venerdì 27 giugno 2014

Ischia Film Festival dal 28 giugno: il cinema che esalta luoghi, scenografie e fotografia

Al Castello Aragonese di Ischia l'11^ edizione del Film Festival
Domani, sabato 28 giugno, comincia l’undicesima edizione dell’Ischia Film Festival - nato nel 2003 -, rassegna cinematografica che ha la propria ragione d’esistere nel riconoscimento delle pellicole che sanno esaltare al meglio luoghi e scenari. Saranno circa cento i film proiettati sull’isola del golfo di Napoli. Tra i più attesi quello del regista israeliano Amos Gitai, Ana Arabia, prima pellicola proposta al festival flegreo (sabato 28 alle ore 22). Il cineasta autore di 11 settembre 2001 (2002) sarà presente insieme al direttore della manifestazione Michelangelo Messina. Filmata in un unico piano sequenza di 81 minuti, lopera di Gitai (al quale sarà consegnato il premio alla carriera) è un momento nella vita di una piccola comunità di reietti, ebrei e arabi, che vivono insieme in una enclave dimenticata al ‘confine’ tra Jaffa e Bat Yam in Israele. «Per Ana Arabia - ha detto l’autore - mi sono dato l’obiettivo di realizzare l’intero film in un unico piano sequenza, senza tagli, in cui il ritmo avvolge i frammenti delle figure. Ma c'è
Il regista israeliano Amos Gitai,
ospite molto atteso a Ischia
- ha spiegato
Gitai - anche una dichiarazione politica nel commentare che i destini degli ebrei e degli arabi non saranno recisi, né separati. Essi sono intrecciati e devono trovare il modo - pacifico - di coesistere e la forma attraverso cui vivere la propria vita, così - ha concluso - si rafforzeranno e si stimoleranno e non più solo attraverso i continui conflitti».

Tornando alla filosofia dell’Ischia Film Festival, è indispensabile domandarsi quale sia l’elemento che fa di un’opera filmica un capolavoro. La risposta, com’è ovvio, tira in ballo innanzitutto la trama e l’impianto registico, così come la recitazione e la colonna sonora. Ma a cucire tra loro i vari elementi c’è, sopra tutto e tutti, l’atmosfera che, spesso, solo le location sanno creare. Ischia, quindi, vuole accendere i riflettori sul lavoro di scenografi e direttori della fotografia. Premiando i migliori e, con loro, i cineasti che dimostrano maggiore sensibilità al tema. Un festival con tali prerogative non poteva certo avere luogo in un posto banale: è il Castello Aragonese dell’isola a ospitare un’intera settimana di proiezioni serrate, con opere in arrivo da trenta diverse nazioni del mondo. Tra
Tra i film proiettati
Nebraska di Alex Payne
queste pellicole, i più recenti lavori di
Valeria Bruni Tedeschi, Edoardo Winspeare, Davide Ferrario, Rocco Papaleo. Ma anche l’acclamato Nebraska di Alex Payne (articolo), che nel 2013 è valso a Bruce Dern la Palma d’oro di Cannes come miglior attore protagonista.

Il cinema, insomma, come elemento attivo del territorio, da vivere lontano dallo stereotipo del corpo estraneo: l’obiettivo dell’Ischia Film Festival è di mostrare modelli virtuosi e suggerire strategie di rilancio per un Paese, l’Italia, che può a pieno titolo considerarsi un set naturale. Da qui l’annuale incontro, a margine della rassegna, dedicato al concetto di cine-turismo. Da qui la mostra fotografica che guarda a Villeggiatura e vacanze nel cinema italiano (1953-2011).

redazione
Per alcune informazioni si ringrazia Cinemaitaliano.info

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