Il più bello di martedì 27 maggio, prima serata, sul ‘digitale’: Rai Movie alle 21,15
La locandina
Nuovo
Cinema Paradiso
Valutazione media: ♥♥♥♥♥ = 9,5
RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Premio Oscar 1990: miglior film
straniero (Italia); Golden Globe 1990: miglior film
straniero (Italia); Festival di Cannes 1989: Grand Prix
Speciale della Giuria a Giuseppe Tornatore; David di Donatello 1989: miglior
colonna sonora a Ennio Morricone; Premio BAFTA 1991: miglior film
straniero a Franco Cristaldi e Giuseppe Tornatore, miglior attore protagonista
a Philippe Noiret, miglior attore non protagonista a Salvatore Cascio, migliore
sceneggiatura originale a Giuseppe Tornatore, migliore colonna sonora a Ennio
Morricone; Premio César 1990: miglior
manifesto a Bourdugue Jouineau e Gilles Jouin.
La
scheda
Un film di Giuseppe Tornatore. Con Philippe
Noiret, Salvatore Cascio, Marco Leonardi, Jacques Perrin, Agnese Nano, Brigitte
Fossey, Pupella Maggio, Antonella Attili, Enzo Cannavale, Leopoldo Trieste, Leo
Gullotta, Isa Danieli, Tano Cimarosa, Nicola Di Pinto, Roberta Lena, Nino
Terzo, Giuseppe Pellegrino, Beatrice Palme, Mimmo Mignemi, Turi Killer. Drammatico,
Ita 1988. Durata 157' circa. Produttore: Franco Cristaldi. Distribuzione:
Titanus.
La trama
Il regista
Giuseppe Tornatore
Due anni
dopo la fine della seconda guerra mondiale, a Ciancaldo, un paese siciliano, il
cinema è l'unico divertimento. Davanti a una platea chiassosa, ma anche
emotiva, il ‘parroco-gestore’ fa passare
sullo schermo celebri film americani e italiani, dopo adeguati tagli di cui si
occupa l'anziano Alfredo, il proiezionista, che inizia ai misteri della
macchina da proiezione Salvatore, un ragazzino di dieci anni figlio di un
disperso in Russia e fanatico frequentatore del cinema. Quando la cabina s’incendia
perché Alfredo ha voluto proiettare anche in piazza un film comico, Salvatore,
dopo aver salvato Alfredo (che per le ustioni al volto rimarrà cieco) prende il
suo posto nel rinnovato Cinema Paradiso. Ormai adolescente s’innamora di Elena,
una ragazza benestante. Chiamato alle armi dopo aver chiesto invano un
appuntamento a Elena per salutarla prima di partire, non riceverà nemmeno
risposta alle numerose lettere che le invia, regolarmente respinte in caserma.
Dopo il servizio militare Salvatore non torna più a Ciancaldo poiché Alfredo
gli ha detto che il suo avvenire è altrove e dal paese molti sono emigrati in
Germania per lavorare. Passano trent'anni: a Salvatore, diventato un affermato
regista, la madre comunica che Alfredo è morto. Tornato al paese, trova tutto
cambiato.
Philippe Noiret e Salvatore Cascio in una scena emblematica del film
Critica
– Rassegna stampa
“È il cinema che celebra se stesso - scrive
Andrea Peresano di Cinema del Silenzio-il cinema dei grandi film, dei
kolossal americani che facevano
sognare un popolo (…) in un periodo di miseria e ricostruzione (...) Un film (Nuovo
Cinema Paradiso, ndr) spesso lasciato
in secondo piano che, nonostante il riconoscimento internazionale con l’Oscar
come miglior film straniero nel 1989 o il 2° premio al Festival di Cannes
grazie anche all’eliminazione dalla versione originale di un troncone centrale
che rendeva troppo lunga la storia, non ha ricevuto mai l’attenzione meritata. Tornatore sa
raccontare l’epopea del cinema nelle sale di proiezione - conclude Peresano -
in un periodo, gli anni Ottanta, di profonda crisi del settore, con toni pacati
e maestria di un grande conoscitore del mezzo”.
Nuovo Cinema Paradiso è stato sommerso di premi
“(...) Salvatore Cascio, di soli 9
anni - rileva la recensione di Film Scoop - interpreta Totò nel suo periodo
infantile. Cascio fu, all’epoca del lancio del film, un bimbo prodigio. Così
giovane eppure a suo agio, immerso subito nel magico mondo della celluloide,
protagonista sui red carpet di mezzo
mondo per la promozione della pellicola. Il suo è un recitare naturale e
piacevole, sostenuto in questo da due occhi penetranti. Ben diretto da Tornatore, conquistò
pure il British Academy of Film and Television Arts nella categoria attore non
protagonista (...) Non si può negare, nonostante tutta questa girandola di
premi, che il film ogni tanto si appesantisca a causa di una regia leziosa.
Tuttavia risulta decisamente coinvolgente e si presenta come un’opera rivisitata
con la prospettiva astuta di un cineasta di indubbio talento che racconta una
storia ampiamente autobiografica. Giuseppe Tornatore - si legge
ancora su Film Scoop - produce un cinema sovraccarico ma anche forte e
generoso, un ‘girato’ di cui la spossata realizzazione italiana degli anni '80
aveva necessità. Dove la pellicola (solitamente lieve e favolistica) cade con
una certa ingenuità è quando mette in scena situazioni drammatiche che
risultano un po’ inverosimili - Alfredo salvato da Totò che è l'unico a correre
in suo soccorso durante l'incendio, mentre tutti i ‘grandi’ scappano ognuno per
i fatti suoi - e una certa predisposizione allo schematismo e alla
programmaticità che gli fanno assumere un tono un po’ finto ed edulcorato, pur
mantenendo il pregio del gusto per l'affabulazione (...)”.
Un'altra scena del film di Giuseppe Tornatore
“(...)Tornatore sa come
gestire la materia - fa notare invece Giancarlo Zappoli di My Movies -
alternando il riso e il sorriso alla commozione. Perde invece il senso della
misura nella storia d’amore tra il Totò cresciuto e divenuto Salvatore e la
bella Elena. Vicenda contrastata ma talmente reiterata (in particolare con il
lunghissimo dialogo in auto tra il protagonista divenuto regista famoso e l’antico
amore) da far pensare a due film in uno tanta è la distanza che separa la prima
dalla seconda parte. Talvolta le forbici in sala montaggio si rivelano uno
strumento utile e in questo caso lo sono state, contribuendo a fare di Nuovo
Cinema Paradiso un prezioso film sulla memoria”.
redazione
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