Paolo Sorrentino quest'anno ha vinto l'oscar per La grande bellezza |
Giacché ormai è divenuta una moda
(incentivata dalla prospettiva di guadagni ancor maggiori di quelli che
garantisce il ‘vero’ cinema), mi auguro che nella spirale delle fiction tv non
sia risucchiato anche il neo premio Oscar per il film La grande bellezza, Paolo Sorrentino (l’articolo).
La mia preoccupazione è giustificata dal fatto che oggi è circolata la notizia
che il regista napoletano abbia collaborato con gli sceneggiatori Stefano
Rulli e Umberto
Contarello
a The Young Pope (Il giovane Papa), serie di otto puntate
che andrà in onda a breve termine su Sky e che sarà girata da lui in persona. La
produzione è della Wildside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani. Si tratta della
stessa società che ha curato per Sky In
Treatment e per Fox International Channels Italy la comedy Boris.
Di recente l’autore di pellicole di grande
successo quali Le conseguenze dell'amore
(2004) e Il divo (2008), ha
comunicato di voler subito iniziare a lavorare per una nuova opera filmica che
dovrebbe intitolarsi In The Future.
Il mio auspicio è che la maggior parte dei suoi sforzi sia indirizzata proprio
verso quest’obiettivo piuttosto che nel diventare un autore al servizio – ben remunerato
- del piccolo schermo. Sarebbe davvero uno spreco.
Toni Servillo in Il divo, uno dei film di maggior successo di Sorrentino |
Come ci fa sapere Emanuele Manta di Coming Soon, la fiction in questione racconta
il Vaticano da un punto di vista privilegiato, quello di un immaginario,
giovane Papa, Lenny Belardo (interpretato probabilmente da un attore di fama
internazionale), primo Pontefice italoamericano della storia. Un progetto –
girato tra Stati Uniti, Città del Vaticano, Italia e Africa – che vuole andare
oltre gli scandali e i segreti che spesso circondano la Chiesa in questo genere
di opere, per parlare delle vite degli uomini e delle donne che vivono nel
piccolo stato che sorge al centro di Roma. Non c’è che dire, la fabula potrebbe aver partorito una
sceneggiatura interessante. Mi auguro che la resa dell’esperienza filmica sia
all’altezza dell’ipotesi di base. «Paolo Sorrentino ha scelto
noi per il suo primo racconto televisivo», ha dichiarato al Corriere della Sera
Andrea Scrosati, vicepresidente di Sky per Cinema, Intrattenimento e News. «Sono
felice che talenti» come il suo «riconoscano in Sky il luogo naturale in cui
poter esprimere il proprio talento in assoluta libertà. Con l’ingresso di Sorrentino, la nostra
azienda si conferma polo d’eccellenza per la creatività nostrana».
st.mar.
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