Eva Green e la locandina dello 'scandalo' |
Gli statunitensi non fanno molto per
scrollarsi di dosso la nomea di ‘puritani’ e ‘bigotti’ che si sono guadagnata
per frequenti prese di posizioni almeno discutibili in fatto di morale. Questa
è una generalizzazione che va, quindi, presa come tale. Ma tant’è, oggi è l’attrice
Eva
Green (per lei
uno dei ruoli principali nel recente kolossal
300
- L'alba di un impero di Noam Murro, ben oltre i 165 milioni di euro incassati
solo fra Usa e Italia) a essere definita ‘scandalosa’, secondo Page Six. A
gridare all’‘oscenità’ sarebbe stata la Motion Pictures Association of America,
indignata di fronte alla locandina statunitense di Sin City: A
Dame To Die For (articolo), traduzione Sin City: una donna per
uccidere - il manifesto
italiano l’ho visto/pubblicato e non può dare adito ad alcuna reprimenda - a
causa della ‘nudità’ dell’interprete parigina. «La curva sotto il seno e l’areola
del capezzolo sono troppo visibili attraverso l'abito», è stata la rigorosa
sentenza dell’organizzazione americana dei produttori cinematografici.
Un'altra immagine di Eva Green, non solo sensuale ma anche valida attrice |
Al momento non è stata rilasciata alcuna
dichiarazione ufficiale ma comunicato che la produzione (Dimension Films, AR
Films, Quick Draw Productions) del nuovo film di Frank Miller e Robert
Rodriguez
sta lavorando a un compromesso con l'associazione e probabilmente il poster
subirà delle modifiche per evitare che la ‘troppo’ sensuale attrice (lanciata nel
2003 da Bernardo
Bertolucci
nel film The Dreamers - I sognatori) in vestaglia bianca che le lascia i seni a
sufficienza contemplabili, continui a lanciare un messaggio ‘peccaminoso’. Nell’attesa
reciteremo dieci padre nostro e
quindici ave maria.
st.mar.
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