La locandina |
L'ultimo
boy scout
Missione: sopravvivere
Mia valutazione: ♥♥♥ = 7
Scheda
Un film di Tony Scott. Con Bruce Willis, Damon Wayans, Chelsea Field, Halle Berry, Frank
Collison. Noble Willingham, Taylor Negron, Danielle Harris, Bruce McGill, Badja
Djola, Kim Coates, Chelcie Ross, Joe Santos, Clarence Felder, Tony Longo. Titolo
originale: The Last Boy Scout. Poliziesco, Usa 1991. Durata 105'.
Trama
Joe
Hallenbeck vive a Los Angeles facendo il detective privato, mentre un tempo era uno dei più stimati agenti segreti (in un
attentato ha perfino salvato la vita del presidente degli Stati Uniti) e poi perde
il lavoro, avendo irretito un politico. Dopo che l'amico Mike Matthews lo
incarica per cinquecento dollari di proteggere una spogliarellista di colore
(Cory), Joe scopre in lui l'amante di sua moglie Sarah (e con ciò lascia la
donna e la piccola Darian). Con Joe in disfatta pressoché totale s’incontra il
nero Jimmy Dix, fidanzato di Cory, poiché la spogliarellista è stata uccisa.
Anche Dix, un ex terzino della squadra degli Stallion accusato senza prove
attendibili di giocare a carte e di drogarsi, si trova alla deriva ed è solo,
avendo perduto moglie e bambino in un incidente d'auto. Joe e Jimmy scoprono
che dietro il misterioso assassinio della bella Cory opera una losca banda.
Mia recensione
Se ci si mettono Tony
Scott e Bruce
Willis, anche il
soggetto più ‘giocattolo’ può trasformarsi in un film d’azione davvero degno di
essere visto. Il compianto regista (suicidatosi nell’agosto 2012 e fratello di Ridley) era
maestro del genere cult-movie e si
potrebbe dire che nel corso degli anni (e da questo L’ultimo boy scout di strada ne aveva fatta) affinò sempre più la
tecnica della sequenza d’immagini ultra-adrenaliniche montate ad arte, divenuta
un marchio di fabbrica da copyright.
Per quanto riguarda l’attore statunitense, anche se nato in Germania, ai tempi
di questo film (per lo più gli anni Novanta) era al top della sua carica energetica e autoironica, vero mattatore in
pellicole come 58 minuti per morire (1990),
Die Hard - Duri a morire (1995), Trappola di cristallo (1998, forse il
migliore dei citati), tutti action movie
che senza di lui sarebbero potuti essere delle vere e proprie boiate.
Sopra Bruce Willis Qui sotto Tony Scott |
Una scena del film: Bruce Willis e Damon Wayans |
Eppure il suo poliziotto fallito si muove - nell’accurata
rappresentazione mai statica com’è nello stile di Scott, coadiuvato in quest’occasione
dal montaggio (su cui non lesinava mai) del terzetto composto da Stuart
Baird, Mark
Goldblatt
e Mark
Helfrich, in un
drammatico mai ‘pesante’, perché ammorbidito, visto anche il carattere dell’opera
filmica, da spunti sarcastici che si integrano nel generale contesto d’azione
della vicenda. Per il resto la pellicola, non brillando certo in originalità,
mette in mostra il mondo intriso di cattiveria, malaffare e criminalità di una
società disposta a tutto per il proverbiale ‘pugno di dollari’. Certamente
godibile per una serata di totale distacco dalle rotture della settimana che è
appena finita.
Stefano Marzetti
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