martedì 20 maggio 2014

Cannes, con “Foxcatcher” un Miller mai così bravo e gli Usa esultano

Un'immagine di Foxcatcher
Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8

La scheda
Un film di Bennett Miller. Con Channing Tatum, Mark Ruffalo, Steve Carell, Anthony Michael Hall, Sienna Miller, Vanessa Redgrave, Stephanie Garvin, Tara Subkoff, Brett Rice, Roger Callard, Guy Boyd, Cindy Jackson, Lee Perkins, Richard E. Chapla Jr., Samara Lee, Dan Anders, Daniel Hilt, Laurie Mann. Drammatico, Usa 2014.

La trama
Il film (in concorso al Festival di Cannes) è basato sulla vita di John du Pont, erede dei magnati dell'industria chimica du Pont. Malato di schizofrenia paranoide, John du Pont passò tristemente alla cronaca per aver ucciso il lottatore olimpico David Schultz, frequentatore della struttura sportiva da lui costruita nella sua tenuta in Pennsylvania. Medaglie d'oro olimpiche nel 1984, Mark e Dave Schultz si preparano a difendere il titolo ai futuri Giochi di Seoul. Tuttavia, Mark è escluso dal gruppo degli atleti selezionati, proprio come suo fratello maggiore e si sforza di allenarsi da solo. Mark ritrova la speranza quando il filantropo e miliardario John du Pont, intenzionato a mettere insieme la migliore squadra di wrestling in tutto il mondo, gli chiede di aderire al marchio wrestling di un nuovo club. Ma le illusioni paranoiche di Du Pont e la sua irrazionale volontà di garantire la vittoria degli Stati Uniti all'estero avranno la precedenza sulla sua generosità e gentilezza.

Critica – Rassegna stampa
Dopo l'ottimo The Homesman di Tommy Lee Jones, presentato ieri sulla Croisette, oggi è stato il turno del notevole Foxcatcher di Bennett Miller. E gli Stati Uniti esultano. “Più che un semplice film sportivo, l'ultima pellicola di Bennett Miller è un’intensa indagine psicologica sulle relazioni umane, siano esse parentali o tra persone di diversa ascendenza sociale”. È quanto scrive Andrea Chimento de Il Sole 24 Ore online. “Forte della rigorosa sceneggiatura di E. Max Frye e Dan Futterman, Foxcatcher non ha cali per tutta la sua durata (circa 130 minuti) e cresce alla distanza grazie anche ad alcune straordinarie interpretazioni: da un efficace Channing Tatum (Mark Schultz) a un irriconoscibile ed eccellente Steve Carell, nei panni di John du Pont. Il regista (…) al suo terzo lungometraggio dopo Truman Capote e L'arte di vincere, non è mai stato così bravo”.

Steve Carell (sinistra) e Channing Tatum in una scena del film
Il regista
Bennett Miller
“Quando all'inizio di un film si legge la scritta ‘Ispirato a fatti realmente accaduti’ lo spettatore attento viene assalito dal timore di una ricostruzione cronachistica - rileva Giancarlo Zappoli di My Movies - Non è quanto accade nel film di Bennett Miller che sa andare oltre i fatti per scavare nella complessità delle psicologie dei protagonisti di una vicenda che vide al centro l'erede della famiglia il quale, con la vendita di munizioni, costruì un impero a partire dalla Guerra di Secessione. In Mark  - continua Zappoli - leggiamo la complessità di un sistema sportivo statunitense che fa crescere campioni che credono di possedere una cultura (si è laureato) mentre invece sono stati semplicemente tollerati grazie alle loro qualità atletiche”.

redazione

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