giovedì 20 marzo 2014

Il più bello di stasera sul ‘digitale’: Rai Movie alle 21,15 (con trailer)

La locandina
La febbre del sabato sera

Scheda del film
Un film di John Badham. Con Barry Miller, John Travolta, Karen Gorney, Joseph Cali, Fran Drescher, Paul Pape, Donna Pescow, Bruce Ornstein, Julie Bovasso, Martin Shakar, Denny Dillon, Sam Coppola, Donna Perscow, Nina Hansen, Lisa Peluso, Bert Michaels. Titolo originale: Saturday Night Fever. Drammatico, Usa 1977. Durata 119'.

Trama del film
Dal carattere estroverso ma impulsivo e superficiale, Tony (John Travolta) lavora in un negozio di vernici e frequenta un gruppo di connazionali che insieme non perdono l'occasione per compiere bravate, approfittare della loro amica ingenua Annette (Donna Perscow) e accendere risse con delle bande rivali, primi tra tutti dei portoricani che hanno picchiato un loro amico. Tony ha un solo, grandissimo talento: il ballo in discoteca, dove non conosce rivali e si guadagna il rispetto dei coetanei e l'ammirazione delle donne, pur non approfittandone sessualmente. Nella scuola di ballo che frequenta, Tony conosce Stephanie Mangano (Karen Gorney), anch'essa italo-americana ma più matura e volitiva. Stephanie vive a Manhattan e si barcamena come giornalista. Nonostante le differenze di età e di carattere, i due si avvicinano e iniziano una frequentazione più o meno regolare per partecipare a una gara di ballo della discoteca 2001 Odyssey, in cui Tony balla il sabato sera. Dopo varie vicissitudini, la coppia si esibisce nella memorabile scena sulle note di More than a woman dei Bee Gees, icona dello stesso film.

Breve commento
Il film si regge in gran parte su una straordinaria interpretazione di John Travolta, che oltre a mostrare le eccellenti qualità di ballerino, fa capire di non essere da meno come attore vero e proprio. L’intensità del suo sguardo in questo lungometraggio che catalogare come commedia è, a mio avviso, un errore grossolano (anche se nelle schede ufficiali è spesso commesso), consente allo spettatore di percepire in continuazione il cambio di registro della narrazione. Dagli entusiasmi del personaggio principale alle sue paure, alle sue delusioni e alle sue esplosioni di rabbia. Emozioni che danno la cadenza all’intera vicenda.

John Travolta nei panni di Tony Manero
Lo script e la scenografia ricostruiscono alla perfezione il periodo storico in cui è stata girata la pellicola e mostrano le diverse sfaccettature della società americana degli anni Settanta. Lo strato sociale prevalente cui fa riferimento l’oggi 74enne regista britannico John Badham (autore in seguito di apprezzati film come, ad esempio, Minuti contati del 1995 con Christopher Walken e un giovane Johnny Depp) è quello che comprende una gioventù con pochissime possibilità di esaudire i propri sogni, la cui ostinazione di solito si scontra con la cruda realtà della vita.

Il successo di quest’opera divenuta un cult ormai da moltissimi anni, è in modo smisurato dovuto a una delle più belle e conosciute colonne sonore della storia del cinema e della musica mondiale. Quasi tre generazioni, senza soluzione di continuità, hanno fatto propri pezzi dell’album Saturday Night Fever dei mitici Bee Gees di cui è tutt’oggi in vita il solo Barry Gibb, classe 1946, unico rimasto del terzetto, essendo scomparsi prematuramente i fratelli Maurice e Robin. Inconfondibili, in particolare, pezzi come Stayin' Alive, How Deep Is Your Love e Night Fever.

Stefano Marzetti

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