mercoledì 16 aprile 2014

Il più bello di mercoledì, prima serata, sul ‘digitale’: Rai 4 alle 21,10 (con trailer)

La locandina
L'uomo senza sonno

Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8,5

La scheda
Un film di Brad Anderson. Con Christian Bale, Jennifer Jason Leigh, Aitana Sánchez-Gijón, John Sharian, Michael Ironside, Larry Gilliard Jr, Reg E. Cathey, Anna Massey, Matthew Romero Moore, Robert Long, Colin Stinton, Craig Stevenson, Ferran Lahoz, Jeremy Xido, Norman Bell. Titolo originale: El maquinista. Thriller/drammatico. Spa, 2004. Durata 102'.

La trama
Trevor Reznik non riesce più a dormire da un anno. Il suo aspetto diventa sempre più spettrale e anche mentalmente egli peggiora giorno dopo giorno. I colleghi, che già lo guardano con sospetto, dopo un incidente sul lavoro in cui Trevor rischia di uccidere uno di loro, iniziano a fare di tutto perché se ne vada. Trevor, che già si sente in colpa per l'incidente, comincia a sviluppare un forte senso di persecuzione: crede che intorno a lui si stia sviluppando una congiura per punirlo del suo errore. Nel suo appartamento compaiono misteriosamente dei foglietti per appunti, quasi degli indovinelli e l'unico collega con cui l'uomo aveva legato sparisce nel nulla e gli viene detto che non è mai esistito. È tutta una manovra contro di lui, o è impazzito? Trevor cerca di comporre i pezzi del puzzle e davanti ai suoi occhi si va delineando una realtà agghiacciante.

Recensione
Quest’opera del regista statunitense Brad Anderson (che ha confermato il suo talento nel 2007 con il convincente thriller Transsiberian e oggi è in pre-produzione di un lavoro ancora con Christian Bale intitolato Concrete Island) deve buona parte del successo alla straordinaria preparazione fisica del protagonista principale, Bale appunto. L’oggi 40enne attore britannico, nell’occasione dimostrò allo spettatore medio quali siano le regole di quello che la cinematografia ha catalogato come ‘metodo Stanislavskij’ (o ‘psicotecnica’), basato sull’estrema personificazione dell’interprete con il personaggio da proporre nel film, sia per quanto concerne il suo mondo interiore sia, nei casi in cui venga stabilito di ottenere il massimo risultato, per ciò che riguarda la trasformazione fisica. Senza dilungarmi (perciò vi rimando a Wikipedia), è da ricordare che per la parte dell’inquietante Trevor, uomo non più capace di dormire perché assillato senza sosta da tormentose ossessioni, Christian Bale perse venticinque chili arrivando a pesarne appena 54 (circa 2/3 del suo peso forma). Il premio Oscar per The Fighter (2010), grazie a quella metamorfosi – ancora oggi considerata da molti (anche da me) come la più riuscita nel mondo in celluloide – e che fu anche supportata da una prova attoriale di gran classe – destò impressione e ammirazione ma non fu impreziosita, come sarebbe stato giusto, con alcun premio.

Christian Bale in una drammatica scena de L'uomo senza sonno
Il regista Brad Anderson
La pellicola, di produzione spagnola, è interamente girata in una Barcellona grigia e piovosa, oscurata da condizioni meteo in connubio con il grave stato depressivo del personaggio principale. Non è un’esperienza filmica facile L’uomo senza sonno (El maquinista in lingua originale), ma questa mia affermazione non faccia scappare chi sta prendendo, giustamente, in considerazione di dedicargli la serata di oggi. Alcune fasi del racconto sono appesantite, non v’è dubbio, da rallentamenti del ritmo narrativo, ma ciò è egregiamente compensato dalla concretezza del regista di Madison (Connecticut, Usa), con scene di fortissimo impatto emozionale, da vero thriller che, per qualcuno (non per me) sconfina addirittura nell’horror. Va detto, per completezza d’analisi, che il montaggio, attraverso cui sono eseguiti frequenti flash back e alcuni déjà vu, potrebbe creare qualche difficoltà nel seguire la vicenda che a volte risulta spezzata. Per rendersi conto, però, che si tratta di una tecnica scelta per valorizzare quella che in più punti è una vera esperienza onirica.

