mercoledì 25 giugno 2014

‘Gebo e l'Ombra’, la nostra crisi finanziaria raccontata con sensibilità ottocentesca

La locandina
Valutazione media: ♥♥♥♥♥ = 9,5

La scheda
Un film di Manoel de Oliveira. Con Michael Lonsdale, Claudia Cardinale, Jeanne Moreau, Leonor Silveira, Luís Miguel Cintra, Ricardo Trepa. Titolo originale: Gebo et l'ombre. Drammatico, Por 2012. Durata 95' circa. Mediaplex Italia. Uscita: giovedì 26 giugno 2014.

La trama
Sul finire del XIX secolo, nonostante l’età e la stanchezza, Gebo continua l’attività di contabile con cui mantiene la famiglia. Vive con la moglie Doroteia e la loro nuora Sofia ma è l’assenza del figlio Joao a occupare i pensieri di tutti. Gebo ha nascosto alla moglie che il figlio Joao si è dato alla macchia dopo essersi reso responsabile di alcune azioni poco onorevoli. L’ignara Doroteia attende con speranza che Joao possa un giorno tornare a casa mentre in Sofia l’attesa si mischia alla paura. Quando Joao si ripresenta all’improvviso, ogni cosa cambia e prende una piega differente. Mentre Doroteia crede che il suo ritorno sia un bene, Gebo non si fa illusioni e decide di non nascondere la quantità colossale di denaro che sta custodendo per conto della compagnia per cui lavora.

Recensione/Rassegna stampa
“Con un racconto dall’impostazione teatrale - affidato alle parole dei sei attori costantemente in scena che si fanno carico di sostituire le immagini di un passato e del mondo esterno - dalla scarna ed essenziale scenografia, Manoel de Oliveira, a 104 anni, sorprende per la modernità con cui adatta la pièce di Brandao: pur mantenendo l’ambientazione da fine Ottocento, sceglie di parlarci dell’attuale crisi economica, del ruolo predominante del denaro e della concezione di onestà”. Lo si legge in una recensione di Film Tv, a firma Spaggy. “(...) La feroce critica alla società attuale arriva però dalle parole del vecchio Gebo, scelto da Manoel de Oliveira come portavoce dei suoi pensieri: «Il gusto si è degradato», «Penso all'arte e mi rattristo enormemente», «Gli oggetti si rovinano subito
Il regista
Manoel de Oliveira
ultimamente», «Quando si toccano i soldi non si perdona mai». Tra mentire e piangere e sognare, i personaggi di Gebo e la sua ombra scelgono di mentire e preservare ciò che ritengono a loro più caro. Gebo e Sofia sono destinati a mentire per l’eternità - rileva ancora Spaggy - e a rinunciare con grande sacrificio alle proprie vite, in eterna attesa che l’ombra di Joao, prepotente e manipolatoria, smetta di far paura e di ridere quando gli altri piangono”.

Una scena di Gebo e l'Ombra
“(...) Il fenomeno inspiegabile che risponde al nome di Manoel De Oliveira - scrive Emanuele Sacchi di My Movies - ha da tempo smesso di sorprenderci; è diventata quasi un’abitudine attendere un suo nuovo film e toccare con mano come l’ultracentenario regista stacchi ancora il gruppo per sensibilità, levità e spirito di osservazione. Cogliendo in pieno lo zeitgeist (spirito del tempo, ndr) di un’epoca mesta come quella del 2012, De Oliveira va dritto al cuore della questione: il denaro, la sua mancanza e il suo effetto sull’uomo. La crisi, quella con la ‘C’ maiuscola, al centro dell’obiettivo, ma è nella peculiarità del tragitto percorso che si trova la firma del maestro, immune a ogni forma di contraffazione. Riprendendo il testo teatrale di Raul Brandão e concentrandosi in modo claustrofobico su una famiglia archetipica, l’apologo di Manoel acquisisce un’altra valenza, si astrae dagli affanni di oggi per analizzare l’eternità del rapporto tra l’uomo e l’argent. Il figlio di Gebo, il ribelle João, rappresenta sì la tendenza al male insita nell’animo umano - conclude Sacchi - ma incarna anche l’elemento di rivoluzione che, pur aggiungendo entropia, imprime una svolta, scatena una crisi in una situazione di stagnazione e di eterna acquiescenza (...)”.

redazione

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