mercoledì 21 maggio 2014

Cannes, una ‘perla’ in concorso: “Still the Water” del giapponese Kawase

La locandina
Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8,5

La scheda
Un film di Naomi Kawase. Con Makiko Watanabe, Hideo Sakaki, Jun Murakami, Miyuki Matsuda, Tetta Sugimoto, Fujio Tokita, Nijirô Murakami. Titolo originale: Futatsume No Mado. Sentimentale, Gia 2014. Durata 110' circa.

La trama
Ad Amami, isola del Giappone subtropicale, le tradizioni collegate alla natura sono rimaste inalterate e, come ogni anno, nel mese di agosto si celebrano le danze della luna piena quando il quattordicenne Ten scopre un cadavere che galleggia in mare. La fidanzata Kyoko tenterà di aiutarlo a svelare cosa vi sia dietro al misterioso e macabro ritrovamento e i due impareranno insieme a crescere, sperimentando i cicli intrecciati di vita, morte e amore.

Critica – Rassegna stampa
“Non siamo sempre stati convinti in pieno dai suoi lavori - scrive Mauro Donzelli di Coming Soon - ci sembrava sempre mancare qualcosa, almeno a quelli arrivati in Europa, in difficoltà nel coniugare la sua visione della natura a una struttura narrativa appagante”. Con la pellicola in concorso “Still the Water (Futatsume no Mado in originale)” Naomi Kawase “realizza il suo film più compiuto, riuscendo per di più a regalarci dei personaggi convincenti (...) Il mare è un elemento decisivo per i giapponesi - rileva ancora il critico di Coming Soon - in bilico fra il senso di accerchiamento e la necessità di ritrovarsi insieme ai propri vicini per affrontare con maggiore forza le singole insularità. Un Giappone che però ha dimenticato le regole di convivenza con la natura, il rispetto umile che richiede (...) Still the Water è un film sui cicli di vita e morte, di crescita e amore, con due ragazzini che conquistano, spauriti e
Una scena di Still the Water (foto Screen Week)
coraggiosi, timidi e alla ricerca della guida amorosa dei propri genitori. Un film che insegna a cavalcare le onde che la vita ci riserva - conclude Donzelli - a sfruttarne la grande energia per superare le nostre paure affermando la nostra unicità”.


“(...) Un’opera dalle tinte contrastanti - si legge nella recensione di Screen Week - che a un’estrema delicatezza alterna momenti di turbolenza e un’estetica anche molto cruda. L’intenzione, però, è sempre coerente ed è quella di celebrare tutta la forza della natura, compresi i suoi lati burrascosi o la brutalità di alcuni riti tradizionali per altri versi pieni di antica bellezza e incanto (...) Niente trame complicate e niente melodrammi su ciò che l’esistenza e la natura offrono alla vista ogni giorno - rileva ancora Screen Week - ma neppure simbologie criptiche o eccessivi manierismi fotografici. Still the Water è un film che sa farsi grande delle piccole cose, che invita con estrema cortesia, tutta orientale, a ritrovare la magia e l’incanto della quotidianità. Una piccola perla nascosta in un guscio un po’ ostico per chi, come il pubblico occidentale, è avvezzo alla rappresentazione di grandi drammi e grandi passioni, ma che scommettiamo saprà essere colta da chi avrà la pazienza di tuffarsi a pescarla”.

redazione

Nessun commento:

Posta un commento

Si fa gentile richiesta di non utilizzare mai volgarità nella stesura dei commenti. Inoltre, la polemica fra utenti è ben accetta, anzi incoraggiata, ma non deve mai travalicare i confini dell'educazione. Il mancato rispetto di tali richieste comporterà la non pubblicazione dei commenti. Grazie.