Le onde
del destino
Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8,5
Scheda
Un film di Lars von Trier. Con Katrin Cartlidge, Stellan Skarsgård, Emily Watson, Jean-Marc Barr,
Udo Kier Titolo originale Breaking the Waves. Drammatico, Dan/Sve/Fra 1996.
Durata 158'. Distribuito da Lucky Red.
Trama
Sulle coste
della Scozia, in una comunità di tessitori, la giovane Bess, che ha sempre
vissuto in famiglia, passa una profonda esperienza amorosa. S’innamora di Jan,
operaio in un pozzo petrolifero, è ricambiata e i due si sposano, nonostante
l'opposizione del paese di rigida religione calvinista. Jan torna poi al lavoro
nel pozzo e, un giorno, in seguito a un'esplosione, resta ferito gravemente,
con sospetto di lesioni cerebrali e una paralisi totale. L'uomo si rende conto
che non potrà mai più avere rapporti con la moglie e allora, dal letto
d'ospedale, la incita a frequentare altri uomini, ad avere con loro rapporti
amorosi e poi a descriverglieli, così da poter essere in qualche maniera ancora
vicini. Bess, ingenua e tutta dedita al suo uomo, accetta l'invito, sapendo di
andare incontro al disprezzo della madre, della chiesa e di tutto il paese. Si
lascia andare a rapporti con sconosciuti, trascurando la sua salute malferma,
spera nel miracolo divino parlando di continuo con il Signore attraverso
frequenti colloqui privati. Abbandonata ed emarginata, insiste nella volontà di esaudire la richiesta del marito.
Premessa - Dall’ultima
volta che ho visto questo film, sono passati moltissimi anni. Non ritengo
quindi sia il caso di esprimere una mia critica a sufficienza ‘onesta’
e attendibile. Mi affido perciò, integrando con le mie reminiscenze più nitide, ai
pareri di alcuni colleghi che hanno recensito la pellicola più di recente.
Il regista danese Lars von Trier |
È indiscutibile che la riuscita
rappresentazione in immagini della sceneggiatura scritta a sei mani dal
regista con Peter Asmussen e David Pirie, deve molto all’intensità della
protagonista, Bes, interpretata da una, in pratica, esordiente Emily
Watson (la cui
carriera, dopo, è stata costellata di grandi successi come Le ceneri di Angela nel 1999, Gosford
Park nel 2001, La sposa cadavere
nel 2005 e, quest’anno, l’apprezzatissimo Storia
di una ladra di libri). Una prova attoriale che favorisce la totale immedesimazione dello spettatore. “Cinepresa a spalla, primissimi piani”, osserva
ancora Olivieri. “Movimenti liberissimi che sembrano abbracciare con una
libertà sempre più inarrestabile l’intera vicenda: la commozione e la poesia di
Le onde del destino nascono da una
storia di mistero e di passione, di religione e di felicità liberata”.
Un'intensa Emily Watson in una scena de Le onde del destino |
st.mar.
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