martedì 27 maggio 2014

Il più bello di martedì 27 maggio, prima serata, sul ‘digitale’: Rai Movie alle 21,15

La locandina
Nuovo Cinema Paradiso

Valutazione media: ♥♥♥♥♥ = 9,5

RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Premio Oscar 1990: miglior film straniero (Italia); Golden Globe 1990: miglior film straniero (Italia); Festival di Cannes 1989: Grand Prix Speciale della Giuria a Giuseppe Tornatore; David di Donatello 1989: miglior colonna sonora a Ennio Morricone; Premio BAFTA 1991: miglior film straniero a Franco Cristaldi e Giuseppe Tornatore, miglior attore protagonista a Philippe Noiret, miglior attore non protagonista a Salvatore Cascio, migliore sceneggiatura originale a Giuseppe Tornatore, migliore colonna sonora a Ennio Morricone; Premio César 1990: miglior manifesto a Bourdugue Jouineau e Gilles Jouin.

La scheda
Un film di Giuseppe Tornatore. Con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Marco Leonardi, Jacques Perrin, Agnese Nano, Brigitte Fossey, Pupella Maggio, Antonella Attili, Enzo Cannavale, Leopoldo Trieste, Leo Gullotta, Isa Danieli, Tano Cimarosa, Nicola Di Pinto, Roberta Lena, Nino Terzo, Giuseppe Pellegrino, Beatrice Palme, Mimmo Mignemi, Turi Killer. Drammatico, Ita 1988. Durata 157' circa. Produttore: Franco Cristaldi. Distribuzione: Titanus.

La trama
Il regista
Giuseppe Tornatore
Due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, a Ciancaldo, un paese siciliano, il cinema è l'unico divertimento. Davanti a una platea chiassosa, ma anche emotiva, il ‘parroco-gestore’  fa passare sullo schermo celebri film americani e italiani, dopo adeguati tagli di cui si occupa l'anziano Alfredo, il proiezionista, che inizia ai misteri della macchina da proiezione Salvatore, un ragazzino di dieci anni figlio di un disperso in Russia e fanatico frequentatore del cinema. Quando la cabina s’incendia perché Alfredo ha voluto proiettare anche in piazza un film comico, Salvatore, dopo aver salvato Alfredo (che per le ustioni al volto rimarrà cieco) prende il suo posto nel rinnovato Cinema Paradiso. Ormai adolescente s’innamora di Elena, una ragazza benestante. Chiamato alle armi dopo aver chiesto invano un appuntamento a Elena per salutarla prima di partire, non riceverà nemmeno risposta alle numerose lettere che le invia, regolarmente respinte in caserma. Dopo il servizio militare Salvatore non torna più a Ciancaldo poiché Alfredo gli ha detto che il suo avvenire è altrove e dal paese molti sono emigrati in Germania per lavorare. Passano trent'anni: a Salvatore, diventato un affermato regista, la madre comunica che Alfredo è morto. Tornato al paese, trova tutto cambiato.


Philippe Noiret e Salvatore Cascio in una scena emblematica del film
Critica – Rassegna stampa
“È il cinema che celebra se stesso - scrive Andrea Peresano di Cinema del Silenzio - il cinema dei grandi film, dei kolossal americani che facevano sognare un popolo (…) in un periodo di miseria e ricostruzione (...) Un film (Nuovo Cinema Paradiso, ndr) spesso lasciato in secondo piano che, nonostante il riconoscimento internazionale con l’Oscar come miglior film straniero nel 1989 o il 2° premio al Festival di Cannes grazie anche all’eliminazione dalla versione originale di un troncone centrale che rendeva troppo lunga la storia, non ha ricevuto mai l’attenzione meritata. Tornatore sa raccontare l’epopea del cinema nelle sale di proiezione - conclude Peresano - in un periodo, gli anni Ottanta, di profonda crisi del settore, con toni pacati e maestria di un grande conoscitore del mezzo”.

Nuovo Cinema Paradiso è stato sommerso di premi
“(...) Salvatore Cascio, di soli 9 anni - rileva la recensione di Film Scoop - interpreta Totò nel suo periodo infantile. Cascio fu, all’epoca del lancio del film, un bimbo prodigio. Così giovane eppure a suo agio, immerso subito nel magico mondo della celluloide, protagonista sui red carpet di mezzo mondo per la promozione della pellicola. Il suo è un recitare naturale e piacevole, sostenuto in questo da due occhi penetranti. Ben diretto da Tornatore, conquistò pure il British Academy of Film and Television Arts nella categoria attore non protagonista (...) Non si può negare, nonostante tutta questa girandola di premi, che il film ogni tanto si appesantisca a causa di una regia leziosa. Tuttavia risulta decisamente coinvolgente e si presenta come un’opera rivisitata con la prospettiva astuta di un cineasta di indubbio talento che racconta una storia ampiamente autobiografica. Giuseppe Tornatore - si legge ancora su Film Scoop - produce un cinema sovraccarico ma anche forte e generoso, un ‘girato’ di cui la spossata realizzazione italiana degli anni '80 aveva necessità. Dove la pellicola (solitamente lieve e favolistica) cade con una certa ingenuità è quando mette in scena situazioni drammatiche che risultano un po’ inverosimili - Alfredo salvato da Totò che è l'unico a correre in suo soccorso durante l'incendio, mentre tutti i ‘grandi’ scappano ognuno per i fatti suoi - e una certa predisposizione allo schematismo e alla programmaticità che gli fanno assumere un tono un po’ finto ed edulcorato, pur mantenendo il pregio del gusto per l'affabulazione (...)”.

Un'altra scena del film di Giuseppe Tornatore
“(...)Tornatore sa come gestire la materia - fa notare invece Giancarlo Zappoli di My Movies - alternando il riso e il sorriso alla commozione. Perde invece il senso della misura nella storia d’amore tra il Totò cresciuto e divenuto Salvatore e la bella Elena. Vicenda contrastata ma talmente reiterata (in particolare con il lunghissimo dialogo in auto tra il protagonista divenuto regista famoso e l’antico amore) da far pensare a due film in uno tanta è la distanza che separa la prima dalla seconda parte. Talvolta le forbici in sala montaggio si rivelano uno strumento utile e in questo caso lo sono state, contribuendo a fare di Nuovo Cinema Paradiso un prezioso film sulla memoria”.

redazione

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