La locandina |
Michael
Clayton
RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Premio Oscar 2008: miglior
attrice non protagonista a Tilda Swinton; Premio BAFTA 2008: miglior
attrice non protagonista a Tilda Swinton;
National Board of Review Award 2007: migliori dieci film, miglior attore
protagonista a George Clooney.
La
scheda
Un film di Tony Gilroy. Con George Clooney, Sydney Pollack, Tilda Swinton, Tom Wilkinson, Austin
Williams, Sean Cullen, Michael O'Keefe, Ken Howard, Merritt Wever, David
Lansbury, Bill Raymond, Denis O'Hare, Alberto Vazquez. Drammatico,
Usa 2007. Durata 125' circa. Medusa.
La trama
Michael Clayton è un ‘faccendiere’ che lavora presso uno dei più importanti studi
legali di New York. Prendendo ordini dal co-fondatore dello studio, Marty Bach,
Clayton, ex pubblico ministero nato
in una famiglia di poliziotti, sbriga gli affari più sporchi dello studio Kenner,
Bach & Ledeen cercando di rimediare
ai guai commessi dai suoi facoltosi clienti, occupandosi di casi di omissione
di soccorso, diffamazioni a mezzo stampa, mogli dedite a piccoli furti e
politici disonesti. Pur essendo stufo del suo lavoro, Clayton è legato a doppio filo a Kenner, Bach
& Ledeen perché il divorzio, la passione
per il gioco d’azzardo e un’avventura imprenditoriale finita male, gli hanno
fatto accumulare una montagna di debiti. Al contempo, Karen Crowder, capo dell'ufficio legale della U/North, società che opera nel settore dei prodotti
chimici per l’agricoltura, si sta giocando la carriera sull’esito di una class
action nella quale la sua società è
difesa dallo studio di Clayton. Ormai
sembra che l’esito
del processo sia scontato - con una vittoria della U/North - ma all’improvviso l’avvocato civilista di
punta della Kenner, Bach & Ledeen, il brillante Arthur Edens, ha un crollo psicologico che lo porta a
sabotare l’intera causa minacciando di ribaltarne l’esito. A quel punto,
toccherà a Michael Clayton tentare di
risolvere un disastro senza precedenti e nel farlo sarà costretto vedersela con
ciò che è diventato.
Il regista Tony Gilroy |
In particolare vanno rilevate tre interpretazioni
che fanno di Michael Clayton un gioiellino della suspance:
quella del protagonista George Clooney, attore ormai incapace di sbagliare qualcosa
neppure se ci si mettesse d’impegno. Il suo ex avvocato dall’esistenza sconquassata
e quindi obbligato a piegarsi a compiti lontani anni luce dalla sua indole, è
reso con la consueta maestria ed è personaggio col quale l’immedesimazione
dello spettatore è garantita. Ancora, la prova di Tom Wilkinson, caratterista
di classe cristallina, che qui riesce a riprodurre in modo impeccabile un
professionista ineccepibile il quale in un colpo solo è lesionato
psicologicamente dal fardello di una carriera fatta di sordidi espedienti
legali, spesso distruttivi per le parti più deboli. E infine la performance di Tilda
Swinton, la villain della pellicola diretta con mano
sicura da Tony Gilroy, ammirevole (Oscar per lei) nella personificazione di una donna
arrivista e senza scrupoli ma comunque dilaniata dalla coscienza della propria
immoralità e dal terrore del fallimento.
Tom Wilkinson e George Clooney in una scena di Michael Clayton |
La premio Oscar Tilda Swinton in una scena del film |
st.mar.
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