Quelli che forse non avete ancora visto – “The Lone Ranger” (con trailer)
La locandina
Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8
Scheda del film
Un film di Gore Verbinski. Con Armie Hammer, Johnny Depp, Ruth Wilson, Tom Wilkinson, Helena Bonham
Carter, Barry Pepper, James Frain, James Badge Dale, William Fichtner, Harry
Treadaway, Matt O'Leary, Leon Rippy, W. Earl Brown. Titolo
originale: The Lone Ranger.
Avventura, Usa 2013. Durata 135' - Walt Disney.
Trama del film
È un film
d'avventura intriso di azione e humour, in cui il famoso e storico eroe
mascherato torna a vivere attraverso nuovi occhi. Il guerriero indiano Tonto
racconta la storia di John Reid, uomo di legge che divenne leggenda,
trascinando il pubblico in un'avventura fatta d’imprese epiche e rocambolesche,
vissute dai due eroi impegnati nella lotta all'avidità e alla corruzione.
Recensione
Il regista
Gore Verbinski
Il senso della giustizia raggiunta senza usare
colt o winchester e la presa di coscienza che nel far-west non è ancora obiettivo
realizzabile. L’amicizia che può saldarsi anche nelle circostanze più
drammatiche. L’indole spietata di uomini disposti a tutto pur di arricchirsi in
una terra ancora selvaggia più che civilizzata ma comunque destinata a essere
stravolta. L’incosciente e disumano genocidio dei nativi d’America - quello che
in Balla coi lupi vide protagonisti i Sioux e i
Pony - e che in questo caso riguarda i Comanches. L’epopea della ferrovia,
quella che ha cambiato in modo radicale le sorti del Nuovo Continente.
Storica immagine del Cavaliere solitario
degli anni Cinquanta/Sessanta
Ancora oggi il cinema non può fare a meno di montare
in sella insieme al mitico Cavaliere solitario, che nella storia dell’universo
creato dai Lumière Bros., è stato proposto in varie salse, dalla tv, al film, al cartone
animato. Serie televisiva a parte, intitolata The
Lone Ranger
- di enorme successo tanto che ne furono prodotti 221 episodi in cinque
stagioni dal 1949 al ’57 - il grande schermo non è stato magnanimo con una
vicenda fantasiosa e appassionante come quella ideata nella prima metà del
secolo scorso da George W. Trendle. Pellicole prodotte in passato e
ispirate direttamente alla serie tv - come Il
cavaliere senza volto (1956, di Stuart Heisler) e Il
cavaliere azzurro della città dell’oro (1958, di Lesley Selander), fino a La leggenda del ranger solitario (1981, di William A. Fraker, sequel del suddetto film del ’56) - sono
di scarso valore.
A destra Johnny Depp, il comanche Tonto e il Lone Ranger Armie Hammer
Finalmente, giunto l’anno 2013, è arrivato
nelle sale cinematografiche il divertentissimo e ben costruito The Lone Ranger (stavolta identico titolo della televisione) del regista statunitense
Gore
Verbinski
(quello della fortunata saga de I
pirati dei Caraibi, con Johnny Depp). Lungometraggio che se in una primissima
fase lascia spiazzati, col procedere della narrazione filmica permette allo
spettatore di sintonizzarsi sul registro in buona parte grottesco (che per
certi versi rimanda a quello dei Coen, ad esempio
Fratello, dove sei). Una
sensazione già provata - ma con inferiore soddisfazione finale - con il
sottovalutato e pazzo Lucky Luke (2009, di James
Huth col premio
Oscar Jean
Dujardin).
