Cannes, applausi per il western “The Homesman” di Tommy Lee Jones
La locandina
La scheda
Un film di Tommy Lee Jones. Con Tommy Lee Jones, Hilary Swank, Grace Gummer, Miranda Otto, Sonja
Richter, David Dencik, John Lithgow, Tim Blake Nelson, James Spader, William
Fichtner, Jesse Plemons, Evan Jones, Hailee Steinfeld, Meryl Streep, Barry
Corbin, Autumn Shields, Caroline Lagerfelt. Drammatico, Usa 2914. Durata 122' circa.
La trama
Tre donne
devono attraversare quattrocento miglia a bordo di una carovana, sono
completamente folli, ammalate di schizofrenia, le guida Mary Bee Cuddy con
l’aiuto di George Briggs, un disperato la cui vita è salvata da Mary, fatto che
lo mette in condizione di sentirsi in debito con lei. I due personaggi non si
piacciono all’inizio ma sanno di dover contare per forza l’uno sull’altro, fino
ad arrivare a comprendersi reciprocamente. L’obiettivo è attraversare la
frontiera lungo tutto il Nebraska del 1854 e raggiungere il più ‘civilizzato’
Est, in Iowa, dove la moglie di un ministro della chiesa le aspetta per
migliori cure. Il viaggio sarà un doloroso passaggio in mezzo ai pericoli e
alla brutalità, che racconta una storia differente delle origini degli Stati
Uniti.
Critica – Rassegna
stampa
Applausi per il western in corsa per la Palma d'oro, con Hilary
Swank e un cameo
di Meryl
Streep. Il
viaggio-odissea di una pioniera che deve riportare a casa tre donne malate di
mente. La protagonista: «Erano tempi duri, difficili da affrontare senza
qualcuno da amare».
“Donne forti, temprate dalla dura vita dei
pionieri, dal lavoro nei campi, dalla violenta legge del più forte. Il film di Tommy Lee
Jones - scrive
Chiara Ugolini di Repubblica.it - presentato a Cannes a nove anni da Le tre
sepolture
grazie al quale l'attore e regista” ricevette “il premio per la migliore
interpretazione, è un omaggio a quelle donne”. Tommy Lee Jones però è
categorico: «Non è un film femminista. Mette in scena delle donne dell'era
vittoriana, sperdute nel Nebraska e rese folli da una natura ostile»”.
La due volte premio Oscar Hilary Swank in una scena di The Homesman
“Oltre all'autoritaria ma compassionevole
Mary Bee Cuddy (è straziante la scena in cui per ricomporre la tomba violata di
una bambina manda avanti il gruppo e finisce per vagare per un giorno e una
notte senza cibo né riposo) ci sono altri personaggi femminili ritratti con
intensità”, continua Ugolini. “Sono le tre donne diventate pazze: Theoline,
uscita di senno quando a causa di un’epidemia ha perso tutto il bestiame,
Arabella che non ha retto alla morte dei suoi tre figli, Tabitha piegata dalle
angherie subite dal marito violento. Quando il reverendo del paese organizza un
viaggio per farle arrivare all'Est, dalle loro famiglie di origine, per
scortarle in questo viaggio difficile è scelta Mary Bee. Consapevole però che
una traversata così, nel rigore dell'inverno, attraverso terre sotto il
controllo degli indiani, sarebbe impossibile senza un uomo, Mary sceglie di
liberare dalla sicura impiccagione uno scapestrato, un tipo spiritoso dalla
sbornia facile, senza fede né morale che
con un premio di 300 dollari andrà con lei”.
Tommy Lee Jones e Hilary Swank sulla Croisette
“È un western fuori dai canoni quello di Tommy
Lee Jones”, evidenzia Roberto Cerasuolo di Indie Eye. L’attore/regista,
a chi fra i giornalisti in conferenza stampa “rimarcava questo aspetto
chiedendogli motivazioni di natura politica (…) ha risposto: «Non voglio
nascondere che il tema dell’imperialismo americano sul lato ovest del
Mississippi sia un sotto-testo presente, abbiamo pensato a questo in fase
preparatoria, quando scrivevamo il film e quando lo abbiamo realizzato, ma
vorrei che The Homesman parlasse da solo su questi aspetti; l’originalità per me è
comunque la cosa principale, quando la trovi non devi esitare e siamo stati
piuttosto fortunati nel trovare la nostra via, non ti senti così se sei parte
di un sistema».
Un'altra scena della pellicola di Tommy Lee Jones
Secondo Paola Casella di My Movies la
pellicola del 67enne artista texano “è il percorso di maturità verso una nuova
consapevolezza di un uomo fino a quel momento vissuto secondo le leggi della
frontiera: giorno per giorno, senza scrupoli, e badando solo a se stesso. Ma il
vero protagonista è il senso profondo di ciò che è giusto o sbagliato di Mary
Bee: un istinto che prescinde da ogni epoca, circostanza o genere”. The
Homesman “compie un
salto di qualità, mettendo in gioco anche la visione del divino fino a quel
momento data per acquisita”, scrive sempre Casella. “Più che di una redenzione,
quel mondo apparentemente impostato sul mito della frontiera ha bisogno di una
purificazione dei suoi appetiti egoistici e della sua concezione della
supremazia di una razza, o un genere, o una nazionalità. Una necessità
annunciata dal mutuo lavaggio di Mary Bee e George prima di intraprendere il
loro viaggio, e ripetuta simbolicamente più avanti nella storia”.
redazione
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