La locandina |
Mia aspettativa: ♥♥♥ = 7
La
scheda
Un film di David Cronenberg. Con Robert
Pattinson, Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Carrie Fisher, Olivia
Williams, Jayne Heitmeyer, Sarah Gadon, Niamh Wilson, Amanda Brugel, Emilia
McCarthy, Kiara Glasco, Joe Pingue, Ari Cohen, Justin Kelly. Drammatico,
Can/Usa 2014. Adler Entertainment. Uscita mercoledì 21 maggio 2014.
La trama
Guidata dal
padre Stafford, uno psicoterapeuta celebre per i suoi libri di auto-aiuto, e
dalla moglie Christina, prepotente madre-manager, la famiglia Weiss ha fatto
dell'ossessione per la celebrità il proprio marchio distintivo. Il tredicenne
figlio Benjie è una star della tv ed è finito di recente in riabilitazione per
droga, mentre l'estraniata figlia Agatha è appena uscita da un ospedale
psichiatrico quando stringe amicizia con l'autista di limousine Jerome,
anch'egli aspirante attore. Una delle clienti celebri che frequentano lo studio
di Stafford è Havana Segrand, un'attrice il cui sogno di riprendere il ruolo
interpretato negli anni Sessanta dalla madre, ormai morta, si sbriciola
lentamente mentre fantasmi, morte e vizi prendono il sopravvento.
Critica
– Rassegna stampa
Il regista canadese di Maps to the Stars, David Cronenberg |
“Maps to the Stars (articolo) - presentato in concorso al Festival di Cannes numero 67 - sembra una
satira alla Tom Wolfe di Tinseltown, delle sue dinamiche, dei suoi meccanismi,
delle sue meschinità”. A scrivere è Fedrico Gironi di Coming Soon. “Poi,
però, qualcosa nel registro del film cambia. E alle pagine di Wolfe, Cronenberg sembra
sostituire quelle di Bret Easton Ellis e la sua Hollywood assomiglia
sempre di più a quella del Mulholland Drive di David
Lynch, a forza di
gelidi e spietati ritratti di ciò che si nasconde dietro le superfici, di
fantasmi di bambini morti, di ossessioni incestuose e replicatrici (...) Il loop infinito di Maps to the
Stars, che
mescola il riso con la pelle d'oca, tanto è capace di divertire e inquietare, è
quello della replicazione (tanto familiare quanto industriale) di ciò che siamo
e siamo stati portati a essere; quello di un'identità - rileva ancora Gironi -
che non può essere altro che remake,
o ennesimo capitolo di una franchise.
Sfuggirne, appare impossibile: ne veniamo risucchiati come in un buco nero,
dentro al quale ci aspetta solo il nulla, il vuoto, l’assenza. La morte. Senza
identità, racconta Cronenberg, c’è solo quella”.
Robert Pattinson e Julianne Moore in una scena del film |
Lara Ferrari de Il Quotidiano.net,
pone in evidenza quanto il film di Cronenberg sia
costellato “di star esattamente come
la materia di cui parla, prime fra tutti Julianne Moore
(strepitosa) e Mia Wasikowska, seguite da Robert Pattinson e John
Cusack (...) un cocktail micidiale on-the-rocks di persone a caccia della gloria e della gloria che si
inghiotte le prime, con altissimi prezzi da pagare. Cocktail da bere sulle colline di Hollywood, dove è appena sbarcata
Aghata alla ricerca della sua famiglia, con la quale ha parecchi conti in
sospeso. Da lei si dipana una trama fittissima di relazioni, alberi genealogici
intrecciati come quelli dei reali, dove al posto dei monarchi troviamo le
pedine dello scacchiere hollywoodiano,
vite allo sbando, sprecate nell’inutile rincorsa ad emulare madri e padri
attori, protagonisti di un’epoca di divi veri, che non esiste e non tornerà mai
più (...) Una satira che colpisce al cuore lo studio system e soprattutto la girandola di personaggi che lo
popolano. Uno stiletto conficcato dove fa più male, laggiù, al riparo delle
ville di Beverly Hills. Dove alberga, però, ricordiamolo, il cinismo più cupo e
invincibile di chi vede colleghi e amici sprofondare nell’abisso e lasciarveli
sguazzare dentro. Il mestiere di Cronenberg - insiste
Ferrari - si vede tutto e fa parte della sua cifra stilistica passare da una
scena di spasso estremo all’alta tensione. Tuttavia, da parte del cineasta
canadese abbiamo visto di meglio. Perché questi grandissimi, vedi anche alla
voce Woody
Allen, non provano
a uscire da scenari che conoscono come le loro tasche e ad osare di più?”.
redazione
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