venerdì 18 aprile 2014

Gabriel García Márquez era innamorato del cinema e anche attore

Gabriel García Márquez è mancato ieri all'età di ottantasette anni


Il connubio col cinema
Con Fidel Castro
Gabriel García Márquez - scomparso ieri a Città del Messico all’età di ottantasette anni - era innamorato del cinema e di questo non si parla abbastanza. Un vero connubio quello di ‘Gabo’ (il soprannome del grande letterato colombiano) e il mondo di celluloide, di cui egli fu innamorato sin dagli albori della sua intensa attività artistica. Che lo portò dapprima, come giornalista, a scrivere di cinema, fino a svolgere una vera e propria attività di sceneggiatore (più di venti film in quattro decenni). Il valore di queste opere non è mai stato tale da essere catalogabile con precisione dal sottoscritto. Tuttavia tale attività di ‘Gabo’ va qui rilevata per l’importanza che ebbe nell’affinamento dello stile narrativo e, quindi, per i benefici che portò alla sua successiva produzione di grande novelliere.

Il ‘Gabo’ sceneggiatore
Con Bill Clinton
Per i suoi script fu premiato in due occasioni: l’Ariel Awards 1980 in Messico e il premio assegnato dai giornalisti di cinema messicani, entrambi per il film El año de la peste (1979) scritto con Juan Arturo Brennan e Felipe Cazals, come ricorda Cine Blog. Che riporta anche dell’occasionale attività di attore di Gabriel García Márquez: nel 1965 in In questo villaggio non ci sono ladri, “considerato un po’ il manifesto per una visione sulla cultura messicana dell’epoca”, rileva ancora Cine Blog; nel 1979 in Maria del mio cuore “una storia fantasiosa su una maga e un ladro”; nel 1990 in My Macondo. Risale addirittura al 1954 un suo cortometraggio da regista, La Langosta Azul (L’aragosta azzurra), realizzato in bianco e nero e senza sonoro.

Film tratti dai romanzi
Tre film tutti da giudicare. Nel senso che vanno visti e ‘sentiti’. Precisazione che appare ovvia ma che, in effetti, non lo è perché, detto che è opinione diffusa e anche mia che le tre pellicole ispirate ad altrettante opere letterarie di Gabriel García Márquez raggiungano appena la sufficienza, ogni spettatore potrebbe trarne un’idea diversa, condizionata soprattutto dall’aver letto o meno i corrispondenti romanzi del Nobel per la Letteratura. Sotto vi propongo in breve le tre pellicole i cui soggetti sono stati Cronaca di una morte annunciata (1987, Francesco Rosi); Nessuno scrive al colonnello (1999, Arturo Ripstein), L’amore ai tempi del colera (2007, Mike Newell). I titoli, nella traduzione in italiano, corrispondono a quelli dei libri.

Cronaca di una morte annunciata

Valutazione media ♥♥♥ = 6

La scheda
Un film di Francesco Rosi. Con Gian Maria Volonté, Ornella Muti, Rupert Everett, Anthony Delon, Lucia Bosè, Irene Papas, Alain Cuny, Silverio Blasi, Carolina Rosi, Sergi Mateu, Caroline Lang, Carlos Miranda, Rogerio Miranda, Leonor Gonzales, Vicky Hernandez, Edgardo Roman. Drammatico, Ita 1987. Durata.

La trama
Il maturo dottor Cristof Bedoya scende dal battello che l'ha ricondotto lungo il fiume a uno sperduto villaggio della Colombia - dove ha fatto la sua prima pratica medica - chiamato a dirigerne l'ospedale. Lo assalgono i ricordi della giovinezza, quando il ventunenne amico Santiago Nasar, rampollo di una famiglia benestante del paese, venne ucciso a coltellate dai fratelli Vicario, per vendicare l'onore della loro sorella Angela che, ripudiata subito dopo le nozze dal marito Bayardo San Roman perché non illibata e violentemente pressata dai familiari, si era lasciata sfuggire il nome del giovane colpevole. Sull'onda dei ricordi, Bedoya riesce a ricostruire pezzo per pezzo la cronaca dell'uccisione dell'amico, dall'arrivo dello spavaldo Bayardo, al suo vano corteggiamento di Angela, che lo rifiuta, ai modi strafottenti e alla sfacciata profusione di denaro con cui riesce a convincere la famiglia a concedergliela in sposa. Fino, poi, alle nozze fiabesche, cui farà seguito il ripudio e la tragica uccisione dell'amico, davanti al passivo fatalismo di quasi tutto il paese, riversato sulla piazza in occasione del passaggio del vescovo. Nessuna prova concreta delle presunte responsabilità di ‘seduttore’ di Santiago affiora dalle ostinate ricerche dell'amico. Frattanto Angela, incredibilmente fedele al marito, continua a scrivergli lettere su lettere per anni, fino al ritorno di lui al paese e alla patetica riconciliazione finale.

