Il più bello di martedì 24 giugno, prima serata, sul digitale: ‘Scarface’ (Iris, canale 22, alle 21)
La locandina
Scarface
Mia valutazione: ♥♥♥♥♥ = 10
La
scheda
Un film di Brian De Palma. Con Al Pacino,
Steven Bauer, Michelle Pfeiffer, Mary Elizabeth Mastrantonio, Robert Loggia, F.
Murray Abraham, Pepe Serna, Harris Yulin, Richard Belzer, Paul Shenar, Albert
Carrier, Victor Millan, Miriam Colon, Tony Perez, John Carter, Michel François,
Mark Margolis, Geno Silva, Roberto Contreras, Ben Frommer, John Brandon, Gil
Barreto, John McCann, Mario Machado, Dennis Holahan, Santos Morales, ángel
Salazar, Garnett Smith, Michael Alldredge, Ted Beniades, Victor Campos, Arnaldo
Santana, Michael P. Moran, Al Israel, Paul Espel, Loren Almaguer, Heather
Benna, Dawnell Bowers, Tina Leigh Cameron, Robert Hammer Cannerday, Rene
Carrasco, Richard Caselnova, Gary Cervantes, Carlos Cestero, John Contardo,
Caesar Cordova, Gregory N. Cruz, Dante D'André, Richard Delmonte, Wayne Doba,
Edward R. Frommer, John Gamble, Troy Isaacs, Ronald Joseph, Joe Marmo, Ray
Martel, Richard Mendez, Mike Moroff, Angela Nisi, Manuel Padilla, Tony Pann,
Ilka Pagan, Barbra Perez, Michael Rougas, Anthony Saenz, Arnold Tafolla, Chuck
Tamburo, Jim Towers, Robert van den Berg, Bob Yanez. Drammatico, Usa 1983.
Reteitalia - Uip (1984) - Cic. Durata 170' circa.
La trama
Sulla scia dei profughi cubani in fuga dall’isola di
Castro, arriva negli Stati Uniti Tony Montana, delinquente comune che tenta di
spacciarsi per prigioniero politico, senza peraltro riuscire a ingannare la
polizia statunitense. Dal campo profughi nel quale è internato, Tony comincia
un’irresistibile ascesa nel mondo della malavita, grazie alla sua incredibile
crudeltà e determinazione. La sua carriera americana comincia con l’assassinio
di un anticastrista, poi con un’operazione di smercio di droga, portata
felicemente a termine nonostante il bagno di sangue che è costata, ed è a questo
punto che Tony, insieme all’inseparabile amico Manny, diviene il guardaspalle
di Lopez, trafficante di stupefacenti. Ma ben presto anche Lopez comincia ad
andargli ‘stretto’, anche perché Tony vuole a tutti i costi la donna del capo,
Elvira. E allora si mette in proprio e conclude un colossale affare con Sosa,
Il regista Brian De Palma
produttore boliviano di cocaina. L’impero su cui adesso domina incontrastato,
eliminato Lopez e sposata Elvira, sembra inattaccabile, ma anche per Tony
cominciano i guai. Prima una denuncia per evasione fiscale, poi l’abbandono da
parte di Elvira. Le preoccupazioni che gli dà la sorella Gina, cui è
morbosamente attaccato, fanno vacillare la sua già psicopatica personalità,
resa ancor più incontrollata da una smodata assunzione della stessa cocaina di
cui è divenuto spacciatore di massimo livello.
Mia recensione
Al Pacino in una scena emblematica di Scarface
Scarface (Sfregiato, soprannome reale di Al Capone), titolo
del film del regista Brian De Palma - un’icona del cinema mondiale - è un cult del genere gangsteristico, in cui come squali sguazzano personaggi senza scrupoli,
che provengono dai bassifondi della società e che hanno conosciuto quella profonda
povertà che li ha resi affamati di riscatto e di ricchezza. A qualsiasi costo.
In cima a tutti, in questa pellicola che è diventata negli anni modello per
altre decine di opere cinematografiche, c’è il personaggio principale della
trama, Tony Montana. Ritagliato in modo magistrale dalla sceneggiatura di,
niente popò di meno che, Oliver Stone, è interpretato da uno dei migliori attori
del mondo. Al Pacino, in quel lontano 1983, riprende la determinazione mentale del Michael
Corleone de Il Padrino (in particolare Parte II e Parte III) e la
travasa in Tony Montana. Un cubano, sì, ma con tante sfaccettature che
potrebbero ricondurre all’italoamericano col mitra in mano dell’immaginario collettivo. Alla
spietatezza filosofica, quindi, l’oggi 74enne interprete newyorkese, riesce con
una potenza e consistenza recitativa fuori dal comune, ad aggiungere la
brutalità implacabile dell’arrivista delinquenziale.
Ancora Al Pacino, un Tony Montana che si crede immortale
Ma non solo. Tony Montana - che da solo regge
il racconto filmico, senza nulla togliere a importanti personaggi - è un
agglomerato di sfaccettature, che unite alla suddetta malvagità, concretizzano
un uomo al limite della schizofrenia. Spietato nell’assassinare chiunque si
pari sulla sua scalata alla conquista del ‘mondo’, si rifiuta di far esplodere
un’automobile perché all’interno vi sono, inaspettatamente, dei ragazzini. “Io
i bambini non li ammazzo - grida il gangster all’indirizzo del socio che lo sprona
a premere il fatidico pulsante - Io ammazzo te, macellaio!” e gli fa esplodere
la testa con un colpo di pistola a bruciapelo. Tony, la faccia scavata e percorsa
dalla cicatrice e gli occhi sempre vigili a captare le insidie del crudele mondo
in cui a scelto di vivere - è profondamente innamorato della moglie, per la
quale è disposto a fare qualsiasi cosa, ma che non esita a umiliare dandole di
fronte a tutti dell’alcolizzata e della drogata. Così da farsi abbandonare
dalla donna, proprio nel momento più delicato e drammatico della vicenda. Adora
e difende la sorella, ma in maniera malsana a tal punto da uccidere il proprio
migliore amico che l’ha sposata a sorpresa. Per assurdo, in tutto questo, un
protagonista col quale lo spettatore può ritrovarsi a immedesimarsi.
Al Pacino con Michelle Pfeiffer, nel film la moglie di Montana
Un film, Scarface, di una
violenza ‘vietata ai minori’ (ebbe problemi con la censura e alcune scene
furono tagliate), dal pathos che non
conosce contrazione. Un montaggio frenetico che ha il merito di rendere, in
particolare le sequenze di sparatorie, di una credibilità impeccabile. Perfetta
la scelta dei costumi, completi doppiopetto stile anni Venti, ma che nella moda
degli anni Ottanta di Miami, sono sfarzosi, colorati. Pantaloni a zampa di
elefante, con camicie sgargianti dal collettone ad ala di gabbiano portato
sopra il risvolto della giacca. Il film di Coppola ha anche
consacrato attrici di alto livello come Michelle Pfeiffer e Mary
Elizabeth Mastrantonio e acceso le luci della ribalta su un talento come F. Murray
Abraham. La
bellissima colonna sonora dell’italiano Giorgio Moroder (Flashdance) fa da
culla a un’opera filmica senza sbavature.
Stefano
Marzetti
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