La locandina |
Quel che
resta del giorno
Valutazione media: ♥♥♥♥♥ = 9,5
RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
David di Donatello 1994: miglior attore
straniero a Anthony Hopkins, migliore attrice straniera a Emma Thompson; Nastro d’Argento 1995: migliore regia
a James Ivory.
La
scheda
Un film di James Ivory. Con James Fox, Emma Thompson, Anthony Hopkins, Christopher Reeve, Peter
Vaughan, Michael Lonsdale, Hugh Grant, Tim Pigott Smith, Lena Headey, Ben
Chaplin, Pip Torrens. Titolo originale: The Remains of the Day. Drammatico, Usa 1993. Durata 134'
circa.
La trama
La voce
fuori campo di miss Kenton ci porta a conoscenza di un periodo (venti anni
prima) nel quale la donna ha prestato servizio come governante nella bellissima
Darlington Hall al fianco del maggiordomo mister Stevens. Siamo negli anni che
precedono la seconda guerra mondiale, il proprietario della villa, Lord
Darlington, è un nobile inglese simpatizzante della Germania di Hitler e per
questo, spesso, intrattiene rapporti, organizzando cene e balli, con numerosi e
influenti diplomatici tedeschi. La voce s’interrompe e le immagini ci riportano
al presente: mister Stevens, ancora in servizio nella villa, confessa al nuovo
proprietario, l'americano mister Lewis, la volontà di incontrarsi con l'ormai
ex governante miss Kenton per convincerla, considerate le sue indiscusse
qualità, a tornare a Darlington Hall. ‘Sua signoria’ approva e concede una
breve vacanza a mister Stevens cedendogli in prestito la sua Bentley. L’uomo si
mette in viaggio e apre il libro dei ricordi. Il soffocante universo domestico
di mister Stevens è racchiuso tra le mura di Darlington Hall: la ragione della
sua esistenza è l’abnegazione al lavoro per il quale ha rinunciato a qualunque
impulso alla vita; il senso del dovere e l’assoluta fedeltà riposta nei
confronti del padrone sono sufficienti a far sì che l’uomo conduca una vita
annaspando nel niente, carezzando gli anni che inesorabili passano, a fare della
propria vita una rinuncia. Finché qualcosa cambierà il corso del destino.
“(...) Pagato ben presto il debito a Thelma &
Louise - scrive
Daniela Catelli di Coming Soon - citato all’inizio del viaggio, il film
prende da subito strade diverse. Da sempre il cinema on the road racconta storie di crescita, scoperta e liberazione, e
anche questo caso non fa eccezione (...) In questo film, interpretato da tre
vere mattatrici del grande schermo, non devastate dai bisturi del chirurgo
plastico, si parla di morte, dolore, perdita, ma anche di nuovi inizi. Si parla
di amori maturi affrontati con la spensierata consapevolezza di chi ha molto
visto e sofferto (un plauso anche al bravo Tom Skerritt), della
necessità di seguire la strada del cuore senza credere alle fiabe dei
romanzetti Harmony, dell’amicizia tra donne e dei veri valori della vita. E lo
si fa con mano lieve e senza strafare.
Forse per questo il film, nonostante i
grossi nomi, è uscito solo in distribuzione limitata in patria e ha rischiato di
non arrivare mai da noi (...)”.
Anthony Hopkins ed Emma Thompson in Quel che resta del giorno |
“(...) anche il metallo più resistente - scrive
Marco Iafrate su Film Scoop - se viene inciso con una punta di diamante
si intacca (...) Costantemente alla ricerca di una identità culturale, Ivory la
trova nella grande tradizione letteraria europea che sempre lo ha affascinato,
soprattutto dopo l’incontro con la (…) scrittrice tedesca che gli ha permesso
di mettere a confronto delle realtà tanto diverse come quella americana, quella
indiana (il regista ha girato due film in India ed un documentario sulla città
di Delhi, essendone rimasto piacevolmente colpito) e quella europea; nessuna
meraviglia quindi che il regista americano abbia scelto il percorso psicologico
e sentimentale del protagonista di un romanzo di chiara matrice anglosassone
scritto da un oriundo giapponese (...) Quel che resta del giorno, per merito
anche della straordinaria interpretazione di Hopkins e della Thompson, è il film
che meglio ha descritto e trasmesso quello che da sempre ostacola la genesi di
un amore: l’impossibilità di confessare i propri sentimenti (...)”.
redazione
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