La locandina |
Rapimento
e riscatto
La scheda
Un film di Taylor Hackford. Con Meg Ryan, David Caruso,
Russell Crowe, Pamela Reed, David Morse, Anthony Heald, Margo Martindale. Titolo originale: Proof of Life. Thriller, Usa 2000.
Durata 135' circa.
La trama
Peter Bowman è un ingegnere americano
rapito dai guerriglieri mentre sta lavorando in un paese sudamericano. Il
riscatto richiesto è di tre milioni di dollari che però la società per cui
Peter lavora, in cattive acque, non può pagare. La moglie di Peter, Alice, è
costretta ad affrontare questa situazione e si affida a un negoziatore
professionista, Terry Thorne. Con l'aiuto di alcuni mercenari Terry organizza
un'operazione temeraria ad altissimo rischio per salvare David. Nel corso dei
negoziati fra Alice e Terry nasce una forte attrazione.
Russel Crowe in azione in Rapimento e riscatto |
La mia recensione
Meg Ryan quando era molto bella |
Il film dell’oggi 69enne Taylor Hackford (il
suo capolavoro è Ufficiale e gentiluomo del 1981 – non si è più ripetuto a livelli così
alti - che consacrò Richard Gere star
indiscussa e potente del cinema hollywoodiano) è un esperto di thriller e
azione (fra l'altro è appena entrato nelle sale con l'atteso Parker, protagonisti Jason
Statham e Jennifer Lopez).
Propensione confermata in questa pellicola di quattordici anni orsono, che è
proprio sulla suspance e sulle sequenze di scontri a fuoco che
basa la sua comunque contenuta riuscita. Il tema del rapimento, delle
contrattazioni con conseguente angoscia e rabbia e paura, è fra i più sfruttati
e il cineasta californiano non fa molto per proporne una versione originale.
Russel Crowe negoziatore nel film di Taylor Hackford |
La sceneggiatura di Tony Gilroy (eccellente
autore di script, fra cui tutta la straordinaria saga di Bourne oltre che pellicole di valore come L’avvocato
del diavolo nel 1997 e Michael
Clayton nel 2007) punta anche molto sulla
presenza nel cast di due attori che a quel tempo erano sulla cresta dell’onda:
parlo in particolare di Meg Ryan, che sembra destinata a un pensionamento anticipato
(i ritocchi di chirurgia estetica a mio avviso non giovano alla sua carriera)
lontana dal grande schermo da circa cinque anni e prestata alla tv per alcuni
episodi della serie Web Therapy e
di Russell Crowe, che al contrario continua a essere uno degli
interpreti più affidabili e costanti dello star system cinematografico
mondiale, reduce dal kolossal Noha (articolo), film che, pur avendo incassato alcune critiche, s’è
portato a casa discrete soddisfazioni.
A sinistra il regista Taylor Hackford sul set con Meg Ryan e Russel Crowe |
La buona impalcatura del lungometraggio,
con un’impeccabile concatenazione d’immagini e un abile montaggio, è inficiata
dal perdersi del racconto nello sdolcinato dispiegarsi della tresca fra
l’intrepido e affascinate intermediario con la bella e angosciata moglie
dell’ostaggio (personificato con professionalità da David Morse,
nel 2013 visto nell’appena sufficiente World War Z con Brad
Pitt).
Nel complesso un passabile action
movie la cui tensione si mantiene sempre molto alta. Pregevoli le location,
soprattutto quelle nella giungla e ben realizzate le situazioni di guerriglia
grazie a effetti speciali di inappuntabile livello. Non è un filmone e, fra
l’altro, è proposto molto spesso in tv. Ma può essere un’allettante alternativa
per chi, questa sera, preferirà una tranquilla permanenza casalinga alle,
presunte, ‘emozioni’ della prima baldoria da week end.
Stefano
Marzetti
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