giovedì 8 maggio 2014

“Resistenza naturale”, l’Italia a Cannes punta a vincere anche col vino

La locandina
La scheda
Un film di Jonathan Nossiter. Titolo originale: Natural Resistance. Documentario, Ita 2014. Durata 85' circa. Lucky Red. Uscita giovedì 29 maggio 2014.

La trama
Quattro viticoltori Italiani che conducono la vita che molti sognerebbero di fare. Giovanna Tiezzi, figlia dello storico ambientalista Enzo Tiezzi e Stefano Borsa in Toscana nel loro ex convento riconvertito in azienda agricola, ci portano un legame vitale con la cultura etrusca. Corrado Dottori e Valeria Bochi, rifugiati dall’industrializzata Milano nella fattoria di famiglia nel magico territorio marchigiano, lottano per un’idea di giustizia sociale gioiosa. Elena Pantaleoni, ex libraia nei Colli Piacentini guida l’azienda vinicola del padre, portandola verso un futuro utopico, ma anche realizzabile. Infine Stefano Bellotti, il Pasolini degli agricoltori, un poeta contadino nella sua fattoria ecologicamente radicale nel Piemonte.

Cosa sappiamo
L’ormai imminente Festival di Cannes (dal 14 al 25 maggio, leggi di più) segna il ritorno al cinema dell’eclettico regista statunitense Jonathan Nossiter, che dopo Mondovino, candidato alla Palma d'Oro nel 2004, quest’anno propone il documentario Resistenza naturale, in cui torna a esplorare il mondo del nettare di Bacco e della viticoltura. Scopo del 52enne di Washington è quello di “illustrare (...) che in realtà molte delle aziende che si vantano di produrre vino biologico non lo producono affatto”, come scrive Mirta Barisi di Eco del Cinema. “Stando alle norme imposte dalla Ue il vino per essere considerato biologico deve essere prodotto senza utilizzare sostanze chimiche per il trattamento della vite, in realtà però gli additivi chimici possono essere utilizzati in una seconda fase di lavorazione fino ad una soglia del 40% e questo avviene perché le aziende hanno l’obbligo di attenersi alle regole imposte dalle grandi industrie chimiche”.

Un momento del documentario di Jonathan Nossiter
“La particolarità di Resistenza naturale - riporta ancora Barisi - è il continuo parallelismo che viene creato tra il mondo in cui gravitano i vignaioli protagonisti e quello della ‘settima arte’ grazie all’inserimento di spezzoni tratti da film quali Delitto perfetto di Alfred Hitchcock, Roma città aperta di Roberto Rossellini e La febbre dell’oro di Charlie Chaplin e con interviste a Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna”.

redazione

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