“Nymphomaniac - Volume 2”, dopo la delusione della prima parte (con trailer)
La locandina
Mia aspettativa: ♥♥♥ = 7
Scheda del film
Un film di Lars von Trier. Con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Willem Dafoe,
Mia Goth, Michael Pas, Jean-Marc Barr, Jamie Bell, Ananya Berg, Peter Gilbert
Cotton, Shia LaBeouf, Connie Nielsen, Uma Thurman. Titolo
originale: Nymphomaniac - Volume II.
Drammatico, Dan 2014. Durata 123’. Good Films. Uscita giovedì 24 aprile 2014.
Trama del film
Seconda
parte del film di Lars von Trier in cui si
parla dell'età adulta della protagonista. Un uomo raccoglie una donna che è
stata picchiata e contusa in un vicolo. La porta a casa dove cura le ferite e
le chiede di raccontargli la sua storia. La ascolta assorto mentre lei narra,
nel corso dei successivi otto capitoli, le sue esperienze, fatte d’incontri e
di avvenimenti. Mentre la accudisce, la donna gli racconta in otto capitoli la
sua vita da ninfomane, dalla nascita ai cinquant'anni.
Critica
Eravamo rimasti a una sostanziale delusione.
Strombazzato (è il caso di dirlo?) da un pachidermico battage pubblicitario e forte dell’argomento, cioè il sesso e per
giunta ‘spinto’ (leggi di più) rispetto alla media del cinema non a ‘luci rosse’, il primo
Volume di Nymphomaniac(l’articolo) del
regista danese Lars von Trier, non ha convinto. E neppure ha attirato al
cinema le frotte di spettatori (solo 632mila euro l’incasso totale in Italia) che
presumibilmente sarebbero dovuti essere ‘vogliosi’ di seguire le performance erotiche di Charlotte
Gainsbourg,
circondata da un ‘nudo’ cast di grandi attori, da Stellan
Skarsgård
a Shia
LaBeouf, Uma
Thurman, Willem
Dafoe e molti altri.
Qualcuno dei quali scompare dalla seconda puntata, Nymphomaniac - Volume 2,
che sarà nelle nostre sale tra cinque giorni (da giovedì 24 aprile).
La bravissima Charlotte Gainsbourg in un'eloquente scena del film
Che poi, in fondo, riprendendo il discorso
sul sesso, va tenuto in conto che ‘noi’ ci siamo beccati la versione ‘mozzata’
delle scene più forti. Detto ciò e rilevando con amarezza che il 95 percento
delle persone che va al cinema non legge mai nulla dei film che ha a
disposizione, quel poco di passaparola che è gravitato intorno all’ultima opera
del 58enne cineasta di Copenhagen, questa ‘potatura’ delle parti più
stuzzicanti l’ha di certo reclamizzata fra amici e parenti. Detto ciò, dice
benissimo Daniela Catelli di Coming Soonquando rileva che “la limitazione delle scene hard
ci permette di concentrarci sul vero senso della ricerca esistenziale di Joe”,
la protagonista della vicenda filmica che, comunque, resta di un certo valore e,
soprattutto rispecchia quella che può essere considerata la vera ‘anima’ di von Trier.
Charlotte Gainsbourg e Shia LaBeouf
Nel promuovere sostanzialmente il film,
infatti, è posto l’accento da chi ha visto l’anteprima di questo Volume 2, che si
tratti di “un compendio dei suoi temi e delle sue ossessioni” scrive ancora
Catelli con riferimento al regista. “Alla fine (…) è evidente che quello che
troppi ottimisti si erano frettolosamente sbilanciati a ipotizzare – evidenzia la
collega di Coming Soon - era solo un (loro) pio desiderio: lungi dall'aver
superato la depressione, von Trier è ormai un nichilista convinto, che continua
a scavare nel (suo) animo femminile con coerenza, dolore ed onestà”. Certo,
considerata l’importanza dell’esperienza in immagini, per poterne dare un
giudizio completo sarà indispensabile vedere la versione integrale (realizzata
con un budget di circa nove milioni e
mezzo di euro). Quella giunta sinora in Italia dura nel complesso quattro
ore, divisa nei due citati volumi. La seconda più lunga, più
esplicita, durerà cinque ore e mezzo e arriverà tra molto tempo con molte più
immagini di genitali.
Ottima prova anche di Stellan Skarsgård
In conclusione è giusto rilevare l’ottima prova
attoriale della Gainsbourg (Melancholianel 2011).
La 42enne londinese, attraversa “con la parola e con il corpo, tutta la gamma
del tormento di un personaggio che ha tantissimi punti di contatto con la
protagonista del sottovalutato Antichrist(nel 2009 e
sempre con la direzione di von Trier), qua richiamato in una scena chiave”,
sostiene Catelli . “È lei – ormai è
certo – la musa e l'alter ego più
calzante del regista danese, che ne eleva ancora una volta la singolare
fisicità ad icona della sofferenza. E da applauso è anche Stellan
Skarsgård,
che interpreta il paziente Seligman con tutta la sapienza e l'astuzia di un
grande attore”.
Stefano
Marzetti
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