martedì 17 giugno 2014

“Quel che sapeva Maisie”, una bambina osserva i continui inciampi degli adulti

La locandina
Mia previsione: ♥♥♥ = 7

La scheda
Un film di Scott McGehee, David Siegel. Con Julianne Moore, Alexander Skarsgård, Onata Aprile, Joanna Vanderham, Steve Coogan, Emma Holzer, Diana Garcia, Stephen Mailer, Samantha Buck, Joel Garland, Trevor Long, James Colby, Gil O'Brien, Mario Moise Fontaine, Kevin Cannon, Owen Shipman, Zachary Unger, Robert C. Kirk, Malachi Weir. Titolo originale: What Maisie Knew. Drammatico, Usa 2013. Durata 99' circa. Teodora Film. Uscita: giovedì 26 giugno 2014.

La trama
Il mondo visto con gli occhi di Maisie, una bimba di sei anni contesa nella causa di divorzio da una mamma rocker e un padre sempre in viaggio d’affari. Ispirato all’omonimo romanzo di Henry James, il film sposta l’azione in una New York frenetica e scintillante: Maisie guarda silenziosa il mondo degli adulti che sembrano bambini capricciosi, i nuovi matrimoni dei suoi genitori (quello di facciata del padre con la giovane tata Margo e quello per ripicca della madre col giovane barman) pur di ottenere la sua custodia.

Recensione dal trailer
Impossibile non notare che nel caso di Julianne Moore più passano gli anni più sembra ringiovanire e diventare più brava, film dopo film. Ne è un nuovo esempio questo Quel che sapeva Maisie (il romanzo di Henry James che ne è il soggetto si intitola Ciò che sapeva Maisie - What Maisie Knew, pubblicato in volume nel 1897), film drammatico con qualche venatura da commedia. La 53enne attrice di Fayetteville (Arkansas, Usa) è qui chiamata dagli inseparabili registi autori della pellicola, Scott McGehee e David Siegel (il loro è un curriculum piuttosto misero, del quale si può ricordare l’accettabile Parole d'amore, del 2005, con Richard Gere e Juliette Binoche), a personificare un’irrequieta, a sprazzi selvaggia rockettara, sì amabile ma anche incostante e impreparata di fronte all’onere di accudire sua figlia Maisie, appunto. La quale, interpretata dalla giovanissima esordiente Onata Aprile, senza dubbio all’altezza del compito, è la vera protagonista dell’opera sceneggiata con cura da Nancy Doyne e Carroll Cartwright.

Julianne Moore e Alexander Skarsgård
con la piccola Onata Aprile
Come nella novella di James, il film è ciò che la ragazzina osserva intorno a sé. Giunge - ai suoi occhi e di conseguenza, poi, alla sua sensibilità e ai meccanismi della sua crescita di essere umano - un bizzarro e ridicolo e avvilente universo in cui come in un acquario sguazzano gli adulti. Quelli che, in teoria, dovrebbero preoccuparsi di Maisie, ma che invece sono tutti impegnati a farsi più male possibile fra loro e, in tal modo, a fare sempre più male a se stessi. Lo spettatore, insieme alla piccola protagonista dell’opera filmica, si ritrova a contemplare un affresco caotico ma nel quale è tutto molto chiaro sin dal principio. Parlando di attori, ne esce molto bene lo svedese Alexander Skarsgård, all’ennesima prova convincente degli ultimi anni che l’hanno visto imporsi con sempre maggior personalità nel cinema hollywoodiano. Proprio come ha saputo fare il padre Stellan.

Una scena di Quel che sapeva Maisie
È assai probabile che questo sia il film-trampolino di lancio per i succitati cineasti. I quali hanno il merito di aver saputo valorizzare tutti i personaggi che costituiscono i pilastri del racconto. Ognuno di essi gioca in un ruolo basilare per rendere chiara la tematica e gli attori - ad esempio anche il britannico Steve Coogan, consacratosi di recente con l’ottimo Philomena di Stephen Frears al fianco di Judi Dench - in questo hanno gran parte del merito. Per quanto sia in grado di trasmettere un trailer, ci si può attendere un lungometraggio saldamente fedele alle regole del cinema commerciale statunitense e con molte situazioni già in abbondanza sfruttate in lavori dello stesso genere. Il tutto, comunque, pare essere confezionato con professionalità così che ne nasce una pellicola che vale la pena di essere vista e che, probabilmente, conquisterà un buon numero di spettatori.

Stefano Marzetti

Nessun commento:

Posta un commento

Si fa gentile richiesta di non utilizzare mai volgarità nella stesura dei commenti. Inoltre, la polemica fra utenti è ben accetta, anzi incoraggiata, ma non deve mai travalicare i confini dell'educazione. Il mancato rispetto di tali richieste comporterà la non pubblicazione dei commenti. Grazie.