagini, è garbata, mai fastidiosa né incombente né preponderante a vantaggio del giusto impatto che la pellicola deve avere sul pubblico. Tuttavia il lavoro del meno che trentenne cineasta, può anche essere causa di spaesamento. Durante la visione si cerca una coerenza della narrazione ma ci si continua a dibattere nel dubbio di cosa sia, in realtà, questo film. Musicale? Biografico? Commedia? Sentimentale? Non si capisce e forse, per scelta di produzione e registica, non si deve capire. Ciò non toglie che, per mio gusto, giudico questo tipo d’inquadramento del lungometraggio, penalizzante rispetto alla necessità di un ordine narrativo. A giugno la produzione ha organizzato diverse anteprima nelle città giudicate più idonee a comprendere il tipo di pellicola. Ciò cui si punta - visto
Un'altra scena del film di Marco Calvise
il momento (come sempre) non felicissimo che attraversa il cinema italiano - al passaparola. Un po’ come si fa oggi con molte altre espressioni d’arte quando dietro non ci sono ‘poteri forti’ interessati, letteratura compresa. Su Youtube saranno pubblicati trailer sempre diversi (di 30/40 secondi circa) ogni settimana.

Film carino, per dirla con banalità. Senza troppe pretese ma anche senza la presunzione di averle. E questo già basta a renderlo ‘simpatico’. Anche perché capita di ridere, non in eccesso, ma spesso al momento più opportuno. Grazie anche alla spontaneità degli interpreti che, quasi tutti, sono all'altezza del compito. Seppure con qualche inciampo dilettantesco.

Stefano Marzetti

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