La locandina |
Philadelphia
PREMI PIÙ IMPORTANTI
Premio
Oscar 1994: miglior attore protagonista a Tom
Hanks, miglior canzone (Streets of Philadelphia) a Bruce Springsteen; Golden
Globe 1994: miglior attore in un film
drammatico a Tom Hanks, miglior canzone (Streets of Philadelphia) a Bruce Springsteen; National Board of Review Award 1993: migliori dieci film; Festival
internazionale del cinema di Berlino 1994: Orso
d'Argento per il miglior attore a Tom Hanks.
Mia
valutazione: ♥♥♥♥♥ = 10
La scheda
Un film di Jonathan Demme. Con Tom Hanks, Denzel Washington, Jason Robards, Antonio Banderas,
Joanne Woodward, Mary Steenburgen, Roberta Maxwell, Buzz Kilman, Charles
Napier, Karen Finley, Daniel Chapman, Mark Sorensen Jr, Jeffrey Williamson,
Charles Glenn, Ron Vawter, Anna Deavere Smith, Stephanie Roth Haberle, Lisa
Talerico, Robert Ridgely, Chandra Wilson, Ford Wheeler, David Drake, Peter
Jacobs, Paul Lazar, Bradley Whitford, Lisa Summerour, Warren Miller, Lauren
Roselli, Jane Moore, Joey Perillo, Bill Rowe, Dennis Radesky, Ann Dowd, Katie
Lintner, Peg French, Ann Howard, Meghan Tepas, John Bedford Lloyd, Robert
Castle, Molly Hickok, Dan Olmstead, Elizabeth Roby, Adam LeFevre, Gary
Goetzman, Daniel Von Bargen. Drammatico, Usa 1993. Durata 119'.
La trama
Andrew Beckett,
giovane avvocato, è stato licenziato dallo studio legale dove lavora. I suoi
colleghi sostengono che non era competente. Andrew afferma di essere stato licenziato
perché malato di Aids. Deciso a difendere la propria reputazione, Andrew assume
Joe Miller, un avvocato di medio successo ma l’unico a farsi carico della causa,
perché lo rappresenti nella controversia di licenziamento illecito. I due sono
divisi da differenze sociali e culturali e Joe in principio è riluttante ad
accettare il caso. E non è l'unico: nove legali hanno rifiutato di
rappresentare Andrew che è impegnato a difendere la sua reputazione e la sua
vita. Joe deve affrontare un genere di lotta diverso, confrontandosi con le
proprie paure e i propri pregiudizi sull'omosessualità.
La mia recensione
Il regista Jonathan Demme |
Non un momento di stanca in questa pellicola
che nel 1993 – ancora nel pieno di una troppo scarsa conoscenza del fenomeno
Aids – affronta un tema così delicato e lo trasmette allo spettatore nella
versione più dolce, seppur dolorosa, in certi momenti addirittura straziante,
come accade nella scena in cui il protagonista Andrew Beckett (perfetta l’interpretazione
del grande Tom Hanks, premiato con l’Oscar
, che non avrebbe bisogno nemmeno di essere ormai
senza capelli e col corpo picchiettato di macchie scure per dare l’idea del
morbo che lo divora), rimasto solo nel proprio appartamento, ascolta con le
lacrime agli occhi il brano La mamma
morta, eseguito da Maria Callas. Fuori della porta il suo avvocato Joe
Miller (Denzel
Washington,
commovente nel suggerire lo spaesamento del suo personaggio) ascolta
altrettanto lacerato e indeciso fino all’ultimo, se restare con quell’uomo
rimasto a fare i conti con un destino ormai scritto.
Tom Hanks, premiato con l'Oscar |
Come ne Il
silenzio degli innocenti, pur muovendosi da una diversissima ipotesi di
partenza, Demme torna a metterci in contatto vivido col senso della morte e della
sua attesa carica di afflizione. La sceneggiatura originale di Ron
Nyswaner (nomination
all’Oscar per lui) dà al cineasta la possibilità di mantenersi sempre coerente
con il punto focale del racconto. Questo, di certo, uno dei nodi forti di un’opera
cinematografica che attua un’immedesimazione costante in chi guarda, con
personaggi e narrazione filmica mai noiosi, bensì carichi di pathos. I dialoghi essenziali e
intelligenti, sono la ciliegina sulla torta. Il tutto in una realizzazione che
non mira in alcun modo a sorprendere con sequenze sovradimensionate rispetto a
quanto richiesto dal soggetto.
Tom Hanks/Andrew Beckett, ormai sul letto di morte |
Stefano Marzetti
E' e rimane uno dei piu'grandi film degli ultimi 30 anni. Un orgia di grandi prove d'attore da tom hanks a banderas a denzel washington e la perla della grandissima joanne woodward.
RispondiEliminaangelica
Grazie Angelica per il commento, soprattutto per aver ricordato anche la prova della Woodward. Per quanto mi riguarda ho detto quello che penso e avrei potuto aggiungere altro. Grazie ancora.
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