Il più bello di martedì, prima serata, sul ‘digitale’: La 7 alle 21,10 (con trailer)
La locandina
Qualcosa
è cambiato
Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8
RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Oscar 1998: miglior attore protagonista a Jack Nicholson, miglior attrice
protagonista a Helen Hunt; Golden
Globe 1998: miglior film commedia o musicale,
miglior attore in un film commedia o musicale a Jack Nicholson, miglior attrice
in un film commedia o musicale a Helen Hunt; Screen Actors Guild Award 1997: miglior
attore protagonista a Jack Nicholson, miglior attrice protagonista a Helen Hunt.
La scheda
Un film di James L. Brooks. Con Jack Nicholson, Helen Hunt, Greg
Kinnear, Cuba Gooding Jr., Skeet Ulrich, Shirley Knight, Yeardley Smith, Lupe
Ontiveros, Bibi Osterwald, Ross Bleckner, Bernadette Balagtas, Jaffe Cohen,
Harold Ramis, Julie Benz. Titolo originale: As Good As It Gets. Commedia, Usa 1997.
Durata 138'.
La trama
A New York,
Melvin Udall, scrittore di romanzi sentimentali, soffre di disturbi di tipo
ossessivo e maniacale. Si diverte a insultare, offendere, ferire gli altri che
reagiscono con durezza. Di fronte al suo appartamento abita Simon, pittore di
talento, stella del momento nel panorama artistico newyorchese, gay dichiarato
e vittima delle malignità del dirimpettaio. Tutti i giorni Melvin fa colazione
in un ristorante, dove l'unica cameriera che sopporta le sue battute è Carol,
una ragazza madre con un figlio che soffre di asma cronica. Un giorno
Il regista
James L. Brooks
Simon si
porta a casa un giovane modello per un ritratto ma questi fa entrare alcuni
amici che sfasciano tutto, rubano e picchiano duramente il pittore. Mentre è in
ospedale, Melvin accetta di fare da padrone a Verdell, il cagnolino di Simon: i
due diventano stranamente amici. Poi Melvin viene a sapere della malattia del
figlio di Carol: manda a casa della donna un medico, marito della sua editrice,
che gli prescrive cure rigorose e di grande efficacia. Imbarazzata, Carol dice
a Melvin di non voler avere rapporti con lui. Intanto, in via di guarigione ma senza soldi e con lo sfratto incombente, Simon è costretto ad andare a fare
Helen Hunt e Jack Nicholson in una scena del film
visita ai genitori. Melvin decide di accompagnarlo in macchina ma chiede a
Carol di andare con loro. Quando vanno a cena da soli, Melvin riesce quasi a
essere gentile con Carol, ma qualcosa alla fine va storto e Carol lo lascia
indignata. Simon intanto ha ritrovato la voglia di dipingere, rinuncia a
incontrare i genitori, torna a New York e qui scopre che Melvin lo ospita a
casa sua, dove gli ha fatto preparare una stanza. Ora è Simon a spingere
Melvin, lo esorta a non rinunciare a Carole e ad andare a casa di lei. Così in
piena notte, Melvin suona il campanello. Carol esce con lui, finalmente i due
si spiegano, si dichiarano, capiscono le difficoltà reciproche, ma decidono
comunque di provare.
La mia recensione
Il classico film che non annoia mai,
trascinato da attori di altissimo livello (due di loro vinsero l’Oscar, Jack
Nicholson e
Helen
Hunt) e
costruito su uno script solido e
coerente che garantisce la fluidità della sequenza d’immagini. Si tratta di
certo di una pellicola dichiaratamente molto commerciale e che punta senza
mezzi termini a colpire ‘duro’ i sentimenti degli spettatori, uomini e donne
che siano e possiamo metterci anche i ragazzi. Se vogliamo alcune situazioni e
conclusioni sono più che scontate, ma puntellate da meticolose legittimazioni
nell’ambito dell’accadibile e quindi del reale, cosicché l’immedesimazione di chi
guarda, sia con la storia sia coi personaggi in
gioco, è garantita.
Jack Nicholson, vero mattatore della commedia
Non sorprenda che io giudichi il motore di Qualcosa è
cambiato (molto
meglio il titolo originale As Good As It Gets, ‘tanto buono
ciò che diventa’) del regista statunitense James L. Brooks (nel 2005 autore
del godibilissimo Spanglish - Quando in famiglia sono troppi a parlare) sia il
solito, incontenibile Jack Nicholson (nel 2007 in coppia con Morgan
Freeman nel buon Non è mai
troppo tardi
di Rob
Reiner). Il tre
volte premio Oscar, oggi giunto a settantasette anni, è, manco a dirlo, il
protagonista di questa commedia a tratti drammatica, dalla quale emerge il
forte senso di solitudine in cui i personaggi principali sono costretti a
vivere, ognuno con le proprie fobie, paure, preoccupazioni e debolezze. Sentimenti
che sono delineati molto bene dalla sceneggiatura scritta a quattro mani dallo
stesso regista con Mark Andrus, ricca di situazioni intriganti e di dialoghi
intelligenti. Si tratta in particolare di tre persone dalle quali ci si sente
sempre più attratti e con le quali l’empatia è conseguenza garantita.
Greg Kinnear e Jack Nicholson
Un film (occupa il posto numero 140 de ‘I 500
Film più Grandi di Tutti i Tempi’ [The 500 Greatest Movies of All Time] della
rivista Empire; fonte Wikipedia) in parte di viaggio, che è sempre metafora di
riflessione, confronto con se stessi e con gli altri, sofferenza e cambiamento.
Anche qui nulla di nuovo, ma quando l’obiettivo è reso bene, tanto di cappello.
Le prove degli interpreti principali, il già citato Nicholson
con Helen
Hunt e Greg Kinnear, sono
fondamentali per la riuscita del lavoro del regista, facilitato dalla sensibilità di
questi interpreti nel centrare i diversi obiettivi del racconto filmico. Un
fluire mai pigro di quadri cinematografici, cosa che impedisce la benché minima
distrazione. La colonna sonora del bravissimo compositore tedesco Hans
Zimmer (sue le
musiche di The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro, appena entrato
con grande successo nelle sale italiane), incalza a meraviglia il ritmo delle
azioni.
Un racconto di comprensione, di amicizia e d’amore.
Un amore difficile, che s’imbatte in una serie sfiancante di ostacoli ma che,
in un modo o nell’altro, trova la porta per entrare nella giusta dimensione. Da
vedere senza tentennamenti.
Stefano
Marzetti
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