Al Castello Aragonese di Ischia l'11^ edizione del Film Festival |
Domani, sabato 28 giugno, comincia
l’undicesima edizione dell’Ischia Film Festival - nato nel 2003 -, rassegna
cinematografica che ha la propria ragione d’esistere nel riconoscimento delle
pellicole che sanno esaltare al meglio luoghi e scenari. Saranno circa cento i
film proiettati sull’isola del golfo di Napoli. Tra i più attesi quello del
regista israeliano Amos Gitai, Ana Arabia, prima
pellicola proposta al festival flegreo (sabato 28 alle ore 22). Il cineasta autore
di 11
settembre 2001
(2002) sarà presente insieme al direttore della manifestazione Michelangelo
Messina. Filmata in un unico piano sequenza di 81 minuti, l’opera di Gitai (al quale
sarà consegnato il premio alla carriera) è un momento nella vita di una piccola
comunità di reietti, ebrei e arabi, che vivono insieme in una enclave
dimenticata al ‘confine’ tra Jaffa e Bat Yam in Israele. «Per Ana Arabia - ha detto l’autore
- mi sono dato l’obiettivo di realizzare l’intero film in un unico piano
sequenza, senza tagli, in cui il ritmo avvolge i frammenti delle figure. Ma c'è
- ha spiegato Gitai - anche una dichiarazione politica nel commentare che i destini
degli ebrei e degli arabi non saranno recisi, né separati. Essi sono
intrecciati e devono trovare il modo - pacifico - di coesistere e la forma
attraverso cui vivere la propria vita, così - ha concluso - si rafforzeranno e
si stimoleranno e non più solo attraverso i continui conflitti».
Il regista israeliano Amos Gitai, ospite molto atteso a Ischia |
Tornando alla filosofia dell’Ischia Film
Festival, è indispensabile domandarsi quale sia l’elemento che fa di un’opera
filmica un capolavoro. La risposta, com’è ovvio, tira in ballo innanzitutto la
trama e l’impianto registico, così come la recitazione e la colonna sonora. Ma
a cucire tra loro i vari elementi c’è, sopra tutto e tutti, l’atmosfera che,
spesso, solo le location sanno creare.
Ischia, quindi, vuole accendere i riflettori sul lavoro di scenografi e
direttori della fotografia. Premiando i migliori e, con loro, i cineasti che
dimostrano maggiore sensibilità al tema. Un festival con tali prerogative non
poteva certo avere luogo in un posto banale: è il Castello Aragonese dell’isola
a ospitare un’intera settimana di proiezioni serrate, con opere in arrivo da
trenta diverse nazioni del mondo. Tra
queste pellicole, i più recenti lavori di
Valeria
Bruni Tedeschi,
Edoardo
Winspeare,
Davide
Ferrario, Rocco
Papaleo. Ma anche
l’acclamato Nebraska di Alex Payne (articolo), che nel 2013 è valso
a Bruce
Dern la Palma
d’oro di Cannes come miglior attore protagonista.
Tra i film proiettati Nebraska di Alex Payne |
Il cinema, insomma, come elemento attivo del
territorio, da vivere lontano dallo stereotipo del corpo estraneo: l’obiettivo
dell’Ischia Film Festival è di mostrare modelli virtuosi e suggerire strategie
di rilancio per un Paese, l’Italia, che può a pieno titolo considerarsi un set
naturale. Da qui l’annuale incontro, a margine della rassegna, dedicato al
concetto di cine-turismo. Da qui la mostra fotografica che guarda a
Villeggiatura e vacanze nel cinema italiano (1953-2011).
redazione
Per
alcune informazioni si ringrazia Cinemaitaliano.info
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