La regista italiana Alice Rohrwacher premiata a Cannes con il Grand Prix (foto Il Fatto Quotidiano online) |
Se n’era già tornata a casa, prima di sapere
di aver ricevuto il premio Grand Prix della giuria del Festival di Cannes,
edizione 67^. La regista italiana Alice Rohrwacher, col suo
‘bucolico’ film Le meraviglie (articolo), era l’unica presenza
nostrana in concorso sulla Croisette.
Sabato sera, poco prima che la vittoria - la Palma d’Oro - fosse assegnata a Winter
Sleep (articolo) del turco Nuri Bilge Ceylan, era girata voce (articolo) che la gratifica più ambita sarebbe potuta spettare proprio alla
pellicola della 32enne cineasta di Fiesole (Firenze). Poi la decisione che invece
ha incoronato - e giustamente - un’ottima pellicola che narra la vicenda ambientata
in Anatolia di un ex attore che pensa di scrivere un libro sulla storia del
teatro turco. Ma Alice è comunque e ovviamente tornata di corsa in
Francia, sorpresa dell’importante attribuzione che il corpo dei giurati, guidato
dalla regista neozelandese Jane Campion (articolo), le ha attribuito.
La locandina del film di Alice Rohrwacher |
«Una sorpresa meravigliosa», ha definito l’evento
l’artista italiana che ha studiato sceneggiatura e drammaturgia tra Lisbona e
Torino. Una volta salutato nella lingua del Festival («je suis trés content» ha
esclamato sorridendo in conferenza stampa) ha continuato a ripetere circa uno
stesso concetto: «Le Meraviglie è stato pensato come un film essenzialmente
per noi che l’abbiamo voluto e fatto, non come un film che funzionasse. Ci
interessava rispetto al presente perché contiene domande forti». Interrogata
sull’impegno politico che un artista - in senso lato - deve o meno avere, la Rohrwacher non ha
avuto esitazioni: «Un artista non parla di politica, la fa. E fare cinema è una
meravigliosa opportunità per offrire esperienza e meno teoria al nostro Paese».
s.m.
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