giovedì 20 marzo 2014

Due ‘iene’ in “Amici come noi” (con trailer)

La locandina
Scheda del film
Un film di Enrico Lando. Con Pio D'Antini, Amedeo Grieco, Alessandra Mastronardi, Maria Di Biase, Alessandra Sarno, Annarita del Piano, Giovanni Mancini, Nicola Valenzano, Mimmo Mancini, Mariela Garriga, Mohamed Zouaoui, Massimo Popolizio. Commedia, Ita 2014. Durata 90'. Medusa. Uscita giovedì 20 marzo 2014.

Trama del film
La storia racconta di due cari amici, Pio e Amedeo, uniti dalla passione per il calcio (Amedeo gioca nella squadra locale del Real Zapponeta ma sogna di giocare nel grande Milan) e soci in un business alquanto bizzarro di pompe funebri. Pio, ragazzo con la testa sulle spalle, è in procinto di sposare Rosa (Alessandra Mastronardi), ma scopre durante la festa di addio al celibato che sul web gira un video piccante che ha per protagonista la sua amata. Amedeo, spirito ribelle, un po’ spiantato e donnaiolo, di fronte a questa batosta convince Pio a fuggire da Foggia. Inizia così un viaggio on the road che catapulta i due protagonisti in realtà lontane anni luce dai ritmi compassati della provincia. Dalle feste sfarzose della Roma bene a casa dell’eccentrico zio di Amedeo (Massimo Popolizio), dove sono messi alla berlina vizi, manie e leggerezze dell’alta società, alla Milano da bere versione terzo millennio, nel pieno della sfolgorante vita dei calciatori, nella quale i due protagonisti proveranno a calarsi tra una cena da Giannino e una capatina nelle discoteche dei vip.

Tema del film
La mia impressione, a leggerne qua e là sul web, è che di Amici come noi si potesse fare abbondantemente a meno. Perché, seppure sia senza dubbio affiatata la coppia formata dai pugliesi Pino D’Antini e Amedeo Grieco, salita alla ribalta della comicità nazionale grazie al programma Le iene e ad alcune apparizioni a Zelig, di cabarettisti prestati al cinema io ne ho abbastanza. Va detto, in tutta onestà, che molti esperimenti sono riusciti bene, a volte addirittura benissimo. Come nel caso di un ottimo attore qual è Antonio Albanese (mi basta citare La lingua del santo del 2000 e Questione di cuore del 2008, oltre a un’attività teatrale più che apprezzata), lanciato dalla storica Mai dire gol; o a Ficarra e Picone (divertente il loro esordio da protagonisti in Nati stanchi nel 2002), punte di diamante di Zelig; e ancora Alex e Franz (buono Mi fido di te nel 2006), anche loro mattatori di Zelig; e più che bene è andata a Checco Zalone (sempre Zelig), con i successi di Cado dalle nubi (2009), Che bella giornata (2011) e il recentissimo Sole a catinelle (2013). Gli esempi potrebbero continuare, facendo su e giù nel livello di qualità. A naso stavolta si rischia la boiata.

          Pio D'Antini e Amedeo Grieco in una scena di Amici come noi
Come sempre i pareri sono discordanti. C’è chi il film, seppure con una sufficienza striminzita, lo promuove. È il caso di Pietro Ferraro di Cineblog, che mette in rilievo la capacità di D’Antini e Grieco di riprendere il film per i capelli nei momenti in cui la sceneggiatura fa acqua, grazie alla loro intesa e al ritmo proprio del cabaret. Ma ho l’impressione che, anche in questo senso, siamo nel ‘già visto’. Intendo che a mio avviso non basta il ‘mestiere’ dei due protagonisti per considerare un film accettabile. Però non l’ho visto (e al cinema non andrò certo a vederlo), quindi devo essere più cauto nel fare processi alle intenzioni. Fermo restando che con Amici come noi (regia di Enrico Lando, autore degli inguardabili/disastrosi I soliti idioti del 2011 e I due soliti idioti del 2012) più in là di tanto non ci si può spingere, “siamo di fronte – scrive lo stesso Ferraro - ad un esordio che promette quel che mantiene e non pretende nulla più che intrattenere senza particolari eccessi da trivio e con una goliardia divertente e divertita”.

Una parte nel film anche
per la bella Alessandra Mastronardi
Un po’ più severa l’opinione di Paola Casella su Mymovies, che conferma quanto io stesso ho subito pensato quando un po’ di tempo fa appresi del progetto di realizzare questa pellicola. Gag banali e ripetitive, nel senso di sfruttate come un pezzo di carne usato solo per fare il brodo, che per fortuna hanno il buon gusto di non scadere nella volgarità burina, gratuita e nauseante dei due precedenti lavori del 47enne cineasta padovano. A salvare Amici come noi, secondo Casella, è in particolare Amedeo Grieco, che la collega paragona addirittura all’Eddie Murphy di un capolavoro comico qual è Una poltrona per due del lontano 1983 (davvero un bel coraggio ad azzardare un parallelismo all’apparenza surreale). “All'interno di una confezione filmica improbabile – spiega Casella - improntata alla pura ricerca del successo di cassetta, Grieco riesce a trasmettere una personalità insopprimibile e una componente carismatica, pur restando entro i confini della più tradizionale (e trita) macchietta del ‘trucido terrone’”. Come suddetto, io passo alla grande.

Stefano Marzetti

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