Un'immagine del film di animazione La Sirenetta |
Abbiamo già scritto del progetto della
regista Sofia
Coppola di
realizzare un lungometraggio sulla ‘mitica’ Sirenetta,
la cui più celebre versione è quella di animazione del 1989 realizzata dalla
Disney. Oggi esce un’intervista all’autrice di film di grande successo come Lost in Translation (2003) in cui
dichiara, in sostanza, che la pellicola sarà una rilettura in chiave grottesca,
stile Tim
Burton (celebratissimo
il suo Frankenweenie nel 2012) e
quindi molto aderente all'originale letterario, della fiaba di Andersen, con un
essere fantastico - la Sirenetta,
appunto - che rinuncia per amore a una parte importante di sé, in una ricerca
quasi ‘faustiana’ verso
l'attraversamento dei propri limiti. Ne parla anche il
sito Mentelocale.
La regista Sofia Coppola |
Tim Burton, la rivisitazione sarà ispirata al suo stile |
Questa nuova prova cinematografica (riportiamo
testualmente dall’articolo firmato da Matteo Paoletti di Mentelocale, appunto) rappresenta
senza dubbio una sfida per Sofia Coppola, che con lo scavo della fiaba di
Andersen si allontanerà sensibilmente dalle tematiche affrontate finora nel
proprio cinema, dalle ombrose e drammatiche scelte adolescenziali (Il giardino delle vergini suicide),
all'incomunicabilità tra adulti (il già citato Lost in Translation), passando per la ricostruzione storica-pop (Antoinette) fino ad approdare al
virtuosismo talvolta gratuito di Somewhere. Per quanto riguarda l'approccio di Sofia
Coppola al film,
qualcosa di più racconta il britannico The Independent, che anticipa parte del
soggetto. Ne emerge una trama exquisite
and painful (raffinata e dolorosa al tempo stesso), per una Sirenetta in carne e ossa che - secondo
indiscrezioni della stampa del Regno Unito - potrebbe avere le fattezze di Emma
Watson (protagonista
nel 2012 del più che apprezzato Noi siamo
infinito, del regista statunitense Stephen Chbosky).
redazione
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