mercoledì 4 giugno 2014

“Walesa - L'uomo della speranza”, nella psicologia di chi ha cambiato la storia

La locandina
Mia previsione: ♥♥♥ = 7

La scheda
Un film di Andrzej Wajda. Con Robert Wieckiewicz, Agnieszka Grochowska, Zbigniew Zamachowski, Cezary Kosinski, Maria Rosaria Omaggio, Miroslav Baka, Maciej Stuhr. Titolo originale: Walesa. Czlowiek z nadziei. Drammatico, Pol 2013. Durata 127'. Nomad Film. Uscita venerdì 6 giugno 2014.

La trama
Il regista
Andrzej Wajda
La Nuova Europa ha le sue origini a Danzica! Walesa – L’uomo della speranza è la storia di un eroe contemporaneo, Lech Walesa. Il film inizia con la visita di Oriana Fallaci all’appartamento di Walesa con lo scopo di intervistare il futuro premio Nobel. L’italiana rivolge delle domande che nessun altro ha mai voluto oppure osato fare al leader leggendario del movimento di Solidarność. Così emerge l’indole di un uomo dotato di un grande carisma e di un eccezionale fiuto politico. La storia biografica inizia nel 1970: poco dopo che le autorità avevano soffocato nel sangue le proteste degli operai, Walesa è costretto a firmare un accordo di collaborazione con i Servizi di Sicurezza. Le scene che mostrano il percorso di un eroe verso la maturità politica sono intrecciate con quelle della vita familiare di Walesa. La relazione tra Lech e Danuta, la loro casa piena di bambini e i problemi quotidiani sono importanti tanto quanto la dimensione politica. Al pensiero di una vita normale tutta da impostare e realizzare insieme si oppongono, o si impongono, eventi politici decisivi che richiedono una presa di posizione. Alle spalle di un uomo forte, come viene fuori, c’è una donna ancora più forte di lui, sua moglie.

Critica – Rassegna stampa
Presentato fuori concorso alla 70^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con autorevoli elogi da parte della giuria presieduta da Bernardo Bertolucci, arriva nelle sale italiane Walesa - L'uomo della speranza un film “vero percorso psicologico, oltre che politico - rileva Elena Mandolini di Superga Cinema - che mostra pregi e difetti di un uomo fautore di cambiamenti nel modo di pensare dell’umanità e della relativa storia. Giocando sul singolo che si deve rapportare col macro del mondo, Wajda ci mostra un uomo quasi inconsapevole delle proprie potenzialità, freddo e cupo a volte, ma che comunque sa cosa vuole portare al suo prossimo. Un elogio molto sentito che a tratti potrebbe sembrare quasi eccessivo (...) Molto bravi Robert Wieckiewick (Walesa) e Agnieszka Grochowska (Danuta). Per il resto - conclude Mandolini - ci si sarebbe aspettati qualcosa in più da un ritratto di tale portata”.

Una scena simbolica del film di Andrzej Wajda
Il regista Andrzej Wajda “rievoca la metamorfosi del protagonista da semplice operaio - mette in evidenza Marianna Cappi di My Movies - a leader di un sindacato di milioni di connazionali, e parla all’oggi e al mondo, in un momento storico in cui altre rivoluzioni storiche sono in atto, in Egitto come in Birmania. Eroe del suo tempo, controverso e carismatico, reso leggenda dallo scorrere del tempo e della Storia, Walesa è un personaggio cinematografico a tutti gli effetti e Wajda è il regista obbligato della sua parabola, non solo per la sua rappresentatività rispetto alla cinematografia polacca, ma perché il tassello Walesa era naturalmente la parte mancante di un puzzle di più di cinquanta opere in sessant’anni spese a interrogarsi sulla storia del suo Paese, sui riflessi europei di questa storia e sulla dialettica tra il destino individuale e le richieste di una nazione (...) L'ammirazione del regista è trasparente, ma a portare il film su un altro piano qualitativo rispetto ad un buon ritratto televisivo è la prova dei due attori protagonisti (Wieckiewicz e la Grochowska) e più che mai la sobrietà del narrato, specchio di una capacità di coniugare fatti ed emozioni - termina Cappi - senza dover ricorrere alla consuetudine facile e spesso ricattatoria della dramedy.

redazione

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