Jennifer Jason Leigh in una scena del film 
Non è un film di tante parole, la sceneggiatura di Scott Kosar - che, pur riproponendo lo sfruttato tema dell’insonnia, riesce a farlo con estrema originalità - ha mirato all’essenziale, quel che bastava per far venire a galla lo smarrimento interiore di Trevor e il suo conflitto sempre più grave col mondo esterno. In questo Bale ha trovato una spalla ideale nell’intensa ma non troppo prolifica attrice californiana Jennifer Jason Leigh, che allora si espresse forse nella migliore performance della sua carriera. Probabilmente non è un film per tutti ma che tutti dovrebbero decidere di vedere, anche perché i colpi di scena non mancano.

***

In concomitanza (su Iris alle 21,10) un altro bellissimo film, forse fruibile a un maggior numero di persone (e infatti spesso riproposto in tv), che mi ha fatto ‘combattere’ nello scegliere infine di consigliarvi L’uomo senza sonno.

La locandina
Scoprendo Forrester

Mia valutazione: ♥♥♥♥ = 8,5

La scheda
Un film di Gus Van Sant. Con Sean Connery, Rob Brown, F. Murray Abraham, Anna Paquin, Busta Rhymes, April Grace, Michael Pitt, Michael Nouri, Richard Easton, Glenn Fitzgerald, Lil' Zane, Stephanie Berry, Fly Williams III, Damany Mathis, Damion Lee. Titolo originale Finding Forrester. Commedia drammatica, Usa 2000. Durata 136'.

La trama
Da una piazzetta del Bronx, dove giocano a pallacanestro, alcuni ragazzi di colore guardano le finestre di un appartamento sovrastante. Lì abita, sotto falso nome, un misterioso individuo che da anni non esce più da casa. Un giorno uno dei ragazzi, Jamal, accetta per sfida di andare a vedere chi c'è veramente in quella casa. S’introduce, è scoperto, scappa ma dimentica lì lo zainetto con libri e quaderni. Intanto un esclusivo liceo di New York ha messo gli occhi su di lui e gli offre una borsa di studio, soprattutto per le sue doti nella pallacanestro. Ricevuta indietro la propria roba, Jamal si accorge che sulle cose scritte nei quaderni ci sono correzioni e giudizi. Il ragazzo, sedici anni, va nella nuova scuola, comincia gli studi e scopre che l’individuo dell’appartamento è William Forrester, scrittore vincitore anni prima di un Pulitzer e poi misteriosamente scomparso. Jamal ora torna alla carica e chiede a Forrester di aiutarlo in quelle che sono le sue grandi passioni, la scrittura e la letteratura. Il maturo uomo - divenuto però un misantropo - accetta con un patto: niente di quello che succede deve uscire da quella casa. Jamal è contento, ma in classe ben presto entra in conflitto con il professor Crawford, il quale lo accusa di aver copiato testi altrui e gli suggerisce di pensare solo allo sport.

Molto incerto e confuso, Jamal chiede aiuto a Forrester, che però si nega. Minacciato di espulsione, Jamal si vede offrire la salvezza solo se vincerà con la squadra la finale del campionato di basket. Ma toccano a lui i tiri decisivi e li sbaglia entrambi. Demoralizzato, Jamal aspetta con rassegnazione il giorno delle letture in classe da parte degli studenti. Inatteso però si presenta Forrester che dichiara il proprio nome e scagiona Jamal. Quindi parte per la Scozia, suo paese natale. Quando arriva l'ultimo anno di liceo, un avvocato annuncia a Jamal che Forrester è morto per un tumore che aveva da due anni. E gli consegna una lettera di congedo.

Stefano Marzetti
(per la trama di Scoprendo Forrester si ringrazia Coming Soon) 

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