“Sin City: una donna per uccidere”: ma allora il grande Marv non è morto
La locandina
Mia aspettativa: ♥♥♥ = 7
La
scheda
Un film di Frank Miller [II] e Robert
Rodriguez. Con Mickey Rourke, Jessica Alba, Rosario Dawson, Michael Madsen,
Jaime King, Jamie Chung, Dennis Haysbert, Joseph Gordon-Levitt, Ray Liotta,
Juno Temple, Jeremy Piven, Bruce Willis, Eva Green, Ava Lord, Julia Garner,
Lady GaGa. Titolo originale: Sin City: A Dame To Die For. Azione, Usa 2014.
Produzione: Dimension Films, AR Films, Quick Draw Productions. Distribuzione:
Lucky Red.
Cosa
sappiamo
Sembrava
che lo avrebbero rimandato in eterno e i fan cominciavano davvero a perdere ogni
speranza di vederlo arrivare sul grande schermo. Ma ecco finalmente in
produzione Sin City: A Dame To Kill For,
sequel del fortunato film del 2005. L’hanno
annunciato congiuntamente le tre società che producono il film, la Dimension
Films, la AR Films e la Quick Draw Produtions, quest'ultima creata di recente
proprio dal regista da Rodriguez.
Mia recensione
dal trailer
L’impressione è che questa volta Robert
Rodriguez
- affiancato da Frank Miller [II] - abbia voluto un po’ strafare
rispetto al bellissimo prequel, Sin City (2005, che
in regia annoverava addirittura Quentin Tarantino). Le
caratteristiche di Sin City: una donna per uccidere (è il prequel di Un'abbuffata
di morte e di Quel bastardo
giallo, rispettivamente
terzo e quarto volume che insieme al primo, Un duro addio,
componevano Sin City), ci ricorda My Movies, restano in sostanza le stesse: un live action con tanto gusto di fumetto -
d’altra parte è sempre la celebre serie a disegni di Frank Miller che lo ispira
- il bianco e nero in cui risaltano particolari a colori con predilezione per
il rosso, quello delle labbra, ad esempio. Il pulp continua a farla da padrone e in questo, bene o male, funziona
sempre. Ma in ogni sequenza, come detto, l’impressione è di una narrazione
filmica forzata, caricaturale del numero uno.
Mickey Rourke ancora nei panni del mitico Marv
E poi si delineano situazioni improbabili -
normale, si dirà, visto che parliamo di pura fantasia fumettistica - come quella
che ributta sul palco Mickey Rourke/Marv il quale alla fine di Sin City sembrava trapassato
con una bella frittura di cervello. Rodriguez e Miller
[II] decidono di
farlo ricomparire, come se senza di lui il successo di questo secondo episodio
fosse in pericolo. E, in effetti, il personaggio dell’ex sex symbol di 9 settimane e ½ (1986, di Adrian
Lyne, in cui
abbiamo ammirato anche la più bella e brava Kim Basinger di sempre,
così la vedo io) continua a funzionare alla grande, motore di gran parte della
vicenda. I dialoghi sono serrati, con il consueto linguaggio secco, ruvido, sanguigno.
Volti sfregiati da una ‘mal vissuto’ che è l’anima marcia del film del cineasta
texano e del suo collega del Meryland, Usa. Musica perlopiù assordante - a volte
troppo ma ce lo facciamo andare bene, altrimenti andiamo a guardarci una love story - che aiuta a far sprizzare l’adrenalina
dell’action senza sosta. Fiato
sospeso, attenzione dello spettatore alle stelle.
Un'ancóra incandescente Jessica Alba
L’inserimento di nuovi blasonati interpreti,
come ad esempio Ray Liotta, Joseph Gordon-Levitt, Dennis
Haysbert e Juno
Temple, sembra non
aggiungere quell’additivo che garantisca prestazioni all’altezza della prima manche. Possibilità di immedesimazione
coi personaggi, riservata solo a mezzi squilibrati o a interpretazioni
psicanalitiche. Il nocciolo duro è quello di una città - ma in senso lato di
una società - corrosa dal malaffare e dalla spietatezza dell’essere umano.
Anche i buoni, in fondo, sono solo dei cattivi che tentano di redimersi dai
peccati trascorsi. Un sancta sanctorum
di antieroi e di canaglie. Nonostante le pecche suddette, resta un fumetto semovente
che non può sfuggire agli appassionati del genere e anche a quelli meno
appassionati ma che si sono divertiti con il predecessore. È in preparazione
anche Sin
City 3 - ci informa
ancora My Movies - che al momento vede nel cast Johnny Depp nel ruolo
di Wallace (ma l'attore non ha ancora confermato) e Michael
Clarke Duncan
in quello di Manute. Il film sarà un prequel
del primo episodio.
Stefano Marzetti
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