La locandina |
Star
Trek II - L'ira di Khan
La
scheda
Un film di Nicholas Meyer. Con DeForest
Kelley, Leonard Nimoy, William Shatner, Ricardo Montalban, James Doohan, Walter
Koenig, George Takei, Nichelle Nichols, Bibi Besch, Merritt Butrick, Paul
Winfield, Kirstie Alley, Nicholas Guest, John Vargas, Paul Kent, Ike Eisenmann,
John Winston, Judson Scott, Kevin Sullivan, Joel Marstan, Russell Takaki. Titolo originale: Star Trek II -
The Wrath of Khan. Fantascienza, Usa 1982. Durata 113' circa. Cic Video; Laserdisc:
Rcs Film & Yv; Philips Video Classics.
La trama
La nave
spaziale Enterprise al comando dell'ammiraglio James T. Kirk, sta navigando
nello spazio per una delle sue missioni interstellari avendo a bordo un'ottima
equipe di astronauti fra cui il primo ufficiale Spock, un vulcaniano. Siamo nel
secolo XXIII e i viaggi e le imprese galattiche sono oramai di ordinaria
amministrazione. A un tratto giunge un messaggio drammatico dal laboratorio
spaziale Regula One sul quale si trovano la moglie separata di Kirk e il figlio
David che in pratica non conosce il padre. Il messaggio informa che il
diabolico Khan, da qualche tempo abbandonato nelle immensità cosmiche per il
suo comportamento, è riuscito con l'inganno a impossessarsi dell'astronave
Reliant e sta per farsi rivelare i segreti dell'importante progetto Genesis,
programma scientifico che è riuscito a ricostruire in laboratorio tutta la vita
terrestre umana, vegetale, animale. Kirk decide di mettersi all’inseguimento di
Khan la cui base cosmica è il pianeta Cet Alpha V.
Recensione
(rassegna stampa)
William Shatner (Kirk) e Leonard Nimoy (Spock) |
“(...) Non è il seguito del precedente -
ricorda My Movies, a proposito di Star Trek II - L'ira di Khan, riprendendo
il commento de il Morandini - ma di un episodio (Space Seed, 1967)
della serie Tv. Più vispo del primo. Ridimensionate le ambizioni metafisiche e
ridotti gli effetti speciali, si è puntato sull’azione, sulle battaglie, su
Khan, malvagio galattico di statura scespiriana. Le solenni banalità del
dialogo non si contano”.
Il plot
di questo film - rileva Maurizio Encari di Every Eye - è stato rivisitato nel recente e apprezzatissimo reboot-sequel Into Darkness - Star Trek di J.J.
Abrams (2012).
Quella che sarà trasmessa oggi in prima serata tv sul digitale terrestre è una
pellicola diretta “da un onesto mestierante come lo
scrittore/sceneggiatore/regista Nicholas Meyer - rileva
sempre Encari - autore in precedenza di un solo film, ma già di culto, come L'uomo venuto
dall'impossibile. Il soggetto sfrutta la figura di uno storico villain del passato, Khan appunto, già
interpretato dall’attore messicano Ricardo Montalban (Fuga dal
pianeta delle scimmie, Una pallottola spuntata) in un
episodio della serie classica di quindici anni prima (...) Accolto nuovamente
con favore sia dalla critica che dal pubblico (quasi 100 milioni di dollari d’incassi
a dispetto degli 11 di budget),
questo secondo episodio di Star Trek segue le linee guida della serie riportando
in vita uno dei ‘cattivi’ più suggestivi mai apparsi sul piccolo schermo. Se
nella sceneggiatura si contano diverse imperfezioni e incongruenze (aggravate
anche da un doppiaggio italiano non sempre corretto), così come alcune cadute
di tono nei dialoghi - si legge ancora su Every Eye - l’atmosfera è invece da
pura fantascienza classica, ricca di misteri in questo ennesimo viaggio verso l’ignoto
(...)”.
In primo piano l'attore messicano Ricardo Montalban nei panni del diabolico Khan in Star Trek II |
“(...) Ad ogni tipo e forma di vita deve
essere data l’opportunità di potersi evolvere ai massimi livelli - rileva Roberto Taddeucci di Fantascienza.com - e perché questo possa avvenire occorrono
controlli ambientali e cambiamenti. Questo è lo scopo e la vera forza motrice
alla base dell’Operazione Genesis: la creazione da mondi sterili di ambienti
adatti all’evoluzione di miriadi di forme di vita (...) Star Trek II è un buon
film. Manca, crediamo, delle ambizioni e delle idee concettuali di hard science fiction (fantascienza pura,
ndr) che stavano alla base della
bella idea del primo film. Alla fine è solo un gran bel gioco tra gatto e topo,
peraltro come già riconosciuto condotto assai abilmente. Meno emozionante e
convincente la parte della morte di Spock, sebbene sorretta dalla nobiltà d’intenti
del bene di uno meno importante di quello di molti. Non è certo facile mettere
in scena la morte di un ‘mito’, soprattutto per l’abitudine di certo cinema a
stelle e strisce (e Star Trek non fa eccezione) di cadere facilmente nella
trappola della più banale retorica - conclude l’analista di Fantascienza.com -
specie nei film di stampo militare o paramilitare (...)”.
redazione
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