lunedì 26 maggio 2014

Il più bello di lunedì 26 maggio, prima serata, sul ‘digitale’: Rai Storia alle 21,20

La locandina
La ciociara

Valutazione media: ♥♥♥♥♥ = 9

RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Premio Oscar 1962: miglior attrice protagonista a Sophia Loren; Golden Globe 1962: miglior film straniero (Italia); Festival di Cannes 1961: miglior interpretazione femminile a Sophia Loren in concorso per la Palma d'oro; David di Donatello 1961: miglior attrice protagonista a Sophia Loren; Premio BAFTA 1962: miglior attrice straniera a Sophia Loren; Nastro d'Argento 1961: miglior attrice protagonista a Sophia Loren; New York Film Critics Circle Award 1961: miglior attrice protagonista a Sophia Loren; National Board of Review Award 1961: migliori film stranieri.

La scheda
Un film di Vittorio De Sica. Con Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Eleonora Brown, Andrea Checchi, Pupella Maggio, Emma Baron, Raf Vallone, Renato Salvatori, Carlo Ninchi, Franco Balducci, Vincenzo Musolino, Luciano Pigozzi, Ettore Mattia, Bruna Cealti, Antonella Della Porta, Mario Frera, Luciana Cortellesi, Curt Lowens, Tony Calio, Remo Galavotti. Drammatico, Ita/Fra 1960. Durata 110' circa. Produzione: Compagnia Cinematografica Champion, Les Films Marceau, Cocinor, Société Générale de Cinématographie. Distribuzione: Titanus.

La trama
1943. Durante la seconda guerra mondiale, Cesira, una giovane ragazza rimasta purtroppo vedova, scappa da Roma per sfuggire ai bombardamenti e si rifugia in un paesino della ciociaria insieme alla figlia tredicenne. Quando arrivano gli alleati, le due donne fanno finalmente ritorno a Roma, ma durante il tragitto, vengono violentate dai soldati marocchini che accompagnano gli alleati. La loro semplice vita é stata violata per sempre.

Il regista
Vittorio De Sica
Critica – Rassegna stampa
“(...) un film (tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia, ndr) che valse” a Sophia Loren, allora 26enne “un meritato Oscar - scrive Giancarlo Zappoli di My Movies - perché il suo essere popolare e di origini popolane viene qui a misurarsi con un personaggio complesso (Cesira, ndr), capace di grandi slanci, dotato di una irrefrenabile vitalità ma anche portatore di una rabbia interiore nei confronti di una situazione bellica che la turba più di quanto non accada ad altri con cui deve condividere la situazione di sfollata (le scene del film sono state girate a Itri e Fondi, ndr). Per questo si avvicina, lei incolta ma resa consapevole dalla vita, al giovane Michele, idealista incapace di compromessi.

Una scena emblematica del grande film del 1960
È un film intenso che sa arrivare al grande pubblico La ciociara - prosegue Zappoli - ricordandogli un passato che si vorrebbe forse gettare alle spalle e questo senza fare sconti ai fascisti ma neppure idolatrando i liberatori. L’unica nota stonata è fornita da Rosetta, interpretata da Eleonora Brown. De Sica, che così bene aveva saputo dare vita a personaggi di bambini (da Sciuscià a Ladri di biciclette) in questa occasione ci presenta per tre quarti del film una specie di santa in formato mignon (si inginocchia ispirata per pregare quando gli aerei lanciano i proiettili che illuminano la notte) per poi trasformarla bruscamente in una specie di piccola prostituta pronta a tutto per un paio di calze di nylon. Equilibrio e verosimiglianza - conclude la recensione di My Movies - per una volta lasciano un po’ a desiderare”.

Un intenso primo piano di Sophia Loren, vincitrice dell'Oscar
“(...) il dramma delle due protagoniste - rileva Andrea D'Addio di Film Up - il loro continuo scappare senza punti di riferimento, vittime di una civiltà che in tempi di guerra (ma non solo in quei momenti) regredisce fino a dimenticarsi di essere tale e diventa l’emblema di quel passaggio che fa della ‘storia internazionale’ una ‘storia personale’ (...) De Sica insiste così sugli sguardi, sugli occhi delle sue due protagoniste, per rimarcarne quella reazione che diventerà quasi uno stato d’animo perenne. La sua direzione degli attori è meticolosa e sicura: è da loro che deve trasparire l’emozione, è tramite loro che lo spettatore soffrirà, non si perderanno tempo ed immagini sull’ambiente, sono loro le protagoniste. Per la Loren  - scrive ancora D'Addio - diventa così la prima vera prova da attrice drammatica, un’esperienza che le darà modo di tirare fuori tutto il proprio potenziale drammatico ed emotivo (...)”.
redazione

Nessun commento:

Posta un commento

Si fa gentile richiesta di non utilizzare mai volgarità nella stesura dei commenti. Inoltre, la polemica fra utenti è ben accetta, anzi incoraggiata, ma non deve mai travalicare i confini dell'educazione. Il mancato rispetto di tali richieste comporterà la non pubblicazione dei commenti. Grazie.