lunedì 28 aprile 2014

Quelli che forse non avete ancora visto – “The Lone Ranger” (con trailer)

La locandina
Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8

Scheda del film
Un film di Gore Verbinski. Con Armie Hammer, Johnny Depp, Ruth Wilson, Tom Wilkinson, Helena Bonham Carter, Barry Pepper, James Frain, James Badge Dale, William Fichtner, Harry Treadaway, Matt O'Leary, Leon Rippy, W. Earl Brown. Titolo originale: The Lone Ranger. Avventura, Usa 2013. Durata 135' - Walt Disney.

Trama del film
È un film d'avventura intriso di azione e humour, in cui il famoso e storico eroe mascherato torna a vivere attraverso nuovi occhi. Il guerriero indiano Tonto racconta la storia di John Reid, uomo di legge che divenne leggenda, trascinando il pubblico in un'avventura fatta d’imprese epiche e rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nella lotta all'avidità e alla corruzione.

Recensione
Il regista
Gore Verbinski
Il senso della giustizia raggiunta senza usare colt o winchester e la presa di coscienza che nel far-west non è ancora obiettivo realizzabile. L’amicizia che può saldarsi anche nelle circostanze più drammatiche. L’indole spietata di uomini disposti a tutto pur di arricchirsi in una terra ancora selvaggia più che civilizzata ma comunque destinata a essere stravolta. L’incosciente e disumano genocidio dei nativi d’America - quello che in Balla coi lupi vide protagonisti i Sioux e i Pony - e che in questo caso riguarda i Comanches. L’epopea della ferrovia, quella che ha cambiato in modo radicale le sorti del Nuovo Continente.

Storica immagine del Cavaliere solitario
degli anni Cinquanta/Sessanta
Ancora oggi il cinema non può fare a meno di montare in sella insieme al mitico Cavaliere solitario, che nella storia dell’universo creato dai Lumière Bros., è stato proposto in varie salse, dalla tv, al film, al cartone animato. Serie televisiva a parte, intitolata The Lone Ranger - di enorme successo tanto che ne furono prodotti 221 episodi in cinque stagioni dal 1949 al ’57 - il grande schermo non è stato magnanimo con una vicenda fantasiosa e appassionante come quella ideata nella prima metà del secolo scorso da George W. Trendle. Pellicole prodotte in passato e ispirate direttamente alla serie tv - come Il cavaliere senza volto (1956, di Stuart Heisler) e Il cavaliere azzurro della città dell’oro (1958, di Lesley Selander), fino a La leggenda del ranger solitario (1981, di William A. Fraker, sequel del suddetto film del ’56) - sono di scarso valore.


A destra Johnny Depp, il comanche Tonto e il Lone Ranger Armie Hammer
Finalmente, giunto l’anno 2013, è arrivato nelle sale cinematografiche il divertentissimo e ben costruito The Lone Ranger (stavolta identico titolo della televisione) del regista statunitense Gore Verbinski (quello della fortunata saga de I pirati dei Caraibi, con Johnny Depp). Lungometraggio che se in una primissima fase lascia spiazzati, col procedere della narrazione filmica permette allo spettatore di sintonizzarsi sul registro in buona parte grottesco (che per certi versi rimanda a quello dei Coen, ad esempio Fratello, dove sei). Una sensazione già provata - ma con inferiore soddisfazione finale - con il sottovalutato e pazzo Lucky Luke (2009, di James Huth col premio Oscar Jean Dujardin).

