martedì 29 aprile 2014

“Draft Day”, Kevin Costner torna a fare sport (con trailer)

La locandina
Mia previsione: ♥♥♥ = 7

La scheda
Un film di Ivan Reitman. Con Kevin Costner, Jennifer Garner, Tom Welling, Terry Crews, Sam Elliott, Ellen Burstyn, David Ramsey, Rosanna Arquette, Denis Leary, Frank Langella, Christopher Cousins, Chi McBride, Patrick St. Esprit, Chadwick Boseman. Sportivo, Usa 2014.

La trama
Sonny Weaver jr. è il direttore generale della squadra di football dei Cleveland Browns. Nel tentativo disperato di risolvere i problemi in cui versa il team cercando un nuovo ‘numero uno’ tra i giocatori senza contratto, lungo la strada Sonny avrà modo di scontrarsi con l'allenatore Vince Penn e di rischiare di perdere la donna e la squadra che ama.

La critica
Il regista
Ivan Reitman
Che a Kevin Costner piaccia cimentarsi con le storie di sport non è un mistero quasi per nessuno. Chiunque fra noi cinefili abbia seguito con un minimo di costanza la sua polposa carriera, di primo acchito ricorderà di certo lavori come il lontanissimo American Flyers - Il vincitore (1985, ciclismo) e poi a seguire Bull Durham - Un gioco a tre mani (1988, baseball), il bellissimo L'uomo dei sogni (1989, baseball), Tin Cup (1996, golf), Le parole che non ti ho detto (1999, vela). Non può sorprendere, perciò, che probabilmente entro il 2014 lo ritroveremo nelle sale con Draft Day del regista slovacco ma trapiantato in Canada, Ivan Reitman (non un gran curriculum il suo, nel quale degni di nota sono giusto i due Ghostbusters, ma bisogna tornare indietro agli anni Ottanta del secolo scorso) il quale offre all’attore californiano (che vedremo abbastanza presto anche in Three Days To Kill [articolo] e, con attesa più sentita in The Man Who Saved the World che vanta un cast prestigioso in cui brillano Matt Damon e Robert De Niro) di entrare anche nel mondo del football americano nelle vesti (visti ormai i 59 anni) di dirigente.
Kevin Costner manager di football americano in Draft Day
Il film di Reitman, a sentire chi l’ha già visto, promette bene, soprattutto per merito della sceneggiatura (che se vogliamo va a ripescare nello schema di un capolavoro come Ogni maledetta domenica, 2000, di Oliver Stone con Al Pacino e Jamie Foxx) di Scott Rothman e Rajiv Joseph, la quale punta non solo alla posta in gioco del personaggio principale ma all’intera essenza della vicenda, in modo che anche gli spettatori che non hanno una limpida idea di cosa sia il football, possano appassionarsi e immedesimarsi nel susseguirsi delle immagini. In questo è bravo anche il cineasta a non essere troppo invadente nel mettere mano al racconto, “lasciando soprattutto ad abili attori - rileva Drew McWeeny di Hit Fix - il compito di dare valore al materiale a disposizione”. In questo è bene fare attenzione alla presenza di un’interprete ormai navigata come la texana Jennifer Garner (reduce dell'acclamato Dallas Buyers Club che ha dato l'Oscar a Matthew McConaughey e Jared Leto ma mi piace ricordarla anche agente speciale del FBI nell’ottimo action The Kingdom, 2007), sempre affidabile qualunque sia il ruolo ricoperto, in questo caso Ali, moglie di Costner/Sonny Weaver Jr..

Terry Crews in una scena del film
L’interpretazione comunque più convincente è quella dell’artefice di Balla coi lupi, che pur non essendo un mago nei tempi che devono regolare le battute sdrammatizzanti, ha comunque una gran maestria nel “far sembrare facile ciò che non lo è affatto e in questo è stato spesso sottovalutato”, rileva ancora McWeeny. La fase clou dell’opera filmica è proprio quella del draft (che in gergo sportivo è il momento iniziale della stagione in cui una società - in testa il suo direttore sportivo - è chiamata a selezionare i nuovi giocatori, spesso tra giovani incognite, altrettanto spesso tra veterani in fase calante. Il tutto col rischio di creare malcontento nella ‘rosa’ già formata. In questa fase della storia entrano in ballo il newyorkese Tom Welling (filmografia davvero scarsa sinora) e il 45enne del Michigan, Terry Crews (nel cast dei due divertenti I mercenari, 2010 e 2012).

Kevin Costner e Jennifer Garner
Altro punto di forza della pellicola è il modo in cui le scenografie sono state in grado di dare credibilità all’ambiente in cui si sviluppa il racconto. Molte delle scene sono state girate all’interno di reali strutture della National Football League (NFL) e gli attimi del suddetto draft day sono inseriti attingendo a veri momenti di quel delicato giorno della stagione sportiva. L’attenzione di chi guarda è attratta dal pathos che s’impadronisce dei giocatori che affrontano un “giorno terribilmente difficile della loro carriera, che fa scorrere loro tutta una vita davanti e che darà un responso sul loro valore e quindi sul loro futuro”. Insomma, pare proprio di essere vicini al rilancio della carriera di un attore come Costner, che negli ultimi anni ha sbagliato parecchie scelte perdendo, almeno ai miei occhi, quella credibilità conquistata in tempi più remoti.

Non essendo accreditato dalla visione dell’anteprima del film, questo articolo va inteso come una sorta di rassegna stampa da me commentata e, dove possibile, arricchita.


st.mar.

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