domenica 18 maggio 2014

Cannes, applausi per il western “The Homesman” di Tommy Lee Jones

La locandina
La scheda
Un film di Tommy Lee Jones. Con Tommy Lee Jones, Hilary Swank, Grace Gummer, Miranda Otto, Sonja Richter, David Dencik, John Lithgow, Tim Blake Nelson, James Spader, William Fichtner, Jesse Plemons, Evan Jones, Hailee Steinfeld, Meryl Streep, Barry Corbin, Autumn Shields, Caroline Lagerfelt. Drammatico, Usa 2914. Durata 122' circa.

La trama
Tre donne devono attraversare quattrocento miglia a bordo di una carovana, sono completamente folli, ammalate di schizofrenia, le guida Mary Bee Cuddy con l’aiuto di George Briggs, un disperato la cui vita è salvata da Mary, fatto che lo mette in condizione di sentirsi in debito con lei. I due personaggi non si piacciono all’inizio ma sanno di dover contare per forza l’uno sull’altro, fino ad arrivare a comprendersi reciprocamente. L’obiettivo è attraversare la frontiera lungo tutto il Nebraska del 1854 e raggiungere il più ‘civilizzato’ Est, in Iowa, dove la moglie di un ministro della chiesa le aspetta per migliori cure. Il viaggio sarà un doloroso passaggio in mezzo ai pericoli e alla brutalità, che racconta una storia differente delle origini degli Stati Uniti.

Critica – Rassegna stampa
Applausi per il western in corsa per la Palma d'oro, con Hilary Swank e un cameo di Meryl Streep. Il viaggio-odissea di una pioniera che deve riportare a casa tre donne malate di mente. La protagonista: «Erano tempi duri, difficili da affrontare senza qualcuno da amare».

“Donne forti, temprate dalla dura vita dei pionieri, dal lavoro nei campi, dalla violenta legge del più forte. Il film di Tommy Lee Jones - scrive Chiara Ugolini di Repubblica.it - presentato a Cannes a nove anni da Le tre sepolture grazie al quale l'attore e regista ricevette il premio per la migliore interpretazione, è un omaggio a quelle donne”. Tommy Lee Jones però è categorico: «Non è un film femminista. Mette in scena delle donne dell'era vittoriana, sperdute nel Nebraska e rese folli da una natura ostile».

La due volte premio Oscar Hilary Swank in una scena di The Homesman
“Oltre all'autoritaria ma compassionevole Mary Bee Cuddy (è straziante la scena in cui per ricomporre la tomba violata di una bambina manda avanti il gruppo e finisce per vagare per un giorno e una notte senza cibo né riposo) ci sono altri personaggi femminili ritratti con intensità”, continua Ugolini. “Sono le tre donne diventate pazze: Theoline, uscita di senno quando a causa di un’epidemia ha perso tutto il bestiame, Arabella che non ha retto alla morte dei suoi tre figli, Tabitha piegata dalle angherie subite dal marito violento. Quando il reverendo del paese organizza un viaggio per farle arrivare all'Est, dalle loro famiglie di origine, per scortarle in questo viaggio difficile è scelta Mary Bee. Consapevole però che una traversata così, nel rigore dell'inverno, attraverso terre sotto il controllo degli indiani, sarebbe impossibile senza un uomo, Mary sceglie di liberare dalla sicura impiccagione uno scapestrato, un tipo spiritoso dalla sbornia facile, senza fede né morale  che con un premio di 300 dollari andrà con lei”.

Tommy Lee Jones e Hilary Swank sulla Croisette
“È un western fuori dai canoni quello di Tommy Lee Jones”, evidenzia Roberto Cerasuolo di Indie Eye. L’attore/regista, a chi fra i giornalisti in conferenza stampa “rimarcava questo aspetto chiedendogli motivazioni di natura politica (…) ha risposto: «Non voglio nascondere che il tema dell’imperialismo americano sul lato ovest del Mississippi sia un sotto-testo presente, abbiamo pensato a questo in fase preparatoria, quando scrivevamo il film e quando lo abbiamo realizzato, ma vorrei che The Homesman parlasse da solo su questi aspetti; l’originalità per me è comunque la cosa principale, quando la trovi non devi esitare e siamo stati piuttosto fortunati nel trovare la nostra via, non ti senti così se sei parte di un sistema».

Un'altra scena della pellicola di Tommy Lee Jones
Secondo Paola Casella di My Movies la pellicola del 67enne artista texano “è il percorso di maturità verso una nuova consapevolezza di un uomo fino a quel momento vissuto secondo le leggi della frontiera: giorno per giorno, senza scrupoli, e badando solo a se stesso. Ma il vero protagonista è il senso profondo di ciò che è giusto o sbagliato di Mary Bee: un istinto che prescinde da ogni epoca, circostanza o genere”. The Homesman “compie un salto di qualità, mettendo in gioco anche la visione del divino fino a quel momento data per acquisita”, scrive sempre Casella. “Più che di una redenzione, quel mondo apparentemente impostato sul mito della frontiera ha bisogno di una purificazione dei suoi appetiti egoistici e della sua concezione della supremazia di una razza, o un genere, o una nazionalità. Una necessità annunciata dal mutuo lavaggio di Mary Bee e George prima di intraprendere il loro viaggio, e ripetuta simbolicamente più avanti nella storia”.

redazione

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