Un'altra immagine dell'incontenibile Johnny Depp
Su questo solco, ma con una classe e un marchio d’originalità impossibili da imitare, si è espresso Quentin Tarantino con il recente e bellissimo Django Unchained (con Jamie Foxx). Si tratta, in sostanza, di un modo nuovo, o al limite assai diverso, di riproporre il genere western, che dagli anni Novanta del secolo scorso è tornato in auge ma con alterne fortune. Come tutti i generi, si dirà. Certo, ma l’andamento ‘instabile’ della filmografia ‘cowboy’ è stato a mio avviso più evidente ed è passato attraverso svariati tentativi di riprendere il discorso rimasto in sospeso con la scomparsa di Sergio Leone e di cineasti storici (anni Cinquanta/Sessanta/Settanta) come George Sherman, John Ford e John Sturges, per citarne un trittico. C’è stato poi il momento di un capolavoro come Balla coi lupi (1990, di un Kevin Costner mai più assurto a livelli tanto eccelsi); del toccante Gli spietati (1992, uno dei migliori di Clint Eastwood regista), del poco più che sufficiente Wyatt Earp (1994, di Lawrence Kasdan, lo stesso Costner protagonista) e, accelerando un po’ nel tempo, dell’incerto Open Range (2003, di nuovo Kevin Costner), del divertente Quel treno per Yuma (2007, di James Mangold con Russel Crowe), dell’interessante Appaloosa (2008, di e con Ed Harris, affiancato da Viggo Mortensen) e de Il Grinta, discreto (2010, fratelli Coen con il loro feticcio Jeff Bridges). Lunga (ma forse per qualcuno interessante) carrellata, mi rendo conto, ma mi andava così.

Tom Wilkinson
Helena Bonham Carter
Questa rilettura del leggendario vendicatore mascherato (una specie di Zorro con tanto di mascherina nera ma senza mantello e col fucile al posto della spada) è, a mio parere, pienamente riuscita. Verbinski ha deciso con successo di alternare il comico-grottesco al western ‘spietato’ (molto realistiche le sparatorie) in tal modo accontentando un po’ i gusti di tutti senza, a mio avviso, rischiare di perdere alcuno spettatore. Nella sceneggiatura di Justin Haythe (nel 2008 Revolutionary Road) i rimandi al passato ci sono eccome, come quelli a Sergio Leone, in particolare nelle scene del treno (vedi il meraviglioso C’era una volta il West, 1968) che sono addirittura accompagnate da un motivo musicale simile – al limite del plagio – a quello che fu ideato da Ennio Morricone. Anche gli effetti speciali - per realizzare i quali è stato formato addirittura un pool composto da David Amborn, Randy Fitzgerald, John Kelso, Ken Mieding e John Frazier - e la realizzazione di situazioni acrobatiche e rocambolesche, sono un ulteriore prezioso punto a favore dell'opera filmica. Il tutto corroborato dalla fotografia di Bojan Bazelli (nel 2010 L'apprendista stregone con Nicolas Cage), con panoramiche impressionanti su canyon e praterie. Il non facile montaggio di James Haygood (Fight Club nel 1999) riesce a evitare di trasformare in caos un complesso flusso di immagini.

Per quanto riguarda gli attori va rilevata la prova di un Johnny Depp (ancora nelle sale con il deludente Transcendence) che in questa circostanza dimostra il suo eclettismo nei panni del comanche fuori di testa ma ancora sufficientemente saggio, al centro delle scene più esilaranti e comiche a tratti degne di un Charlie Chaplin, spalla del protagonista Armie Hammer (visto in J. Edgar, 2011, di Clint Eastwood, con Leonardo Di Caprio), in questo The Lone Ranger dimostratosi all’altezza della situazione. Da citare il ruolo di un grandissimo attore come Tom Wilkinson (ancora nelle sale con Grand Budapest Hotel) convincente nelle vesti de villain (anche se il personaggio è inflazionato) e la partecipazione sempre preziosa di Helena Bonham Carter (nel cast del recente Les Misérables). Per me un film promosso a pieni voti.


Stefano Marzetti

Nessun commento:

Posta un commento

Si fa gentile richiesta di non utilizzare mai volgarità nella stesura dei commenti. Inoltre, la polemica fra utenti è ben accetta, anzi incoraggiata, ma non deve mai travalicare i confini dell'educazione. Il mancato rispetto di tali richieste comporterà la non pubblicazione dei commenti. Grazie.