La locandina |
Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8,5
La
scheda
Un film di Xavier Dolan. Con Anne Dorval,
Antoine-Olivier Pilon, Suzanne Clément. Drammatico, Fra/Can 2014. Durata 140'
circa. Data di uscita: non stabilita.
La trama
Diane è una
madre single, una donna dal look aggressivo, ancora piacente ma poco capace di
gestire la propria vita. Sboccata e fumantina, ha scarse capacità di
autocontrollo e ne subisce le conseguenze. Suo figlio è come lei ma a un
livello patologico, soffre di una seria malattia mentale che lo rende spesso
ingestibile (specie se sotto stress), vittima d’impennate di violenza
incontrollabili che lo fanno entrare e uscire da istituti. Nella loro vita, tra
un lavoro perso e un improvviso slancio sentimentale, s’inserisce Kyle, la
nuova vicina balbuziente e remissiva che in loro sembra trovare un inaspettato
complemento.
Critica
– Rassegna stampa
Mommy è il quinto film dell’enfant prodige canadese Xavier
Dolan e la sua
quarta partecipazione al Festival di Cannes, la prima in concorso (nel 2009 J'ai Tué ma
Mère era stato
premiato alla Quinzaine des Réalisateurs).
"(...) C’è spazio per una persona sola
nei fotogrammi di Mommy. Letteralmente”. Lo rileva Gabriele Niola di My Movies. “Il formato scelto da Xavier Dolan per il suo
nuovo film infatti è più stretto di un 4:3. Inusuale e con un’altezza leggermente
maggiore della larghezza, costringe a prevedere una persona sola in ogni
inquadratura o a strizzarne due per poterle guardare da vicino. Come un letto a
una piazza. Attraverso questa visione simile a una gabbia” il giovane cineasta canadese
“racconta di nuovo di un figlio e una madre, cercando di cogliere una
complessità inedita nella storia della rappresentazione di questo rapporto al
cinema e finendo per creare tre personaggi lontani da qualsiasi paragone o
altri esempi già visti, che si presentano come destinati all’infelicità sebbene
condannati a provare a sfuggirgli. Intrappolati in un formato
claustrofobico,
non gli rimane che sognare la libertà e serenità di un irraggiungibile 16:9
(...)Dolan ha il
merito indubbio - scrive ancora il collega di My Movies - di cercare le
sensazioni forti, unito al pregio di trovarle, fa di tutto per strappare lacrime
ed è quindi molto difficile non commuoversi di fronte ad un certo pietismo per
l’illusoria ricerca di un’impossibile felicità che anima le speranze dei
personaggi. Confondere il desiderio di catarsi di un autore che sa picchiare
come un pugile professionista con il bieco arruffianamento del pubblico sarebbe
però una prospettiva miope incapace di comprendere il più bel film passato al
Festival di Cannes (...) Il salto di qualità però Mommy lo fa non
puntando unicamente su un contrasto titanico che da solo basterebbe ad animare
il film”, dice ancora Niola.
Il giovane regista Xavier Dolan |
Una scena di Mommy, in concorso a Cannes |
redazione
Con tutto il rispetto ... ma certo che Cannes si distingue sempre per le canne! Piccolo gioco di parole!
RispondiEliminaNon generalizzerei. Certo, se leggi l'ultimo articolo inserito oggi, quello su 'The Tribe', la tua convinzione si rafforzerà. Grazie
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