martedì 24 giugno 2014

‘Instructions Not Included’, un figlio sbatacchiato tra il padre e la madre

La locandina
Valutazione media: ♥♥♥ = 7

La scheda
Un film di Eugenio Derbez. Con Eugenio Derbez, Loreto Peralta, Jessica Lindsey, Arcelia Ramirez, Alessandra Rosaldo, Daniel Raymont, Hugo Stiglitz, Sammy Pérez, Agustín Bernal, Karla Souza, Margarita Wynne, Arap Bethke, Roger Cudney, Ari Brickman, Jeannine Derbez, Jesús Ochoa. Titolo originale: No se Aceptan Devoluciones. Commedia, Mes 2013. Durata 122' circa. Indie Pictures. Uscita: giovedì 26 giugno 2014.

La trama
Valentin è un playboy di Acapulco. Un giorno una sua ex fiamma gli consegna una bimba e si toglie di mezzo senza lasciare traccia. Trasferendosi a Los Angeles alla ricerca della madre della piccola Maggie, Valentin finisce per mettere su casa per sé e per questa figlia ritrovata. Figura paterna improbabile, Valentin si occupa così di Maggie per sei anni, diventando anche uno dei migliori stuntman di Hollywood per pagarsi le bollette, con Maggie che lo segue sui set in qualità di suo allenatore. La loro famiglia, unica e originale, è però minacciata quando la madre di Maggie si ripresenta, di punto in bianco, reclamando i suoi diritti.

Critica – Rassegna stampa
Questo film messicano del regista Eugenio Derbez, intitolato No se Aceptan Devoluciones (in inglese il meno incisivo Instructions Not Included) “(...) funziona in maniera discreta per il giovane adulto o per il fanciullo smaliziato per quasi un’ora di durata”. Lo assicura Marco Chiani di My Movies - Se la prima parte, con le trovate legate al personaggio di Valentin, prima playboy pieno di fobie e poi stuntman indisciplinato e capace suo malgrado, procede senza intoppi, l’innesco del dramma vero e proprio, difatti, avvia il racconto verso una coda troppo programmaticamente lacrimosa. Si diceva di quel pubblico di riferimento avvezzo al viraggio drammatico di storie simili, eppure qualcosa scricchiola, come se lo spettatore ‘adulto’ fosse alle prese con una buona occasione sprecata, trattandosi, in definitiva, di un lavoro un po’ più in alto della media di genere (...) È un lavoro generoso Instructions not included, pensato forse come un compendio sul tema della famiglia al cinema, si pensi, a puro titolo di esempio, ai rimandi al burtoniano Big Fish oppure alla deriva in stile Kramer contro Kramer, risolta tuttavia in maniera troppo sbrigativa. Divertente e meno sempliciotto di quanto possa sembrare - conclude Chiani - è un buon esempio di film popolare messicano di facile esportazione al di fuori dei confini nazionali”.

Una scena del film Instructions Not Included, in sala da giovedì
“(...) Eugenio Derbez ha calcolato tutto al millimetro - rileva Antonio Maria Abate di Cine Blog - dal primo all’ultimo istante del film. La sua è una sceneggiatura ponderata col misurino, tanto che anche ai più ostinati detrattori toccherà allargare le braccia in tal senso. Perché Instructions Not Included è il classico progetto destinato a dividere, nettamente come pochi: da un lato il pubblico, dall’altro la critica (...) Sono (...) essenzialmente due gli atteggiamenti per accostarsi (…) Il primo tiene conto della natura a cavallo tra comico e drammatico di un’opera fortemente incentrata sui buoni sentimenti, che tratta tematiche di estrema attualità con umorismo e non di rado pure con una certa faciloneria. Nel secondo caso - si legge ancora su Cine Blog - ci si avvicina per gradi, studiando un fenomeno che ha già generato in totale un incasso pari a poco meno di 100 milioni di dollari (siamo poco sopra i 90 al momento in cui scriviamo) a fronte di un budget di soli 5 milioni (...) chi si aspettasse dunque una sorta di sequel di Juno, vista una certa affinità di fondo a priori, si prepari a prendere una sonora cantonata. Non aiuta a dare consistenza e fare da collante, tra l’altro, una fotografia e dei personaggi secondari posticci. L’alone patinato che contraddistingue ogni inquadratura acuisce l’atmosfera rarefatta che si avverte in più punti; dal canto loro, certi attori non protagonisti strafanno nel loro ruolo di macchiette, esasperando certe peculiarità che i rispettivi personaggi dovrebbero avere - rileva sempre Abate - e che invece si limitano a mostrare con insistente ostentazione (...)”.

redazione

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