Un'altra immagine dell'incontenibile Johnny Depp
Su questo solco, ma con una classe e un
marchio d’originalità impossibili da imitare, si è espresso Quentin
Tarantino
con il recente e bellissimo Django
Unchained(con Jamie Foxx). Si tratta, in sostanza, di un modo nuovo,
o al limite assai diverso, di riproporre il genere western, che dagli anni
Novanta del secolo scorso è tornato in auge ma con alterne fortune. Come tutti
i generi, si dirà. Certo, ma l’andamento ‘instabile’ della filmografia ‘cowboy’
è stato a mio avviso più evidente ed è passato attraverso svariati tentativi di
riprendere il discorso rimasto in sospeso con la scomparsa di Sergio
Leone e di
cineasti storici (anni Cinquanta/Sessanta/Settanta) come George
Sherman, John Ford e John
Sturges, per
citarne un trittico. C’è stato poi il momento di un capolavoro come Balla coi lupi (1990, di un Kevin Costner mai più assurto a livelli tanto
eccelsi); del toccante Gli spietati (1992, uno
dei migliori di Clint Eastwood regista), del poco più che sufficiente Wyatt Earp (1994, di Lawrence Kasdan, lo stesso Costner protagonista)
e, accelerando un po’ nel tempo, dell’incerto Open
Range (2003, di nuovo
Kevin
Costner), del
divertente Quel treno per Yuma (2007, di James
Mangold con Russel
Crowe), dell’interessante
Appaloosa (2008, di e
con Ed
Harris, affiancato
da Viggo
Mortensen)
e de Il Grinta, discreto (2010, fratelli Coen con il loro
feticcio Jeff Bridges). Lunga (ma forse per qualcuno interessante) carrellata, mi rendo
conto, ma mi andava così.
Tom Wilkinson
Helena Bonham Carter
Questa rilettura del leggendario vendicatore
mascherato (una specie di Zorro con tanto di mascherina nera ma senza mantello
e col fucile al posto della spada) è, a mio parere, pienamente riuscita. Verbinski
ha deciso
con successo di alternare il comico-grottesco al western ‘spietato’ (molto
realistiche le sparatorie) in tal modo accontentando un po’ i gusti di tutti
senza, a mio avviso, rischiare di perdere alcuno spettatore. Nella
sceneggiatura di Justin Haythe (nel 2008 Revolutionary Road) i rimandi
al passato ci sono eccome, come quelli a Sergio Leone, in
particolare nelle scene del treno (vedi il meraviglioso C’era una
volta il West,
1968) che sono addirittura accompagnate da un motivo musicale simile – al limite
del plagio – a quello che fu ideato da Ennio Morricone. Anche gli
effetti speciali - per realizzare i quali è stato formato addirittura un pool composto da David
Amborn, Randy
Fitzgerald,
John
Kelso, Ken
Mieding e John
Frazier - e la realizzazione
di situazioni acrobatiche e rocambolesche, sono un ulteriore prezioso punto a
favore dell'opera filmica. Il tutto corroborato dalla fotografia di Bojan
Bazelli (nel 2010 L'apprendista
stregone con Nicolas
Cage), con
panoramiche impressionanti su canyon e praterie. Il non facile montaggio di James
Haygood (Fight Club nel 1999)
riesce a evitare di trasformare in caos un complesso flusso di immagini.
Per quanto riguarda gli attori va rilevata la
prova di un Johnny Depp (ancora nelle sale con il deludente Transcendence) che in
questa circostanza dimostra il suo eclettismo nei panni del comanche fuori di testa ma ancora
sufficientemente saggio, al centro delle scene più esilaranti e comiche a
tratti degne di un Charlie Chaplin, spalla del protagonista Armie
Hammer (visto in
J. Edgar, 2011, di Clint Eastwood, con Leonardo Di Caprio), in questo The Lone Ranger dimostratosi all’altezza della situazione. Da citare il ruolo di un
grandissimo attore come Tom Wilkinson (ancora nelle sale con Grand
Budapest Hotel)
convincente nelle vesti de villain (anche
se il personaggio è inflazionato) e la partecipazione sempre preziosa di Helena
Bonham Carter
(nel cast del recente Les Misérables). Per me un film promosso a pieni voti.
Stefano
Marzetti
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