mercoledì 21 maggio 2014

Il più bello di mercoledì 21 maggio, prima serata, sul ‘digitale’: Iris alle 21,10

La locandina
Billy Elliot

Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8,5

RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Nastro d'argento (premio cinematografico assegnato dal Sindacato giornalisti cinematografici italiani (SNGCI) 2001: miglior regia a Stephen Daldry; Premio BAFTA 2001: miglior film britannico a Greg Brenman, Jonathan Finn e Stephen Daldry, miglior attore protagonista a Jamie Bell, miglior attrice non protagonista a Julie Walters; Broadcast Film Critics Association Award 2001: miglior giovane interprete a Jamie Bell; Empire Award 2001: miglior film britannico, miglior debutto maschile a Jamie Bell, miglior attrice britannica a Julie Walters; Ciak d'oro 2001: miglior film straniero.

La scheda
Un film di Stephen Daldry. Con Jamie Bell, Gary Lewis, Jamie Draven, Julie Walters, Jean Heywood, Stuart Wells, Mike Elliot, Billy Fane, Nicola Blackwell, Carol McGuigan, Joe Renton, Colin MacLachlan, Janine Birkett, Trevor Fox, Charlie Hardwick. Commedia/drammatico Gb/Fra 2000. Durata 110' circa.

La trama
L'undicenne Billy, dopo gli allenamenti di boxe, capita per caso nel bel mezzo di una lezione di danza classica e rimane affascinato dal modo d'insegnare della signora Wilkinson. Una passione quella che sboccia in lui, che mal si concilia con il mondo di minatori di suo padre e suo fratello Tony che sono in sciopero contro la società che gestisce la miniera. La loro frustrazione si trasforma in rabbia quando scoprono che Billy ha sciupato i soldi della boxe per studiare la danza, ma la signora Wilkinson ha grandi progetti per lui.

La mia recensione
Il regista
Stephen Daldry
Nel suo concentrarsi sulla nuova passione del protagonista Billy Elliot (da pronunciarsi Billi Iliot, per favore) il regista britannico Stephen Daldry (nel 2012 l'apprezzato Molto forte, incredibilmente vicino) non tralascia di far risaltare le disgraziate condizioni economiche in cui versava la Gran Bretagna degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Anni in cui le condizioni di vita della popolazione media toccarono la povertà e - come in questo caso - sfociarono in drammatiche condizioni occupazionali che, per esempio, portarono allo sciopero dei minatori inglesi del 1984 conseguente alla chiusura delle miniere imposta da provvedimenti presi dalla ‘lady di ferro’, Margaret Thatcher. In tutto ciò la narrazione filmica procede spedita, mai noiosa e con una consequenzialità nel montaggio senza indecisioni. L’attenzione di chi vede è rapita dall’elaborazione globale di Daldry, che provvede anche a favorire un’integra identificazione con i personaggi principali.

Una scena emblematica di Billy Elliot
La prova attoriale dell’oggi 28enne Jamie Bell (ovviamente nei panni di Billy) è di rara maturità. La cinepresa lo segue e si sofferma di continuo sui suoi sguardi e sulle sue azioni a volte smarriti altre indignati, furiosi di fronte a una scelta che mette a dura prova la sua personalità in pieno momento di trasformazione. Senza dimenticare, poi, l’incredibile performance del ragazzino di Billingham (Gran Bretagna) in tutte le scene di danza. Un vero e proprio portento di eclettismo recitativo. In queste fasi, come in altre dell’intera pellicola, gioca un ruolo fondamentale - e lo fa nel migliore dei modi - la colonna sonora curata da Stephen Warbeck (Due fratelli, nel 2004, di Jean-Jacques Annaud) poi pubblicata l'11 marzo 2002, nella quale sono inclusi numerosi famosi pezzi rock e punk, oltre che di musica classica come nel caso del brano della Royal Ballet School.

Un giovanissimo Jamie Bell in una scena del film
Molto efficace anche l’interpretazione di uno dei migliori caratteristi britannici in circolazione, Gary Lewis (nel 2002 nel cast del colossal Gangs of New York di Martin Scorsese al fianco di Daniel Day-Lewis e Leonardo Di Caprio), che esprime prima il rifiuto autoritario del padre di Billy e poi il suo ammorbidimento affettivo di fronte al bisogno del figlio di liberare la propria passione. Risalta anche la partecipazione di Julie Walters (per lei nel 2007 un ruolo di rilievo in Becoming Jane - Il ritratto di una donna contro di Julian Jarrold con Anne Hathaway), che da insegnante di balletto deve sapersi calare, alternando polso fermo ad attimi di dolcezza, nella figura materna di cui il ragazzino sente una dolorosa mancanza.

Jamie Bell e una perfetta Julie Walters
Un’opera indiscutibilmente riuscita (nel 2004 la rivista Total Film ha definito Billy Elliot il 39esimo miglior film inglese di tutti i tempi, cfr. Wikipedia) fra il dramma e la commedia amara, con qualche licenza ironica che alleggerisce il racconto. Il regista riesce a mescolare con destrezza l’aspetto infelice del soggetto con il suo elemento più ‘leggero’. Nel complesso viene comunque a galla l’universale ‘cancro’ del machismo e dell’omofobia, che in questo caso si esprime con l’ostilità del padre e del fratello di Billy verso il balletto praticato dal più giovane ‘maschio’ della casa. Una favola in immagini da non perdere e da rivedere, anche se è spesso proposta su diversi canali televisivi.

Stefano Marzetti

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