“Enough Said”, fragilità e inquietudine di una donna (con trailer)
La locandina
Mia
previsione: ♥♥♥ = 6,5
Scheda del film
Un film di Nicole Holofcener. Con Julia Louis-Dreyfus, James Gandolfini, Catherine Keener, Toni
Collette, Ben Falcone, Tracey Fairaway, Christopher Smith, Tavi Gevinson, Eve
Hewson. Titolo
originale: Enough Said. Drammatico, Usa 2014. Durata 93'. 20th Century Fox.
Uscita giovedì 1 maggio 2014.
Trama del film
Eva è una
massaggiatrice divorziata con una figlia che sta per andare al college e la
situazione la preoccupa non poco. Una sera, a una festa, conosce Albert, suo
coetaneo gentile e corpulento, anche lui single, poi Marianne, poetessa con cui va subito d'accordo e che diviene una
sua cliente fissa. Di lì a poco l'amicizia con Albert si trasformerà in
qualcosa di più profondo, così come il rapporto con Marianne. Quest'ultima,
infatti, finirà per sfogarsi con Eva di tutti i difetti dell'ex marito, che
ancora la infastidiscono. Peccato che questi sia Albert. Eva si trova così di
fronte a un bivio: credere ai racconti dell'amica o proseguire una relazione
che sembrava perfetta.
La critica
La regista Nicole Holofcener
L’avevo annunciato all’atto della
presentazione del prossimo film postumo con James Gandolfini, The Drop(l’articolo). Prima di morire d’infarto a Roma l’estate scorsa, il grande caratterista
italoamericano aveva lavorato sodo e così, tanti mesi dopo la sua prematura
scomparsa, continuiamo a parlare – volentieri – di lui e della sua efficacia
recitativa. Anche in pellicole dove non è per forza protagonista. Questa costanza
è una specie di mio personale tributo verso un attore per il quale ho
nutrito da sempre stima e simpatia. Insomma, dopo il citato The Drop (o Animal Rescue, non ho ancora ben capito) e dopo il suo poco più che cameo - ma efficace - nel meraviglioso Zero Dark
Thirty(l’articolo), Gandolfini il prossimo
primo maggio ‘risorgerà’ sul grande schermo con Enough Said (che mi auguro la distribuzione italiana non decida di
tradurre nello scontatissimo e inutile Non
dico altro; ma temo che il misfatto sia già stato compiuto). Anche in
questa circostanza emergerà dal racconto filmato in modo irresistibile, fattore
che in una certa misura rischia, a tratti, di nascondere la molteplicità di
possibili interpretazioni.
Ben Falcone e Julia Louis-Dreyfus in una scena del film
L’opera filmica – passata dal Torino Film
Festival 2013 - è stata girata da Nicole Holofcener (autrice anche
televisiva e in particolare, con altri colleghi, dell’acclamata Sex and the City, che nel 2005 è giunta
alla sesta stagione; ha inoltre partecipato alla regia dell’omonimo,
applaudito film basato sulla serie) ideatrice stessa della fabula e della successiva sceneggiatura.
Oltre all’interprete di Westwood (New Jersey, Usa), nel cast spicca la presenza
di Julia
Louis-Dreyfus
(nel 1985 vista nel ‘woodyalleniano’ Hannah
e le sue sorelle), che duetta in modo assai efficace con Gandolfini nella vicenda
sintetizzata dalla trama e restituisce allo spettatore un “personaggio
femminile complesso, inquieto e fragile”, come rileva Gabriele Capolino di Cine Blog .
James Gandolfini
Il film si annuncia bifronte, da un lato
maneggevole, dall’altro più complesso e tutto da leggere e interpretare. Comincia
andando piano, scalda il motore e poi fa vedere di cosa è capace. Caratteristica
che, a mio avviso, distingue sempre una pellicola ‘di livello’ dalla sciapa
commediola che non dà spunti per far emergere valenze nascoste. “Si vede che
dietro c’è lo zampino di una donna – rileva ancora Capolino - perché se è vero
che Non dico altro (vi prego,
scriviamo Enough Said) è una commedia
romantica, è anche e soprattutto lo studio di un personaggio femminile”.
Insomma Eva, la protagonista principale, è una persona sfaccettata, da un lato
tutt’altro che simpatica ma della quale, pian piano, si scopre la volontà o il
problema, di voler tenere nascosto tutto il suo mondo interiore, il quale le
impedisce di affrontare la vita con una sufficiente carica di speranza. E questo la avvicina allo spettatore che riesce a meglio identificarsi.
Julia Louis-Dreyfus e James Gandolfini in Enough Said
Fin qui nulla da dire. La pellicola promette
bene, Ma, come spesso accade, i pareri sono discordanti. L’ultima fatica della Holofcener, infatti, sarebbe
il prototipo della mancanza di idee da cui è afflitta, in questo periodo, la
produzione statunitense e hollywoodiana in particolare. Anche questo film risulterebbe
quindi un susseguirsi di procedimenti di significazione triti e ritriti, che
lasciano la nota sensazione di ‘già visto’ e, quindi, di delusione. “Per
trovare la strada verso un lungometraggio possibilmente fresco e realmente
interessante”, scrive Adriano Ercolani di Film.it, la cineasta “avrebbe dovuto cercare soprattutto nuove soluzioni narrative,
invece di affidarsi al fascino consolidato dell'ambientazione ‘losangelina’ e
alla simpatia carismatica degli attori”. Il critico del suddetto giornale
online, va controcorrente rispetto alla collega di Cine Blog, bocciando proprio
la prova della Louis-Dreyfus che, da un’iniziale carica comica, “col
passare della narrazione ci si accorge che sfodera sempre di più il suo
repertorio di smorfie e smancerie per rimpolpare un'interpretazione piuttosto
monocorde”. Insomma, in tutto questo c’è di che essere incuriositi e ciò
riguarda soprattutto gli strenui amanti della commedia americana. Per restare
al sottoscritto, prima di investire i famigerati 8 euro e 50 dovrò esercitare
una seria riflessione.
Non
essendo accreditato dalla visione dell’anteprima del film, l’articolo va inteso
come una sorta di rassegna stampa da me commentata e, dove possibile,
arricchita.
st.mar.
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