giovedì 3 aprile 2014

Marlon Brando, 90 anni fa nasceva il “Padrino” del cinema

Un'immagine di Marlon Brando degna di essere ricordata
Per capire la grandezza di Marlon Brando è efficace una battuta di Al Pacino, poi divenuta celebre, che ha recitato con lui in Il padrino: «È come recitare con Dio». Colui che per certi versi può essere considerato il più importante attore statunitense, oggi avrebbe compiuto novant’anni. Il ‘dio’ di Hollywood era nato a Omaha (Nebraska, Usa) il 3 aprile del 1924 ed è scomparso il primo luglio del 2004.

L'attore statunitense in una scena de Gli ammutinati del Bounty
Massimo rappresentante del nuovo metodo di recitazione dell'Actor's Studio che si andava affermando nel cinema americano nella metà degli anni '50 (il famoso ‘Metodo Stanislavsky’) – come scrive Biografie Online -  Marlon Brando si è imposto dapprima come attore di notevole spessore e poi come vera a propria icona, grazie alla sua capacità di vivere i personaggi che interpretava
ampliandone le interne pulsioni psicologiche, spesso appena suggerite dalle sceneggiature. Tra le sue interpretazioni più famose, che hanno fatto la storia della recitazione, nel 1972 la resa ineguagliata di Don Vito Corleone nel succitato Il Padrino di Francis Ford Coppola. Sempre nello stesso anno reciterà nel film scandalo Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. Candy e il suo pazzo mondo di Christian Marquand nel 1968, La contessa di Hong Kong di Charlie Chaplin nel 1967, nel 1962 Gli ammutinati del Bounty di Lewis Milestone, Sayonara nel 1957 di Joshua Logan, Bulli e pupe di Joseph L. Mankiewicz nel 1955, un anno prima il celeberrimo Fronte del porto di Elia Kazan, che lo ebbe come interprete anche in Viva Zapata! del 1952 e un anno prima in Un tram che si chiama Desiderio.

In  una scena di Apocalypse Now
Purtroppo, col passare degli anni, del fascino di Marlon Brando resterà solo l'ombra. Senza una evidente motivazione, perderà del tutto la magnifica forma fisica di un tempo e, forse per i grandi problemi legati alla sua famiglia (il primo figlio nel 1990 assassinò Dag Drollet - il compagno della sorellastra Cheyenne Brando - e subì la condanna al massimo della pena (dieci anni di carcere) nonostante il padre avesse testimoniato in suo favore. Il 16 aprile 1995 Cheyenne si suicidò impiccandosi), si lascerà del tutto andare. Arriverà a pesare qualcosa come 160 chili e i giornali scandalistici faranno a gara nel pubblicare foto recenti, mettendolo senza remore a confronto con le immagini dei tempi d'oro.

Tutto ciò non è certo mai stato sufficiente a spezzare l’ammirazione costante che tutti quelli che amano il cinema continuano a nutrire nei confronti del grande interprete statunitense. Incorniciato a meraviglia in quella frase di Al Pacino che vale la pena ripetere, perché recitare con Brando «è come recitare con Dio».

redazione
(si ringrazia Biografie Online)

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