***

Nessuno scrive al colonnello

Valutazione media ♥♥♥ = 6

Un film di Arturo Ripstein. Con Fernando Lujan, Marisa Paredes, Salma Hayek, Ernesto Yanez, Fernando Pardo, Daniel Giménez Cacho Titolo originale: El coronel no tiene quien le escriba. Drammatico, Mes/Fra/Spa 1999.  Durata 118’.

La trama
In un paesino del Messico un anziano colonnello è in attesa. Gli è stata promessa la pensione ma sono ormai passati molti anni e la promessa è rimasta tale. Tuttavia ogni venerdì, il colonnello indossa un elegante vestito bianco, mette il cappello a larga tesa e si reca al porto a vedere l'arrivo del battello con la posta. Poi va all'ufficio postale, dove l'impiegato gli dice che non è arrivato niente per lui. Allora il colonnello torna a casa, dove lo aspettano la moglie, sofferente di asma, e soprattutto una situazione oltremodo precaria. Non ci sono soldi e nella casa regna una povertà costante, alla quale per orgoglio l'uomo non vuole rassegnarsi. Sta per vendere un orologio rotto ma poi finisce per farselo aggiustare e riportarlo a casa. Il peso che grava sulla vita della coppia è quello della morte violenta del figlio, avvenuta anni prima e archiviata come incidente. Quando arriva l'ordine di sfratto, il colonnello potrebbe vendere il gallo da combattimento che alleva in casa, ma anche qui ci ripensa e deve restituire l'anticipo ricevuto. Nogales, da tutti indicato come il responsabile della morte del figlio, gli offre dei soldi ma lui rifiuta. A questo punto il colonnello torna a casa e alla moglie che gli chiede: «Cosa mangeremo?» risponde: «Mangeremo merda».

***

L’amore ai tempi del colera

Mia valutazione ♥♥♥ = 6,5

La scheda
Un film di Mike Newell. Con Javier Bardem, Giovanna Mezzogiorno, Benjamin Bratt, Catalina Sandino Moreno, Hector Elizondo, Liev Schreiber, Fernanda Montenegro, Laura Harring, John Leguizamo, Gina Bernard Forbes, Marcela Mar, Juan Ángel, Liliana Gonzalez, Catalina Botero, Miguel Angel Pazos Galindo, Maria Cecilia Herrera, Luis Fernando Hoyos, Carlos Duplat, Francisco Raul Linero, Unax Ugalde. Titolo originale: Love in the Time of Cholera. Drammatico, Usa 2007. Durata 138’.

La trama
A Cartagena, in Colombia, Florentino Ariza, poeta e impiegato al telegrafo, scopre la passione della sua vita quando vede Fermina Daza dalle finestre della villa del padre. Grazie a una serie di lettere appassionate, Florentino gradualmente conquista il cuore della giovane. Ma il padre di lei s'infuria quando scopre la relazione e giura di volerli tenere separati per sempre. Fermina è costretta a sposare un sofisticato aristocratico, il dottor Juvenal Urbino, che ha riportato l'ordine e il primato della medicina a Cartagena, bloccando le ondate di colera che colpivano misteriosamente la città. Juvenal la porta con sé a Parigi dove rimangono per anni. Quando rientrano insieme a Cartagena, lei ha in pratica dimenticato il suo primo amore. Ma Florentino non l'ha scordata.

st.mar.

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