Il più bello di mercoledì 21 maggio, prima serata, sul ‘digitale’: Iris alle 21,10
La locandina
Billy
Elliot
Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8,5
RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Nastro d'argento (premio cinematografico
assegnato dal Sindacato giornalisti cinematografici italiani (SNGCI) 2001: miglior regia
a Stephen Daldry; Premio BAFTA 2001: miglior film
britannico a Greg Brenman, Jonathan Finn e Stephen Daldry, miglior attore
protagonista a Jamie Bell, miglior attrice non protagonista a Julie Walters; Broadcast Film Critics
Association Award 2001: miglior giovane interprete a Jamie Bell; Empire Award 2001: miglior film
britannico, miglior debutto maschile a Jamie Bell, miglior attrice britannica a
Julie Walters; Ciak d'oro 2001: miglior film
straniero.
La
scheda
Un film di Stephen Daldry. Con Jamie Bell, Gary Lewis, Jamie Draven, Julie Walters, Jean Heywood,
Stuart Wells, Mike Elliot, Billy Fane, Nicola Blackwell, Carol McGuigan, Joe
Renton, Colin MacLachlan, Janine Birkett, Trevor Fox, Charlie Hardwick. Commedia/drammatico
Gb/Fra 2000. Durata 110' circa.
La trama
L'undicenne
Billy, dopo gli allenamenti di boxe, capita per caso nel bel mezzo di una
lezione di danza classica e rimane affascinato dal modo d'insegnare della
signora Wilkinson. Una passione quella che sboccia in lui, che mal si concilia
con il mondo di minatori di suo padre e suo fratello Tony che sono in sciopero
contro la società che gestisce la miniera. La loro frustrazione si trasforma in
rabbia quando scoprono che Billy ha sciupato i soldi della boxe per studiare la
danza, ma la signora Wilkinson ha grandi progetti per lui.
La mia
recensione
Il regista Stephen Daldry
Nel suo concentrarsi sulla nuova passione del
protagonista Billy Elliot (da pronunciarsi Billi Iliot, per favore) il regista britannico
Stephen
Daldry (nel 2012
l'apprezzato Molto forte, incredibilmente vicino) non tralascia
di far risaltare le disgraziate condizioni economiche in cui versava la Gran
Bretagna degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Anni in cui le condizioni di vita della popolazione media toccarono la povertà e - come in
questo caso - sfociarono in drammatiche condizioni occupazionali che, per
esempio, portarono allo sciopero dei minatori inglesi del 1984 conseguente alla
chiusura delle miniere imposta da provvedimenti presi dalla ‘lady di ferro’, Margaret
Thatcher. In tutto ciò la narrazione filmica procede spedita, mai noiosa e con
una consequenzialità nel montaggio senza indecisioni. L’attenzione di chi vede
è rapita dall’elaborazione globale di Daldry, che
provvede anche a favorire un’integra identificazione con i personaggi
principali.
Una scena emblematica di Billy Elliot
La prova attoriale dell’oggi 28enne Jamie
Bell (ovviamente
nei panni di Billy) è di rara maturità. La cinepresa lo segue e si sofferma di
continuo sui suoi sguardi e sulle sue azioni a volte smarriti altre indignati,
furiosi di fronte a una scelta che mette a dura prova la sua personalità in
pieno momento di trasformazione. Senza dimenticare, poi, l’incredibile performance del ragazzino di Billingham
(Gran Bretagna) in tutte le scene di danza. Un vero e proprio portento di
eclettismo recitativo. In queste fasi, come in altre dell’intera pellicola,
gioca un ruolo fondamentale - e lo fa nel migliore dei modi - la colonna sonora
curata da Stephen Warbeck (Due fratelli, nel 2004,
di Jean-Jacques
Annaud) poi pubblicata
l'11 marzo 2002, nella quale sono inclusi numerosi famosi pezzi rock e punk, oltre che di musica classica come nel caso del brano della Royal
Ballet School.
Un giovanissimo Jamie Bell in una scena del film
Molto efficace anche l’interpretazione di uno
dei migliori caratteristi britannici in circolazione, Gary
Lewis (nel 2002
nel cast del colossalGangs of
New York di Martin
Scorsese al fianco
di Daniel
Day-Lewis
e Leonardo
Di Caprio),
che esprime prima il rifiuto autoritario del padre di Billy e poi il suo
ammorbidimento affettivo di fronte al bisogno del figlio di liberare la propria
passione. Risalta anche la partecipazione di Julie Walters (per lei nel
2007 un ruolo di rilievo in Becoming Jane - Il ritratto di una donna contro di Julian
Jarrold con Anne
Hathaway), che da
insegnante di balletto deve sapersi calare, alternando polso fermo ad attimi di
dolcezza, nella figura materna di cui il ragazzino sente una dolorosa mancanza.
Jamie Bell e una perfetta Julie Walters
Un’opera indiscutibilmente riuscita (nel 2004
la rivista Total Film ha definito Billy Elliot il 39esimo
miglior film inglese di tutti i tempi, cfr. Wikipedia) fra il dramma e la
commedia amara, con qualche licenza ironica che alleggerisce il racconto. Il
regista riesce a mescolare con destrezza l’aspetto infelice del soggetto con il
suo elemento più ‘leggero’. Nel complesso viene comunque a galla l’universale ‘cancro’
del machismo e dell’omofobia, che in
questo caso si esprime con l’ostilità del padre e del fratello di Billy verso
il balletto praticato dal più giovane ‘maschio’ della casa. Una favola in
immagini da non perdere e da rivedere, anche se è spesso proposta su diversi
canali televisivi.
Stefano
Marzetti
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